Possibili competenze dei geometri: Gli interventi di Simona Vicari e della Consulta regionale degli ingegneri

La notizia di ieri sulla circolare dell'Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione con cui "si ritiene che non possa essere negata, in g...

11/10/2012
La notizia di ieri sulla circolare dell'Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione con cui "si ritiene che non possa essere negata, in generale, ai geometri liberi professionisti la competenza in materia di progettazione e direzione dei lavori di opere in cemento armato, ma che essa debba essere valutata singolarmente,ed in relazione all'opera che deve essere progettata e conseguentemente diretta ed eseguita" ha creato qualche malumore rilevabile da alcuni commenti alla notizia stessa e ribadiamo che il problema non è legato alla capacità o meno che un qualsivoglia tecnico (architetto, ingegnere, geometra, perito) ha per effettuare una certa progettazione ma, soltanto alle competenze allo stesso affidate dalle norme.
Certo può verificarsi che un architetto o un ingegnere non abbia competenze reali sulle strutture in cemento armato e che, comunque, realizzi progetti strutturali utilizzando software piò o meno sofisticati di cui non capisce nulla come potrebbe verificarsi che un geometra sia nelle condizioni di effettuare calcoli complessi di strutture in cemento armato non soltanto utilizzando i software commerciali ma riuscendo anche a capire e ad interpretare i risultati che gli stessi danno; tali situazioni non possono, però, far disconoscere la realtà delle norme che, allo stato attuale, sono quelle che devono essere rispettate e che non possono essere modificate o interpretate da una circolare o dalla valutazione soltanto personale di dirigenti di uffici pubblici.
Il problema non è, eventualmente, quello di interpretare una norma che, a mio avviso per le zone sismiche in cui qualsiasi struttura necessita di "particolari operazioni di calcolo" è abbastanza chiara e che non lascia alcuno spiraglio ma, eventualmente, quello di chiarire, una volta e per tutte, le competenze professionali degli architetti, degli ingegneri, dei geometri, dei periti e dei geologi alla luce sia degli studi eseguiti che di eventuali master e corsi di specializzazione post laurea o post diploma.

Registriamo oggi, in riferimento alla circolare della Regione siciliana, due aggiornamenti.

Il primo di carattere generale relativo alla notizia della richiesta fatta della senatrice Simona Vicari, Segretario dell'Ufficio di Presidenza del Senato per tutelare la professionalità ed il ruolo dei geometri con un'interrogazione inviata al ministro dell'Istruzione Profumo.
Viene messo sotto accusa dalla parlamentare "l'atteggiamento di negazione emerso da parte di Ordini professionali, organi consultivi e giurisdizionali, della competenza dei geometri nelle materie e nelle attività ad esse sottoposte in sede di esame di abilitazione in attuazione della legge".
Una situazione giudicata non sostenibile ed inaccettabile in quanto "il Ministero ha provveduto annualmente ad individuare la casistica applicativa di competenza dei Geometri sottoposta agli aspiranti Geometri in sede di esame di abilitazione, la cui competenza pratica è stata valutata dalle Commissioni di valutazione all'uopo nominati". Ed inoltre "a partire dall'anno 1986 il Ministero per la Pubblica Istruzione, oggi Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, al fine di valutare la competenza preliminare all'esercizio della professione, ha sottoposto agli aspiranti geometri delle prove scritto-grafiche aventi ad oggetto la redazione di progetti rientranti tra le costruzioni e le materie di competenza degli stessi".
Da qui l'intervento della senatrice Vicari affinchè il ministro Profumo agisca per "affermare il valore abilitativo dell'esame di Stato ed evitare la condizione di incertezza determinata da comportamenti fondati su erronee interpretazioni di quanto indicato da questo Ministero nella individuazione delle materie di competenza dei geometri, oggetto dei programmi di esame".

