Superbonus 110%: edilizia a rischio fallimento

Secondo ANCE la situazione venutasi a creare con la cessione del credito e l'assenza di sistemi di qualificazione sta generando un disastro per l'edilizia

di Redazione tecnica - 21/04/2022

Senza nulla togliere all'idea di base che voleva rilanciare il settore dell'edilizia mediante l'utilizzo di forti incentivi fiscali cedibili a chiunque, la verità è che aver previsto il superbonus 110% in fretta, furia e un orizzonte così stretto ha generato problematiche i cui effetti si trascineranno per tanti anni ancora.

Superbonus 110%: le problematiche

14 correttivi più o meno importanti in meno di due anni, una quindicesima modifica sulla quale si discute ancora tanto, interventi realizzati su edifici che presentano abusi edilizi più o meno gravi, un eccesso di domanda in tempi stretti che ha generato un aumento dei costi dei materiali da costruzione e il proliferarsi di soggetti meno qualificati che hanno fiutato l'affare.

Volendo cogliere l'aspetto positivo, non si può dire che il legislatore si sia fatto poca esperienza sull'argomento "edilizia e detrazioni" che in un prossimo futuro potrebbe fruttare il tanto attesto testo unico delle detrazioni fiscali per il settore delle costruzioni.

Intanto è l'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) che ha lanciato un nuovo allarme legato ai cantieri di superbonus 110% che rischiano il blocco a cause dello stop delle banche alla cessione del credito. Una situazione che, secondo il Presidente dell’Ance Gabriele Buia “crea grandissimi problemi. Molti contratti rischiano di saltare e con l’esaurimento del plafond delle banche molte imprese non avranno la possibilità di scontare il credito”.

Eccesso di domanda e capienza fiscale raggiunta

L'eccesso di domanda concentrata in tempi brevi avrebbe generato secondo Ance due grosse problematiche:

  • l’esaurimento della capacità fiscale delle banche che non possono accettare altri crediti;
  • il proliferarsi di soggetti poco qualificati.

"È un disastro - aggiunge Buia, che vede la causa “nel proliferare di aziende che nulla hanno a che fare con il comparto delle costruzioni. Sono mesi che ci sgoliamo denunciando la nascita di quasi 12mila nuove società che si sono iscritte alle Camere di Commercio con il codice Ateco delle costruzioni ma che in realtà non hanno nulla a che fare con il nostro mondo, che anzi subisce solo gli effetti peggiori di questa speculazione”.

La guerra in Ucraina

Ad una situazione già complicata di suo, si è aggiunto il problema del caro materiali acutizzatosi con lo scoppio della guerra in Ucraina. “Basterebbe allungare per qualche altro anno la possibilità di usufruire del Superbonus" propone Buia che chiede di trasferire sul bonus le regole del cratere del terremoto del Centro-Italia dove "il denaro pubblico viene elargito solo a imprese qualificate”.

La quarta cessione del credito

Intanto, è all'esame del Parlamento la legge di conversione del Decreto Bollette, all'interno della quale si dovrebbe inserire una nuova modifica al meccanismo delle opzioni alternativa che sbloccherà la quarta cessione da parte delle banche che hanno raggiunto la capienza fiscale.

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