Superbonus, numeri stabili e crescita inesistente
Il nuovo Report Enea aggiornato al 31 marzo 2025 certifica la conclusione della detrazione fiscale prevista dal Decreto Rilancio. Zero prospettive per il futuro
Il futuro oltre il Superbonus
Il dato più significativo non è quello che leggiamo nel report ENEA, ma quello che non leggiamo: non esiste una visione futura.
Dopo il tramonto del Superbonus, non sono stati previsti strumenti strutturali alternativi. Le agevolazioni residue (Ecobonus, Sismabonus, Bonus casa) hanno aliquote ordinarie e complessità attuative che le rendono poco attrattive. La legge di bilancio 2025, con i suoi vincoli e le sue esclusioni retroattive, ha chiuso il capitolo senza aprirne uno nuovo.
Altra evidenza riguarda gli obiettivi europei imposti dalla Direttiva Green che difficilmente potranno essere raggiunti con le attuali misure, né con una nuova stagione di emergenze fiscali (che al momento non esiste).
Ciò che serve (e ne sono tutti consapevoli) è una politica di lungo periodo. Una pianificazione ventennale, che guardi alla qualità ambientale e strutturale del patrimonio immobiliare come a un investimento strategico e non come a un costo da comprimere. Ma, soprattutto, occorre ripartire da strumenti stabili, multilivello, integrati con nuove politiche urbanistiche e (magari) una seria riforma della normativa edilizia. E soprattutto, occorre farlo prima che il vuoto lasciato dal Superbonus diventi una stagnazione strutturale.
L’alternativa? Continuare a rimandare l’adeguamento del nostro costruito, in attesa della prossima emergenza.
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