Il secondo aggiornamento è legato, invece, alla nota di risposta alla circolare regionale che il presidente della Consulta regionale degli ingegneri Giuseppe Margiotta ha inviato alla Regione siciliana, agli uffici del Genio civile ed al Consiglio nazionale degli ingegneri della quale riportiamo il seguente abstract: "Siamo stati costretti ad intervenire sulla nota del Direttore del Dipartimento Infrastrutture della Regione Siciliana indirizzata agli Uffici del Genio Civile dell'isola perché ha dato un'inopinata apertura alle competenze professionali dei Geometri in materia di strutture in c.a. in zona sismica, di fatto equiparandoli agli Ingegneri e Architetti juniores, suggerendo procedure di valutazione preliminare del progetto da parte degli Uffici del Genio Civile.
Purtroppo, e contrariamente a quanto ipotizzato affrettatamente da qualcuno, il nostro pronunciamento avverso alla nota n. 82824/12 non ha inteso riaprire unilateralmente una polemica sopita ma solo tentare di arginare un'azione forte, concertata e di portata ben più vasta di quanto si potesse immaginare. Nonostante sia soltanto una nota di indirizzo, la "circolare siciliana" viene presentata dai nostri competitori come un traguardo importante per tutta la categoria dei Geometri su scala nazionale, che tende ad imporre anche in campo normativo competenze professionali che dal punto di vista scientifico il tecnico diplomato non ha. E questo sta avvenendo con il pieno coinvolgimento del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati ed un'ampia diffusione mediatica in campo nazionale.
Ben lungi dal volere contestare l'autorevolezza del Dipartimento, né tanto meno ledere l'immagine e gli interessi della categoria dei Geometri, con i cui rappresentanti ritenevamo vigesse ormai un clima di reciproco rispetto e collaborazione in ambito regionale, abbiamo voluto esporre con chiarezza documentata che le argomentazioni poste a supporto della suddetta nota circolare non sono corrette per almeno tre ordini di motivazioni:
a) invadono la sfera dell'interpretazione normativa in campo di competenze professionali senza il necessario confronto con le altre categorie coinvolte (ingegneri e architetti);
b) si basano su interpretazioni riduttive e apertamente contraddette dalla giurisprudenza che le ha informate;
c) inducono comportamenti della Pubblica Amministrazione e dei suoi funzionari di difficile applicazione e in evidente contrasto con le procedure in essere nel territorio della regione siciliana in materia di dichiarazione di inizio lavori in zona sismica (che prevedono l'inizio lavori solo con il deposito al G.C.).
Ma dove ci sentiamo apertamente defraudati come professione è l'uso implicito e distorto della recente sentenza del Consiglio di Stato che ha indicato le procedure di valutazione preliminare del progetto esclusivamente per i tecnici laureati Ingegneri e Architetti iuniores (triennali) che presentano uno status accademico e professionale intermedio e ma a ragione ritenuto superiore a quello del geometra, escludendo tassativamente la competenza dei geometri in materia di costruzioni civili in zona sismica.
Il nostro atteggiamento fin qui prudente viene in sostanza fatto passare come un arroccamento di alcune categorie contro altre, quando siamo stati "costretti" a contrastare interpretazioni della normativa volutamente e ingiustificatamente "estensive", quasi imposte da un'azione mirata che sembra aver coinvolto pure il mondo politico.
La realtà è che le norme sul calcolo e la verifica delle strutture in zona sismica, introdotte da ultimo con il D.M. 2008, imponendo e implicando calcolazioni agli stati limite ed in generale nozioni di analisi non lineare delle strutture, una verifica preliminare dell'attendibilità del calcolo e degli algoritmi utilizzati, oltre che un'approfondita valutazione delle interazioni geotecniche, rientrano certamente nel novero delle calcolazioni complesse che non possono in alcun modo rientrare nelle competenze professionali del tecnico diplomato.
Il nostro intento è volto dunque esclusivamente a garantire la sicurezza e la dignità di tutti i professionisti, anche di quelli che oggi ci attaccano, che sembrano invece volersi esporre a rischi professionali e umani ingiustificati.

Abbiamo pertanto dato ampia diffusione agli iscritti e agli Enti territoriali del documento con cui vengono avanzate le nostre puntuali contestazioni alla nota assessoriale, chiedendo a tutti di vigilare sulle effettive applicazioni pratiche della suddetta nota, che per sua stessa natura non è impugnabile in via giurisdizionale mentre lo sono eventuali singoli provvedimenti assunti dagli Uffici del Genio Civile in contrasto con la normativa vigente.
"

A cura di Paolo Oreto
© Riproduzione riservata