Riqualificazione strutture ricettive: online la procedura per la presentazione delle istanze

Sulla piattaforma Invitalia sono disponibili procedura e documentazione per la presentazione delle proposte di interventi. Istanze al via dal 1° marzo 2023

di Redazione tecnica - 01/02/2023

È attiva su Invitalia la piattaforma per la Misura M1C3 investimento 4.2.5 PNRR promossa dal Ministero del Turismo con l’Avviso Pubblico del 5 agosto 2022, finalizzata alla riqualificazione delle strutture alberghiere tramite diverse tipologie di interventi. Al momento sono disponibili la procedura e la documentazione per la ricezione delle proposte da parte degli operatori, che potranno essere caricate dall'1 al 31 marzo 2023.

Riqualificazione strutture alberghiere: 1 miliardo e 380 milioni per il PNRR

L’iniziativa è supportata dal FRI-Tur, il Fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo nel turismo, con risorse pari a 1 miliardo e 380 milioni di euro destinate a interventi di riqualificazione energetica, di riqualificazione sismica e di rimozione delle barriere architettoniche; previsti anche interventi di restauro, risanamento, digitalizzazione, finanziamenti per l’acquisto di arredi o realizzazione di piscine termali.

L’incentivo rientra nel sistema di fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche, di titolarità del Ministero del turismo. Esso è rivolto, tra gli altri, ad alberghi, agriturismi, stabilimenti balneari e termali, strutture ricettive all’aria aperta, porti turistici, imprese del settore fieristico e congressuale.

Inizialmente i fondi stanziati ammontavano a 180 milioni di euro (risorse PNRR fondi Next Gen EU), integrati con 600 milioni concessi a Cassa Depositi e Prestiti tramite delibera del CIPESS; A questi si aggiungono ulteriori 600 milioni di prestiti e erogati dal settore bancario a condizioni di mercato.

Il 50% delle risorse è destinato agli interventi di riqualificazione energetica, mentre il 40% complessivo delle risorse è riservato alle imprese con sede in una delle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Riqualificazione strutture alberghiere: spese ammesse

Gli incentivi possono essere richiesti in relazione alle spese sostenute per interventi di:

  • riqualificazione energetica;
  • riqualificazione antisismica;
  • eliminazione delle barriere architettoniche;
  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, installazione di manufatti leggeri;
  • realizzazione di piscine termali (solo per gli stabilimenti termali);
  • digitalizzazione;
  • acquisto o rinnovo di arredi.

L’investimento deve essere riferito ad una o più unità dell’impresa richiedente situate sul territorio nazionale e deve prevedere spese ammissibili, al netto dell’IVA, comprese tra 500mila e 10 milioni di euro.

I progetti devono essere realizzati entro il 31 dicembre 2025 ed essere conformi alla normativa ambientale nazionale ed europea, alla Comunicazione della Commissione UE (2021/C 58/01) e agli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio DNSH, a norma dell’art. 17 del Regolamento UE 2020/852.

Soggetti beneficiari

Possono richiedere l’accesso alle risorse del Fondo le seguenti tipologie di imprese:

  • alberghi;
  • agriturismi;
  • strutture ricettive all’aria aperta;
  • imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale;
  • stabilimenti balneari;
  • complessi termali;
  • porti turistici;
  • parchi tematici, inclusi quelli acquatici e faunistici.

Questi i requisiti richiesti alle imprese al momento della presentazione della domanda:

  • gestire un’attività ricettiva o di servizio turistico in immobili o aree di proprietà di terzi o essere proprietari degli immobili presso cui è esercitata l’attività che è oggetto dell’intervento;
  • essere regolarmente costituite e iscritte al registro delle imprese;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non trovarsi in stato di liquidazione anche volontaria o di fallimento;
  • avere una stabile organizzazione di impresa sul territorio nazionale;
  • essere in regola con le disposizioni in materia di normativa edilizia, urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni, della salvaguardia dell’ambiente e con gli obblighi contributivi;
  • essere in regime di contabilità ordinaria;
  • essere in possesso di una positiva valutazione del merito di credito da parte di una banca finanziatrice e di una delibera di finanziamento rilasciata da quest’ultima;
  • adottare un apposito regime di contabilità separata laddove operanti nel settore agricolo o della pesca;
  • non ricadere nelle fattispecie previste dall’articolo 4, comma 2 dell’Avviso

Le agevolazioni: contributo diretto e finanziamenti agevolati

Le agevolazioni possono essere concesse fino al 31 dicembre 2023, salvo eventuali proroghe autorizzate dalla Commissione Europea.

Due le forme di incentivo previste:

  • contributo diretto alla spesa, per una percentuale massima pari al 35% dei costi e delle spese ammissibili.
  • finanziamento agevolato concesso da Cassa Depositi e Prestiti ad un tasso nominale annuo pari allo 0,5%, con una durata compresa tra 4 e 15 anni, comprensiva di un periodo di preammortamento della durata massima di 3 anni, a partire dalla data di sottoscrizione del contratto di finanziamento

Al finanziamento agevolato deve essere abbinato un finanziamento bancario a tasso di mercato di pari importo e durata, erogato da una banca finanziatrice che aderisce alla Convenzione del 29 agosto 2022 firmata dal Ministero del Turismo, Associazione Bancaria Italiana e Cassa Depositi e Prestiti.

Come specifica Invitalia, la somma del finanziamento agevolato, del finanziamento bancario e del contributo diretto alla spesa non può essere superiore al 100% del programma ammissibile. L’impresa richiedente dovrà assicurare la copertura integrale del programma di investimento, inclusi i costi necessari ma non ammissibili e l’IVA complessiva, apportando ulteriori risorse finanziarie non agevolate.

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