Ritardi pagamenti PA: Oggi avvio procedura Ue di infrazione

Il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani dovrebbe avviare oggi le pratiche per la procedura di infrazione all'Italia relativamente ai ritardi de...

03/02/2014
Il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani dovrebbe avviare oggi le pratiche per la procedura di infrazione all'Italia relativamente ai ritardi dei pagamenti della P.A. verso le imprese.
Oggi - ha precisato Tajani - la Pubblica Amministrazione italiana è il peggior pagatore dell'Unione europea. I dati forniti da Confartigianato confermano le mie preoccupazioni e se anche lunedì l'Ance mi darà un rapporto così negativo, già lunedì farò partire le pratiche per la procedura”.

La dichiarazione del Vicepresidente Tajani parte dalla denuncia del Presidente di Confartigiano Giorgio Merletti presentata venerdì scorso in cui viene precisato che anche nel 2013, la Pubblica amministrazione italiana è stata la più lenta in Europa a pagare le imprese fornitrici di beni e servizi: con una media di 170 giorni ha superato di 109 giorni la media Ue di 61 giorni e di 140 il limite di 30 giorni imposto dal decreto legislativo n. 192/2012 sui tempi di pagamento entrato in vigore il 1° gennaio 2013 in recepimento della Direttiva 2011/7/Ue.
I dati di Confartigianato parlano da soli ed il Presidente Merletti precisa: “Il nostro rapporto dimostra che in Italia il malcostume dei ritardi di pagamento è duro a morire. I cattivi pagatori tengono in ostaggio le imprese e rappresentano uno dei principali ostacoli alla ripresa economica. Chiediamo l'intervento della Commissione europea e del Governo italiano perché i ritardi di pagamento sono un cappio al collo degli imprenditori, ne soffocano le capacità competitive e compromettono le opportunità di rilancio dello sviluppo per il nostro Paese”. E’ attesa, per i prossimi giorni, la consegna di un analogo rapporto d aparte dell’Ance ma da indiscrezioni sembrerebbe che i tempi medi di pagamento siano maggiori di quelli denunciati da Confartigianato con una media di circa sette mesi di gran lunga superiodi a quelli previsti dalla norma.

Chiarissime, quindi, le due questioni sul tavolo del vicepresidente Tajani con l'Italia sotto osservazione per due motivazioni.
La prima di carattere strutturale relativa al non corretto recepimento della direttiva per il quale Tajani ha precisato: “Abbiamo avuto garanzie che ci saranno modifiche entro maggio. Fino ad allora non possiamo prendere iniziative”.
La seconda motivazione è legata ai tempi di pagamento per i quali Tajani non ha potuto fare a meno di presisare, nei giorni scorsi, di essere pronto ad agire.
In caso di apertura della procedura d’infrazione, ove l’Italia sia condannata dovrà sopportare il pagamento degli interessi di mora sul ritardo accumulato nel corso del 2013, che secondo Tajani ammontano a 3-4 miliardi di euro, pari ad un anno di IMU; agli interessi si aggiungerà, poi, una sanzione di centinaia di migliaia di euro al giorno.

A cura di Gabriele Bivona
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