Ritardi dei pagamenti: L’Ance denuncia tempi medi di 172 giorni

Nello scorso mese di gennaio è stato presentato l'Osservatorio Congiunturale sull'Industria delle Costruzioni curato dalla Direzione Affari Economici e Centr...

22/02/2017

Nello scorso mese di gennaio è stato presentato l'Osservatorio Congiunturale sull'Industria delle Costruzioni curato dalla Direzione Affari Economici e Centro Studi dell'Ance. Lo studio fotografa un settore che, dopo una lunga crisi, vede nel 2017 una possibile ripresa. Un capitolo dello studio è dedicato ai ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione per i quali nei giorni scorsi la Commissione Ue ha chiesto all'Italia il rispetto della direttiva (leggi news). Nel comunicato stampa della Commissione era precisato che saranno adottati ulteriori provvedimenti nei confronti di Grecia, Italia, Slovacchia e Spagna al fine di garantire la corretta applicazione della direttiva sui ritardi di pagamento (direttiva 2011/7/UE) e prevenire le perdite per le aziende, in particolare le piccole e medie imprese (PMI) dei suddetti paesi.

L’Ance nel documento presentato ha fatto notare come a quattro anni dall’entrata in vigore della nuova direttiva europea sui ritardi di pagamento in Italia, la situazione dei pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese di costruzioni appare ancora in chiaroscuro, con più ombre che luci. Le indagini realizzate periodicamente dall’Ance continuano a sottolineare una situazione di difficoltà nel settore: ancora 7 imprese su 10 dichiarano di vantare crediti nei confronti della Pubblica Amministra-zione e i tempi medi di pagamento - pari a circa 5,5 mesi (172 giorni) - non registrano miglioramenti dalla seconda metà del 2015.

Il tempo medio registrato nel secondo semestre 2016 è sostanzialmente identico a quelli dei due semestri precedenti, pari, rispettivamente, a 166 giorni nel secondo semestre 2015 e a 168 giorni nel primo semestre 2016.

Nel 2016, si quindi è fermata la tendenza ad un progressivo miglioramento dei tempi medi di pagamento registrata nel triennio 2013-2015, quando numerose misure sono state approvate dal Governo per contrastare il fenomeno dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione. Come già evidenziato nell’Osservatorio congiunturale di luglio 2016, l’analisi storica dei tempi medi di ritardo nei pagamenti della P.A alle imprese del settore evidenzia un ritorno ai tempi medi registrati all’inizio della crisi.

Il valore di 112 giorni medi di ritardo, registrato nel secondo semestre 2016, è infatti simile a quello di 110 giorni registrato ad inizio 2010.

Nel corso degli ultimi quattro anni, numerose misure sono state approvate dal Governo per contrastare il fenomeno dei ritardati paga-menti della Pubblica Amministrazione ma, nonostante queste misure, la direttiva europea in materia di ritardo di pagamento rimane spesso disattesa nel settore dei lavori pubblici in Italia.

Continua a prevalere la “cultura” dei ritardi di pagamento alle imprese, come testimoniano le numerose prassi inique che le Pubbliche Amministrazioni mettono in atto per eludere le regole europee. Ad esempio, un numero crescente di Amministrazioni tende a rinviare l’emissione degli Stati di Avanzamento Lavori (SAL) o a forzare l’invio tardivo delle fatture per spostare artificiosamente la data di scadenza dei pagamenti.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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