Albo Unico: serrato botta e risposta tra le professioni tecniche

Ormai è chiaro: dell'Albo Unico se ne continuerà a parlare parecchio. Nonostante le continue smentite e la pubblicazione dello schema di DPR che dovrà riform...

20/06/2012
Ormai è chiaro: dell'Albo Unico se ne continuerà a parlare parecchio. Nonostante le continue smentite e la pubblicazione dello schema di DPR che dovrà riformare le professioni ed in cui non vi è traccia alcuna dell'accorpamento previsto dall'art. 3, comma 5, del D.L. n. 138/2011, modificato dal Decreto Liberalizzazioni (D.L. n. 1/2012), la corrispondenza tra i Consigli Nazionali di Ingegneri, Architetti, Dottori Agronomi e Forestali, Geologi e i Consigli Nazionali di Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali in merito al tema dell'accorpamento in un unico albo delle professioni tecniche che svolgono attività similari, continua a restare serrata.

A dimostrarlo la circolare n. 76 dello scorso 12 giugno, con la quale il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha voluto mettere a conoscenza i Presidenti e i Consiglieri degli Ordini degli Ingegneri provinciali in merito alle ultime evoluzioni dell'accorpamento delle professioni similari in un albo unico.

Di seguito la crono-storia con il riepilogo della vicenda.

Il 22/03/2013 una nota congiunta di Ingegneri, Architetti, Geologi e Agronomi, indirizzata ai Presidenti dei Geometri, dei Periti agrari e dei Periti Industriali, pur ammettendo la possibilità storica offerta dal DL 24/01/2012, n. 1 che ha modificato il DL 13/08/2011, n. 138, per ciò che attiene al possibile accorpamento, su base volontaria, fra professioni che svolgono attività similare, ha voluto mettere i classici puntini sulle i, per ciò che riguarda:
  1. l'accorpamento su "base volontaria" deve significare che i professionisti devono essere liberi di poter iscriversi all'Albo unico o di restare nel proprio;
  2. l'accorpamento non deve costituire motivo di confusione e fraintendimento per ciò che riguarda il titolo professionale attribuito agli iscritti, ingenerando caos sulle competenze professionali; dunque, la denominazione scelta deve rispecchiare i percorsi formativi, le conoscenze e le competenze di chi è autorizzato ad utilizzarla;
  3. inaccettabile sarebbe l'equiparazione dei titoli accademici con tipologie basate sull'anzianità di iscrizione all'albo, l'esperienza professionale o la frequenza a corsi di formazione gestiti "in house";
  4. ultimo punto riguarda le competenze professionali che dovranno essere mantenute senza alcuna modifica.

- Il 18/04/2012 una nota del Coordinamento COGEPAPI (Geometri, Periti Agrari e Periti Industriali) rispondeva alla precedente missiva del 22/03/2012, pur rilevando con piacere il consenso dimostrato, registrava con minore soddisfazione la limitazione posta da Architetti, Ingegneri, Geologi e Agronomi di riservare l'unificazione solo alle professioni di Geometra, Perito Agrario e Perito Industriale. Premendo molto sul concetto di attività similare, il COGEPAPI ribadiva molto i concetti di volontarietà, l'assenza di fraintendimenti circa il percorso formativo e professionale degli iscritti, e rimetteva la decisione sull'Albo unico esclusivamente a livello politico, senza la necessità di raccogliere il consenso unanime di tutte le categorie professionali.

- Il 29/05/2012 una nuova missiva a firma dei presidenti di Ingegneri, Architetti, Geologi e Agronomi, veniva indirizzata ai Presidenti dei Geometri, dei Periti agrari e dei Periti Industriali, in risposta alla loro del 18/04/2012. In questa nota, veniva puntualizzato che l'opportunità di accorpamento prevista dal legislatore è stata concessa su istanza del COGEPAPI e che, prendendo atto delle loro proposte che di fatto superavano le problematiche evidenziate (volontarietà del processo di accorpamento e neutralità sulle competenze; mancato ricorso a meccanismi di equiparazione dei titoli accademici a tipologie ultronee di formazione ed esperienza professionale; individuazione della denominazione del nuovo titolo professionale senza che generi sovrapposizioni né confusioni per committenti e pubblica opinione), si pregava il COGEPAPI di metterli a conoscenza circa la formalizzazione del nuovo progetto di fusione, in modo da poter esprimere considerazioni meno approssimative. In via preliminare, però la nota congiunta rilevava che l'istituzione di un nuovo soggetto intermedio tra gli attuali Collegi, che accolgono professionisti inquadrati al livello C secondo la Direttiva 2005/36/CE, e gli Ordini, che accolgono professionisti di livello D ed E, potrebbe complicare anziché razionalizzare il quadro attuale delle professioni.

Nell'attesa di un evoluzione in un senso o nell'altro, si ricorda quanto già affermato dal CNI circa il proprio disinteresse nel far confluire gli ingegneri iunior all'interno dell'Albo unico, possibilità paventata solo dal Presidente dei Periti Idustriali, Giuseppe Jogna, e categoricamente esclusa dagli Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

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