Superbonus 110%, superare il blocco delle cessioni e renderlo strutturale

Lavorare per superare il blocco causato dalla stretta sulla cessione del credito, senza dimenticare di programmare il futuro

di Redazione tecnica - 14/02/2022

Lavorare per superare il blocco causato dalla stretta sulla cessione del credito, fatta salva la necessità di evitare frodi ed abusi. Senza dimenticare di programmare il futuro, in modo da renderli provvedimenti strutturali.

Superbonus 110% e blocco delle cessioni: il Convegno del CNI

È quanto emerso nel corso del convegno “Sviluppo e transizione al futuro attraverso i Superbonus 110%”, organizzato dal Consiglio Nazionale Ingegneri in cui hanno partecipato alcuni parlamentari e rappresentanti di Anci e dell'Agenzia delle Entrate.

Parlando di superbonus 110%, il tema su cui si è focalizzata l'attenzione del convegno riguarda le modifiche arrivate a seguito dell'entrata in vigore del Decreto Legge n. 4/2022 (Decreto Sostegni-ter) che, limitando ad una la possibilità di cessione del credito fiscale, ha nuovamente ingessato il mondo delle costruzioni.

Misure antifrode: incrociare i dati a disposizione

Ad aprire il momento di confronto è il presidente del CNI, Armando Zambrano, che ha evidenziato l'importanza degli strumenti già a disposizione per contrastare il fenomeno delle frodi fiscale emerso dalle indagini dell'Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza. “Attuare le verifiche - afferma Zambrano - non è difficile, basta incrociare i dati delle banche dati disponibili. Noi, come sistema ordinistico, disponiamo di Albi unici che mettiamo a disposizione per facilitare l’attività di controllo”.

Proiettandosi sulle prospettive future, Zambrano non nasconde la sua preoccupazione. "Dopo il 2024 - continua il Presidente del CNI - finiranno gli incentivi ed è necessario cominciare ora a lavorare perché vengano trasformati in interventi strutturali, in una prospettiva ventennale. In sostanza abbiamo bisogno di un ‘Progetto del bonus edilizio’ che abbia come obiettivo il risparmio energetico, l’attenuazione del rischio sismico e, più in generale, la riqualificazione del patrimonio edilizio del Paese”.

Gli effetti benefici dei bonus edilizi

Nel corso del convegno, il Presidente Zambrano ha citato i dati contenuti in un documento della Camera dei Deputati sugli effetti economici dei bonus nel periodo 1998-2021 in cui lo Stato ha speso 401 miliardi in bonus che però, sommando le maggiori entrate fiscali ad essi connesse, i minori costi e il valore aggiunto creato a favore di imprese e lavoratori, si sono trasformati in un saldo positivo per 35,9 miliardi di euro.

Nell'ultimo decennio 2011-2021 a fronte di una spesa di 310 miliardi di euro, il saldo finale è attivo per 26 miliardi. Considerando, infine, il solo 2021, a fronte di una spesa di 31 miliardi di euro, il saldo è attivo per 3,9 miliardi di euro. Il Superbonus e gli altri incentivi, quindi, non sono soltanto sostenibili economicamente, ma c’è una chiara convenienza nel sostenerli.

Sostegni-ter a gamba tesa su tutti bonus edilizi

Il Decreto Sostegni Ter - ha sottolineato Paolo Arrigoni, senatore della Lega – è intervenuto a gamba tesa sulla questione del credito. Gli importi delle frodi sono ingenti e occorre intervenire, però non è giusto far pagare le persone oneste. Mi riferisco ai cittadini che devono programmare gli interventi sulle proprie abitazioni, i liberi professionisti e le imprese. E’ necessario intervenire subito per risolvere questo blocco. Bisogna lavorare sulla qualificazione delle imprese. Molte esistono solo sulla carta e questo non è accettabile”.

Sul futuro dei provvedimenti Arrigoni si è espresso così: “Lavoreremo per il futuro correggendo il Superbonus 110%, magari rivedendolo al ribasso con ulteriori décalage. Può essere molto utile anche introdurre un contrasto di interesse tra committente e impresa. Serve, poi, un testo unico dei bonus edilizi. Detto questo, condivido la necessità di prorogare questi provvedimenti ulteriormente, consentendo loro di dispiegare la loro efficacia nel corso del tempo”.

La cessione del credito e le frodi fiscali

Non poteva mancare un accenno al tema delle frodi fiscali sul quale Agostino Santillo (Movimento 5 Stelle) afferma “La Guardia di Finanza ci segnala che le truffe riguardano per lo più cantieri falsi, inesistenti e nomi di clienti fittizi. Esiste poi un buon numero di imprese non in grado di realizzare determinati lavori. Per evitare queste frodi serve prima di tutto una fitta attività di ispezione dei cantieri, magari sollecitando i sindaci delle città. Serve, poi, un’azione di controllo dei vari step di avanzamento dei lavori, anche acquisendo materiale fotografico. Inoltre, la prima cessione del credito va vagliata da una società vigilata dalla Banca d’Italia. A quel punto se la cessione del credito è giudicata regolare, le successive cessioni non creeranno alcun problema”.

No a norme retroattive

Nel corso del convegno è intervenuto anche Antonio Di Bari (Anci) che ha sottolineato come, soprattutto a causa della retroattività, il Decreto Sostegni Ter ha bloccato i lavori. A suo avviso, la via da perseguire è quella della semplificazione e dell’alleggerimento degli oneri burocratici. Il commercialista Antonio Sanges ha rivelato che le aziende del settore valutano nel 40% l’aumento della loro attività determinata dai bonus ma che, al momento, circa la metà dei crediti risultano bloccati. Ha affermato, poi, che le frodi vanno combattute per vie telematiche. Giuseppe Rufo (Dei) ha spiegato come si valuta la congruità dei prezzi, sottolineando come questo tipo di lavoro è improntato ai principi di terzietà e laicità.

Non è mancata la voce dell’Agenzia delle Entrate. A rappresentarla Maria Serena Troni che ha fatto il punto sulle disposizioni normative in tema di controlli e sulle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022 e la conseguente attività dell’Agenzia. E’ intervenuto anche Giuseppe Merello (Anaci) che ha ricordato come gli amministratori di condominio sono da sempre favorevoli all’istituto delle detrazioni perché, in questo caso, sono molto efficaci in termine di riduzione del rischio sismico, del miglioramento dell’efficienza energetica e della riqualificazione degli immobili. Anche Anaci si è detta critica sui limiti temporali dei provvedimenti e sulla necessità di indrodurli in modo strutturale. In chiusura dei lavori, moderati dalla giornalista Simona D’Alessio, è intervenuto Domenico Prisinzano di Enea che ha illustrato come vengono effettuati i controlli, sottolineando, in particolare, l’importanza della certificazione dei materiali utilizzati.

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