Equità previdenziale e Partite IVA: nasce il "Coordinamento 27 Febbraio"

"Prove tecniche di coalizione". In questo modo si può riassumere ciò che è accaduto il 27 febbraio 2015 a Roma quando associazioni, comitati e movimenti di d...

09/03/2015
"Prove tecniche di coalizione". In questo modo si può riassumere ciò che è accaduto il 27 febbraio 2015 a Roma quando associazioni, comitati e movimenti di diverse categorie professionali hanno deciso di unire le loro lotte per affrontare i problemi comuni, l'iniquità del sistema fiscale e previdenziale.

Avendo vissuto in prima persona la manifestazione, posso confermare che ciò che è accaduto potrebbe rappresentare la svolta. Se i buoni propositi avranno un seguito, architetti, ingegneri, geometri, avvocati, giornalisti, archivisti, freelance, parafarmacisti, commercianti, professionisti atipici, parasubordinati e persino studenti potranno avere per la prima volta un vero organo di rappresentanza che abbia anche la forza di tutelare i loro diritti.

L'energia dei partecipanti, il trasporto e la passione di chi ha deciso di spendersi in prima persona piuttosto che continuare a sfogare i propri disagi davanti il monitor di un computer, hanno fatto emergere un concetto nuovo: quello di solidarietà interprofessionale, ovvero un modo per far comprendere con forza e risolvere i problemi che comunemente tormentano i lavoratori autonomi.

E' in previsione una "carovana dei diritti" ovvero delle manifestazioni presso l'INPS e le sedi delle 21 Casse di Previdenza private che possano portare avanti il principio per il quale di lavora per produrre un reddito e non che si deve avere un reddito per poter lavorare.

Nel frattempo le associazioni che hanno partecipato all'incontro romano hanno firmato un documento programmatico con il quale è stato costituito il gruppo di lavoro denominato #27F che avrà l'obiettivo di coordinare tutte le azioni. Il gruppo di lavoro è costituito da:
  • IVA sei Partita - Paola Ricciardi
  • ACTA - Fabio Massi
  • Archivisti in Movimento - Sara Vian
  • Assoarching - Elio Caprì
  • Camere del lavoro autonomo e precariato - Francesco Raprelli
  • Comitato Professioni Tecniche - Michele Privitera
  • FNPI (farmacisti) - Francesco Provenzano
  • Geomobilitati - Michele Barbagallo
  • Inarcassa Insostenibile - Stefano Prosperi
  • MGA - Rossella Lisabettini
  • NO Cassa Edile - Fabrizio Martin
  • Sciopero sociale - Giulia Bucalossi
  • Stampa Romana - Elisabetta Palmisano

Per meglio chiarire alcuni concetti sulla manifestazione del 27 febbraio e sulle future azioni, ho posto alcune domande a Michele Privitera, Presidente del Comitato delle Professioni Tecniche.

Il 27 febbraio si sono unite categorie professionali diverse per affrontare problemi comuni. Adesso come intendete procedere? Qual è l'obiettivo a breve termine che vi proponete di raggiungere?
Dal 27 Febbraio ad oggi si sono unite alla Coalizione altre associazioni, adesso siamo in 15. Ci sono due obiettivi con una priorità alta, a mio avviso: informare e coinvolgere altre associazioni ed essere efficaci nel coordinamento. Procederemo organizzando altri incontri sul territorio: il prossimo si terrà il prossimo 14 Marzo, ancora a Roma, ma stiamo programmando a stretto giro anche incontri in altre regioni. Consolidato un gruppo ben coordinato saremo in grado di presentare nelle sedi opportune le nostre proposte.

Avete già fatto una ricognizione delle professioni e delle associazioni che mancano all'appello e che potrebbero unirsi al vostro gruppo?
Le associazioni di professionisti sono soprattutto di tipo culturale e le associazioni di tipo sindacale non hanno mostrato particolare interesse per la nostra azione, probabilmente perché, impegnate in questo ambito da più tempo, non danno molto peso a quello che potremo riuscire a realizzare. La nostra mentalità è quella di vedere un'opportunità in ogni forma di collaborazione e cerchiamo coloro che hanno lo stesso approccio alla soluzione dei problemi.

Nel 2006 migliaia di professionisti hanno manifestato a Roma contro l'abolizione dei minimi tariffari voluta da Bersani. Tutti sappiamo com'è finita. In cosa si differenzierà la vostra attività?
Nel 2006 le condizioni erano molto diverse: la crisi economica non aveva cominciato a produrre i suoi effetti peggiori, la figura del libero professionista nell'immaginario collettivo era ancora quella del ricco evasore, quindi l'opinione pubblica e la politica stessa avevano una percezione diversa di quella protesta. Oggi possiamo ragionare invece a consuntivo e dire con certezza che la politica ha prodotto condizioni di lavoro insostenibili per gli autonomi in generale, non c'è stata la capacità di prendere quelle misure che servono a fronteggiare la crisi. Credo che adesso ci sia più consapevolezza del fatto che si è delegato troppo a chi aveva il compito di salvaguardare la vera ricchezza di una nazione come l'Italia, ma probabilmente non aveva le capacità e l'intenzione.
La nostra attività è mirata a diffondere la cultura dell'attivismo, a diffondere la fiducia nel fatto che possediamo gli strumenti per migliorare la nostra condizione.

Il rischio di coordinare associazioni differenti è che non emerga un leader che possa portare concretezza alle attività del gruppo o peggio ancora che i tanti leader delle diverse associazioni possano creare attriti interni. Ci avete pensato?
Le persone che ho conosciuto finora sono animate da uno spirito di servizio ed in questo spirito che si riconosce un leader. Nelle nostre istituzioni siamo ormai abituati a vedere alcune persone per le quali la funzione che ricoprono è diventata più importante del mandato che gli è stato assegnato, quindi il primo obiettivo per loro è diventato quello di mantenere una carica piuttosto che svolgere bene il proprio compito. Allo stato attuale non ho riscontrato arrivismo né attriti. Le nostre proposte sono concrete, con il tempo potremo stabilire quanto riusciremo ad essere causativi, per ora possiamo misurare solo l'impegno che è veramente tanto.

I buoni propositi spesso non bastano. Siete coscienti che per smuovere davvero qualcosa è necessaria la partecipazione di tutti gli iscritti alle associazioni?Come intendete coinvolgerli?
Cercheremo il coinvolgimento degli iscritti mediante degli incontri sul territorio. Il social network, che è servito in una fase iniziale a creare i contatti necessari a costruire questa coalizione, adesso diventa semplicemente un sistema di comunicazione e di veicolazione delle informazioni. In tal senso sappiamo anche di potere contare anche su lavoripubblici.it che ha contribuito in maniera determinante ad informare i Colleghi sulle nostre attività.

Ringrazio Michele Privitera per il tempo a nostra disposizione.

A cura di Gianluca Oreto -
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