Architetture per la catastrofe

Si svolgerà l'1 e il 2 marzo 2013 il workshop "Architetture per la catastrofe" organizzato dalla Fondazione Ordine Architetti di Torino, con la referenza sci...

04/02/2013
Si svolgerà l'1 e il 2 marzo 2013 il workshop "Architetture per la catastrofe" organizzato dalla Fondazione Ordine Architetti di Torino, con la referenza scientifica di Anna Rita Emili, architetto e fondatrice di altro_studio, ideatrice del progetto Bunker House, un'unità abitativa in grado di resistere alle catastrofi naturali, e Emanuele Piccardo, critico d'architettura e fondatore dell'associazione culturale plug-in.

Il workshop (quota di partecipazione € 200,00 + IVA) è aperto a architetti, designer, progettisti e studenti di discipline attinenti (fino a un massimo di 25 partecipanti). L'obiettivo è offrire un'occasione di formazione su procedure e modalità da adottare per realizzare alloggi provvisori sostenibili economicamente, modulari, facili da montare e stoccare, durabili e riutilizzabili.

Il workshop prevede:
- una fase progettuale (1-3 marzo) per la progettazione di un prototipo in scala 1:1 che sarà pensato come un sistema di alloggi tali da costituire un isolato urbano per ricreare quel senso di urbanità necessario a evitare lo sradicamento della comunità sfollata. Inoltre verrà realizzato un "Manuale di montaggio" a uso dei cittadini che consenta di essere autonomi in caso di necessità.
- una fase esecutiva di realizzazione del prototipo di alloggio provvisorio per la presentazione durante il prossimo Festival Architettura in Città (Torino 28 maggio - 1 giugno).

Le catastrofi "naturali", che con sempre maggiore frequenza colpiscono in numerose parti del mondo le popolazioni, gli insediamenti umani e i territori, vedono amplificato il loro portato distruttivo dall''assenza di una politica di difesa del suolo e di una pianificazione ragionata, dalla sottovalutazione del rischio di alluvioni e terremoti che impediscono una prevenzione sia in termini di sicurezza dei cittadini, sia in termini di architetture residenziali in grado di resistere alla forza della natura. Si tende così a intervenire a catastrofe avvenuta.

Il tema delle architetture per la catastrofe è ancora terreno fertile per la demagogia, e sono ancora molto rari i casi di architetti che lavorino sul pre-catastrofe, come l'italiana Anna Rita Emili, o che elaborino proposte convincenti di alloggi temporanei post-catastrofe, come il cileno Alejandro Aravena o il giapponese Shigeru Ban.

"Architetture per la catastrofe", ideato dall'associazione plug-in e organizzato dalla Fondazione OAT, è un workshop che intende fornire risposte progettuali a problemi reali.

Segreteria: staff.fondazione.oato@awn.it - Tel.: 011-5360512/515
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