Codice dei contratti: Per l’Ance che non abbia funzionato è un parere condiviso

La riforma non ha raggiunto gli obiettivi in termini di efficienza, lotta alla corruzione e trasparenza e ha contribuito a bloccare il settore dei lavori pub...

18/06/2018

La riforma non ha raggiunto gli obiettivi in termini di efficienza, lotta alla corruzione e trasparenza e ha contribuito a bloccare il settore dei lavori pubblici che continua a perdere imprese e occupazione.

“Siamo stanchi di sterili polemiche sul Codice appalti che vedono i costruttori come unici detrattori di questa riforma”, dichiara il Presidente dell’Ance, Gabriele Buia. “L’ex ministro Delrio sa bene che l’Ance ha sposato sin da subito i principi della legge delega sul Codice, approvata dal Governo Renzi, che doveva introdurre nel mercato dei lavori pubblici criteri di efficienza e di trasparenza: cosa che non è ancora avvenuta”. “Tant’è che lo stesso legislatore” -  prosegue Buia - “è dovuto intervenire più volte concedendo numerose deroghe al Codice per riuscire a realizzare le opere in tempo utile”.

Inoltre l’inefficienza della macchina amministrativa, unita a procedure farraginose e al “caos normativo” chiamato in causa proprio ieri anche dal Presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, come uno dei fattori che contribuiscono al proliferare della corruzione “sono i veri mali di questo Paese che abbiamo tutti il dovere di combattere, senza cercare facili capri espiatori”, prosegue Buia che aggiunge: “Per capire quante e quali difficoltà un imprenditore edile deve affrontare invito l’On. Delrio a trascorrere qualche giorno insieme a me in cantiere”.

E’ dunque parere condiviso da tutta la filiera delle costruzioni, dagli amministratori pubblici e dalla stessa Anac, continua il Presidente Ance, “che alcuni istituti del Codice debbano essere rivisti per evitare le distorsioni e le inefficienze che si sono riscontrate negli ultimi due anni e che altri debbano essere velocemente attuati, tra cui l’albo dei commissari di gara e la qualificazione delle stazioni appaltanti. Altri ancora riteniamo che vadano profondamente ripensati per evitare ulteriori disfunzioni”. 

“La campagna elettorale è finita eppure in queste ore stiamo assistendo a un dibattito che invece di contribuiread accelerare il percorso di modifica e l’individuazione di nuove soluzioni, a cui stanno lavorando Governo e Anac, non fa che aizzare lo scontro”.  “L’auspicio - conclude Buia -  è che questo lavoro possa produrre in tempi brevi risultati concreti in termini di crescita economica e lotta alla corruzione”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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