La morte delle professioni tecniche in 30 secondi

Quando pochi giorni fa ho scritto un articolo parlando dello scarso buonsenso dei nostri legislatori in merito alla sensibilità nei confronti delle professio...

22/01/2015

Quando pochi giorni fa ho scritto un articolo parlando dello scarso buonsenso dei nostri legislatori in merito alla sensibilità nei confronti delle professioni tecniche, molti hanno apprezzato altri (pochi per fortuna) mi han mandato mail di indignazione, ritenendo che soprattutto per molti lavori di ristrutturazione la figura del tecnico sia assolutamente inutile.

Con l'articolo (che vi invito a leggere se non lo avete ancora fatto) "Semplificazione in edilizia o mortificazione delle professione?", facendo riferimento ad alcune affermazioni del Ministro per la Semplificazione normativa Marianna Madia, mi chiedevo come, nonostante l'apprezzabilissimo tentativo si semplificare alcune pratiche edilizie con l'utilizzo di una modulistica comune in tutta Italia, si potesse far passare un messaggio che sminuisse il ruolo del professionista dell'area tecnica.

Questo mio senso di ostilità nei confronti di chi non sa di cosa sta parlando si è leggermente affievolito con le dichiarazioni del Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) Raffaele Cantone che, in audizione al Senato, ha auspicato il rilancio del ruolo del progettista (leggi articolo), ma ha raggiunto il suo apice proprio mentre sto scrivendo dopo aver visionato un video di 30 secondi postato dall'account YouTube di Palazzo Chigi che con la Campagna di comunicazione "Agevolazioni sulla casa" ha definitivamente messo la parola fine sul ruolo del progettista.

In un video di appena 30 secondi, il Governo ha confermato le parole del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi che qualche mese fa aveva affermato "Il cittadino diventa padrone in casa propria e può fare liberamente lavori (abbattere tramezzi, creare nuove stanze...) che non cambino la volumetria, basta una semplice comunicazione al Comune".

Potete visionare di seguito il video, pregandovi di utilizzare un linguaggio decente nei commenti.

A cura di Gianluca Oreto
© Riproduzione riservata