NECESSARIO PIANO PLURIENNALE

Recenti studi condotti da Cittadinanzattiva e Legambiente hanno evidenziato delle situazioni allarmanti per quanto concerne la sicurezza delle strutture scol...

26/01/2007
Recenti studi condotti da Cittadinanzattiva e Legambiente hanno evidenziato delle situazioni allarmanti per quanto concerne la sicurezza delle strutture scolastiche italiane. In particolare su 40.000 strutture italiane circa 26.000 (il 65%) presentano carenze strutturali più o meno pericolose. Le scuole rischiano di non reggere eventuali scosse sismiche, gli edifici non sono conformi alle attuali norme sulla sicurezza previste dalla legge 626/94, hanno ancora barriere architettoniche e in parecchi casi non possiedono le tre certificazioni obbligatorie (certificato di agibilità statica, igienico-sanitaria, prevenzione incendi).

Nonostante il ricordo del crollo della scuola elementare di San Giuliano sia ancora fresco nella memoria di molti, la situazione si presenta particolarmente allarmante e ad oggi i fondi stanziati riescono a coprire solo il 5% degli interventi, con il pericolo fondato che si riproponga una tragedia come quella del 31 ottobre 2002, che sconvolse il Molise e l’Italia intera.

In questo contesto, arriva forte l’allarme della Protezione Civile che lancia l’appello per l’istituzione di un piano pluriennale per far fronte alla gravità della situazione. Come più volte sottolineato, l’ammontare necessario per rendere sicure le scuole da eventuali terremoti, in particolare nelle zone a maggior rischio sismico (area appenninica, centro-sud e Friuli-Venezia Giulia), è pari a quello di una Finanziaria. Per questo motivo non si pretende che si risolvano tutti i problemi nel breve, ma che almeno si pianifichi un piano di 15-20 anni, che sia un chiaro segnale di ripresa.

Notevole rimane anche il problema dell’amianto. L’ultimo rapporto di Legambiente indica che nel 10,28% delle scuole di base sono ancora presenti strutture con amianto, mentre nelle scuole superiori la presenza accertata o sospetta è pari al 7,33%.

A cura di Gianluca Oreto
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