Professioni tecniche, Federarchitetti: 'Inserire l'onorario nei costi della Sicurezza'

"I costi degli onorari dei professionisti devono essere inseriti nei costi della Sicurezza, dando importanza non all’offerta più bassa ma alla qualità dei co...

04/04/2018

"I costi degli onorari dei professionisti devono essere inseriti nei costi della Sicurezza, dando importanza non all’offerta più bassa ma alla qualità dei concorrenti coinvolti puntando così alla qualità del prodotto finale".

Si è aperta con le parole di Nazzareno Iarrusso, Presidente di Federachitetti, la "IX Giornata Nazionale sulla Sicurezza nei cantieri" svoltasi lo scorso 23 marzo a Potenza e che ha rimarcato il concetto, molto più ampio, del "equo compenso" di cui si è tornati a parlare dopo la pubblicazione in Gazzetta della legge 4 dicembre 2017, n. 172 di conversione del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148 che ha inserito l'articolo 13-bis nella legge 31 dicembre 2012, n. 247 prevedendo, appunto, per la pubblica amministrazione, in attuazione dei principi di trasparenza, buon andamento ed efficacia delle proprie attività, l'obbligo di garantire il principio dell'equo compenso in relazione alle prestazioni rese dai professionisti in esecuzione di incarichi.

Aprendo i lavori, il Presidente di Federarchitetti non solo ha evidenziato l'importanza degli onorari professionali ma ha anche aggiunto che "Qualità della prestazione professionale e giusto compenso danno luogo all’aspettativa di guadagno tutelato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo cui l’Italia aderisce” e lanciato un decalogo per sollecitare l’attenzione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro:

  1. far rientrare nei costi per la sicurezza, e quindi non soggetta a ribasso, anche gli onorari per CSP e CSE;
  2. affidamenti degli incarichi per CSE e CSP basati su metodi qualitativi dei concorrenti e non sull’offerta più bassa;
  3. istituzione dell’Albo dei CSE e CSP presso il Ministero del Lavoro o del MISE;
  4. controllo sulla formazione e sui soggetti abilitati per renderla come vero momento di apprendistato e non come mero adempimento burocratico;
  5. riconoscere, ai liberi professionisti, la parte formativa inerente i Vigili del Fuoco sia per l’aggiornamento per la legge 818/84 che per il Dlgs. 81/08 e viceversa;
  6. obbligo di formazione, in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dell’imprenditore o del soggetto responsabile dell’Azienda prima dell’iscrizione della stessa alla Camera di Commercio;
  7. finanziare, con le risorse del FSE, la formazione sulla Sicurezza anche per i liberi professionisti;
  8. far partecipare, alla “Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro”, istituita ai sensi dell’art. 6 del Dlgs n. 81/08, anche le Associazioni Datoriali dei liberi professionisti dell’area tecnica.
  9. negli uffici periferici delle ASL, preposti al controllo nei cantieri, favorire la presenza di dipendenti di area tecnica invece di quella sanitaria;
  10. promuovere nelle scuole la cultura della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro anche attraverso l’alternanza scuola – lavoro.

Tra gli interventi dei relatori segnaliamo quello dell'On. Serena Pellegrino che si è soffermata sulla battaglia svolta in parlamento per far approvare l’equo compenso per le attività libere professionali mettendo a disposizione la sua vasta esperienza maturata nel ruolo ricoperto in Parlamento. Ricordiamo che l'On. Pellegrino è anche intervenuta in merito alla battaglia in Parlamento contro i bandi di progettazione a 1 euro con la presentazione di una interrogazione a risposta immediata in VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) che ha ricevuto la risposta del Sottosegretario alle Infrastrutture Umberto del Basso De Caro (leggi articolo).

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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