Perché in Italia sono stati aboliti i minimi tariffari?

Se c’è una domanda a cui tutti quanti vorremmo una risposta chiara e definitiva è: per quale motivo in Italia sono stati aboliti i minimi tariffari? Una risp...

21/10/2014

Se c’è una domanda a cui tutti quanti vorremmo una risposta chiara e definitiva è: per quale motivo in Italia sono stati aboliti i minimi tariffari? Una risposta potrebbe essere ”perché è stato stabilito dal decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, recante disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale”. Ma perché l’allora Ministro dell’Economia Pierluigi Bersani ha ritenuto necessario eliminare i minimi obbligatori?una delle risposte che ho più spesso ascoltato è ”per rispondere alle direttive comunitarie” o anche "Perché ce lo chiede l'Europa". Alla mia domanda “quali direttive comunitarie?” nessuno, però, sa mai cosa rispondere.

Diciamo la verità, non esiste nessuna direttiva comunitaria che obbliga gli stati membri dell’UE ad adottare provvedimenti normativi per l’eliminazione delle tariffe e la dimostrazione è data dallo Stato membro principale, la Germania che ha aggiornato il 28 aprile 2009 le tariffe obbligatorie per le prestazioni di ingegneri e architetti (Honorarordnung für Architekten und Ingenieure - HOAI) e sono tutt’ora valide (l'ultimo aggiornamento è del 2013).

Ho, quindi, interpellato il coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche Armando Zambrano chiedendo la motivazione che ha spinto l’Italia ad agire in tal senso. La sua laconica risposta è stata ”Perché in Germania sono più seri e ci tengono alla qualità della prestazione". E guardando come stanno andando le cose, non posso che dargli pienamente ragione.

Se è vero che la crisi economica ha aggravato la situazione di qualsiasi attività, è assolutamente lapalissiano che alcune scelte dell’allora Governo Prodi, continuate fino a quello Monti, sono state demagogiche e penalizzanti per la libera professione. Ma ciò che lascia ancor più perplessi è come l’allora Governo Prodi restò in carica appena due anni (dal 17/05/2006 al 06/05/2008) per poi essere succeduto dal Governo Berlusconi IV (dal 08/05/2008 al 16/11/2011), il cui Ministro della Giustizia Angelino Alfano aveva sin da subito compreso (o forse lo aveva solo dichiarato…sic) la necessità di rivedere il pacchetto di liberalizzazioni approvato nel Governo precedente. Fatto sta che, per chi non lo ricordasse, il Governo Berlusconi IV rimase invischiato in un provvedimenti andati avanti a colpi di voti di fiducia risicati e arrivò al culmine nel novembre del 2011 quando fu rimpiazzato dal Governo tecnico di Mario Monti che sarà ricordato per aver portato a compimento l’opera di demonizzazione delle libere professioni cominciata con Bersani.

A questo punto, considerato che appare evidente come l’eliminazione delle tariffe abbia portato solo problematiche a raffica (primo fra tutti la regressione della qualità della fase progettuale e quella conseguente dell’esecuzione dei lavori) mi chiedo per quale motivo la Rete delle Professioni Tecniche, che tanto si sta impegnando per far riacquisire dignità ai professionisti italiani, non concentri i propri sforzi su quello che potrebbe essere considerato il principio di tutti i mali?

A voi, sempre, l’ardua sentenza.
 

A cura di ing. Gianluca Oreto
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