Rigenerazione urbana, OICE: necessario rivedere il testo unificato

Rigenerazione urbana, OICE: “Necessario rivedere il testo unificato intervenendo sui diversi livelli di norme settoriali con soluzioni incisive che assicurino la rigenerazione ecosostenibile e efficiente delle Città”

di Redazione tecnica - 21/04/2021

Nuove critiche al disegno di legge sulla rigenerazione urbana in discussione al Senato. Questa volta ad evidenziarne le criticità testo è l'OICE che ritiene necessario rivedere i contenuti del disegno di legge con soluzioni incisive che assicurino la rigenerazione ecosostenibile e efficiente delle Città.

Rigenerazione urbana: le critiche al documento

Dopo l'invio da parte dell'Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) alla Commissione Ambiente del Senato di un articolato documento di considerazioni e osservazioni sul testo unificato, in discussione, sulla rigenerazione urbana (leggi articolo), era arrivata la presa di posizione dei Presidenti di Confindustria, Carlo Bonomi, di Confindustria Assoimmobiliare, Silvia Maria Rovere, e di ANCE, Gabriele Buia. Una presa di posizione netta e contraria su un testo sul quale hanno espresso preoccupazione.

Alle preoccupazioni di Confindustria e Ance si è unita l'OICE che ha rilevato le perplessità di chi opera sul lato della progettazione degli interventi che insistono sul tessuto urbano: “Abbiamo fin dall’inizio apprezzato - ha affermato il Presidente OICE, Gabriele Scicolone - la scelta di dare agli operatori economici e alle pubbliche amministrazioni un quadro di regole certo in una materia così complessa che interseca anche livelli di competenze legislative diverse ma, come abbiamo detto anche in audizione e nelle nostre proposte emendative, non vorremmo che la strada presa finisca per frenare più che agevolare il perseguimento degli obiettivi. Aderiamo quindi alle perplessità espresse da Confindustria, Ance e Assoimmobiliare”.

Entrando nel dettaglio, Valter Macchi, coordinatore del Gruppo di Lavoro OICE sulla rigenerazione urbana e coordinatore del gruppo regionale del Lazio, ha espresso le sue perplessità rilevando che “vi è in tutti noi che operiamo nel settore la consapevolezza della chiusura di un ciclo storico postbellico, durato oltre settant’anni, e caratterizzato da un’espansione disordinata che non ci possiamo più assolutamente permettere; si deve puntare sul rinnovo dell’esistente per non consumare ulteriore suolo, per dare soluzione ai problemi energetici, per tutelare il paesaggio e per rilanciare l’intera economia italiana

Rigenerazione urbana: testo da modificare

Per l’OICE è necessario intervenire con una “sostanziale modifica della legge urbanistica n. 1150 che - precisa Valter Macchi - quando venne scritta nel 1942 prevedeva, contrariamente a quanto oggi si sostiene, proprio il consumo del territorio, ma anche del Dlgs 42/2004 per fissare norme certe di intervento e procedure celeri in merito al tema della Rigenerazione nei siti qualificati come Città Storica determinando una classificazione di interventi ammissibili per ogni singolo ambito o tessuto da conservare. Infine come OICE auspichiamo anche una modifica al T.U. 380/2001 che preveda per ogni tipo di intervento l’utilizzo della SCIA in alternativa al PdC e il Silenzio Assenso su ogni parere di altre amministrazioni. Riuscendo in tal modo ad attuare lo snellimento delle procedure richiamato dal DDL sulla rigenerazione. Tutto questo al momento nel testo unificato non c’è, ma crediamo che nei lavori parlamentari vi sarà la possibilità di tenerne conto per dare al Paese quello strumento flessibile e certo da cui è necessario partire per realizzare un vero cambiamento delle nostre città, più razionale, ecosostenibile e efficiente”.

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