Superbonus 110%, bonus edilizi e cessione del credito: la menzogna delle frodi fiscali

L'intento della riduzione del numero di cessioni alternative ai bonus edilizi è limitare le frodi fiscali individuate dall'Agenzia delle Entrate?

di Gianluca Oreto - 08/04/2022

Chiariamolo subito, le detrazioni fiscali del 110% (superbonus) così come il meccanismo delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito) sono state due misure imperfette nate in un momento particolare (la pandemia e la conseguente crisi economica) a seguito del quale il Legislatore ha ritenuto di dover anticipare dei provvedimenti che probabilmente avrebbero necessitato di qualche riflessione in più.

Superbonus 110%, bonus edilizi e cessione del credito: le modifiche in corsa

Il passato è, però, passato e a distanza di 23 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) il mondo delle costruzioni ha "subito" ben 14 correttivi più o meno importanti arrivati da:

  • 7 decreti legge;
  • 5 leggi di conversione;
  • 2 leggi di bilancio.

Correttivi che in una prima fase "correttiva" sono riusciti a colmare dimenticanze e semplificare procedure. Ma in una seconda fase, cominciata a novembre 2021, il legislatore ha ritenuto di dover intervenire per contrastare le frodi fiscali individuate dall'Agenzia delle Entrate.

È così che sono nati due pacchetti di misure cosiddette antifrode contenute;

  • nel Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto antifrode), poi riprese nella Legge n. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022).
  • nei due Decreti Legge n. 4 e 13 del 2022 (Sostegni-ter e Frodi).

Il primo pacchetto di misure antifrode

Con il primo pacchetto di misure antifrode, il legislatore (giustamente nel merito, meno nelle modalità) ha esteso visto di conformità e asseverazione di congruità delle spese sia al Superbonus 110% utilizzato direttamente ma senza la precompilata, che a tutti gli altri bonus edilizi che utilizzano le opzioni alternative.

Benché una modifica di questa natura sia da evitare con decorrenza dall'oggi al domani, aver esteso il meccanismo delle cessione del credito a dei bonus edilizi senza controllo come l'ecobonus ordinario o il bonus facciate, è stata una leggerezza del legislatore che è stata comunque risolta con il D.L. n. 157/2021 e la successiva Legge n. 234/2021.

Il secondo pacchetto di misure antifrode

Il legislatore, però, ha proseguito la sua azione correttiva intervenendo proprio sul meccanismo di cessione del credito e prevedendo:

  • la possibilità di una prima cessione libera e di ulteriori due da effettuarsi esclusivamente nei confronti di banche e intermediari finanziari iscritti nell’albo previsto dall’art. 106 del Testo unico bancario;
  • il divieto di frammentazione del credito fiscale.

Misure che "dovrebbero" servire per azzerare le possibilità di frodi fiscali.

Le frodi fiscali: i dati dell'Agenzia delle Entrate

Ma, esattamente, quando l'Agenzia delle Entrate ha parlato di frodi nel settore dei bonus edilizi, a quali di questi si riferiva? Alla domanda ha risposto proprio il direttore dell'Agenzia delle Entrate in audizione al Senato, snocciolando i dati relativi all'utilizzo delle opzioni alternative e alle frodi individuate.

Appare utile ricordare che nel primo biennio di applicazione delle opzioni alternative ecco quali sono i bonus edilizi che hanno generato più comunicazioni all'interno della piattaforma di cessione dell'Agenzia delle Entrate:

Comunicazioni sconto in fattura e cessione del credito al 31/12/2021
Misura fiscale Rif. Normativo
Importo
Comunicazioni
Superbonus art. 119 del D.L. n. 34/2020
13.391.416.571
1.339.195
Bonus facciate art. 1, commi da 219 a 224 della legge n. 160/2019
13.623.142.699
1.436.490
Ecobonus art. 14 del D.L. n. 63/2013
5.458.928.626
1.052.913
Bonus ristrutturazione art. 16 del D.L. n. 63/2013
4.974.423.098
932.778
Sismabonus art. 16-bis, comma 1, lettera i) del TUIR
967.129.662
24.896
Colonnine di ricarica art. 16-ter del D.L. n. 63/2013
1.184.051
1.381
Totale
38.416.224.707
4.787.653

A questi, l'Agenzia delle Entrate ha affiancato la "classifica" dei bonus fiscali con più frodi:

La classifica delle frodi fiscali
Misura fiscale
% rispetto al totale delle frodi (4,4 miliardi di euro)
Bonus facciate
46%
Ecobonus
34%
Bonus affitti
9%
Sismabonus
8%
Superbonus
3%

E in questi numeri non può saltare all'occhio come le frodi non sono arrivate nell'utilizzo con opzione alternativa del superbonus 110% ma in quei bonus senza alcun meccanismo di controllo, primo fra tutti il bonus facciate.

Come detto, però, dal 12 novembre 2021 tutti i bonus edilizi utilizzati con opzione alternativa necessitano degli stessi meccanismi di controllo (visto e asseverazione) che evidentemente hanno funzionato per il superbonus 110%. E allora perché pensare di eliminare le frodi agendo sul meccanismo di cessione che nulla ha a che vedere con queste?

Il divieto di frammentazione

Altro punto su cui occorre farsi qualche domanda è il divieto di frammentazione dei crediti fiscali attivo dall'1 maggio 2022. Come rilevato dal Direttore Generale dell’ABI, Dott. Giovanni Sabatini, in audizione al Senato nell'esame del Disegno di legge di conversione del decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21 (Decreto Energia), l’impossibilità di procedere con cessioni parziali del credito comporta l’esigenza di cedere l’intero credito di imposta e quindi un ammontare pari a 5 o 10 volte a seconda del tipo di bonus; evidentemente ciò potrebbe portare a fasi di eccesso di offerta.

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