Codice appalti: Il consigliere ANAC Michele Corradino pensa ad un recupero del previgente regolamento

Ieri a Roma, presso l'Auditorium "Carlo Donat Cattin" di Via Rieti 11-13 si è svolta la presentazione della 34esima Rilevazione annuale sull'andamento delle ...

13/07/2018

Ieri a Roma, presso l'Auditorium "Carlo Donat Cattin" di Via Rieti 11-13 si è svolta la presentazione della 34esima Rilevazione annuale sull'andamento delle società di ingegneria OICE nel 2017 (e stime sul 2018) predisposta con la collaborazione del Cer, Centro Europa Ricerche.

Si confermano anche quest'anno, in maniera anche più significativa rispetto al 2016, i segnali di ripresa per le società di ingegneria italiane rappresentate dall'OICE, l'Associazione aderente a Confindustria.

Il consigliere ANAC, Michele Corradino, in un video messaggio, è intervenuto dando atto della proficua collaborazione fra ANAC e OICE sulle linee guida e sui tanti provvedimenti emanati" e segnalando come anche nel settore dei lavori le aggiudicazioni e i bandi di gara segnino una netta ripresa. Per quanto riguarda il codice appalti, "deve essere semplificato, migliorato e attuato nella sua completezza, ma non buttato a mare perché c'è bisogno di stabilità normativa e i rischi sarebbero enormi. Si può anche pensare ad un recupero dei contenuti del regolamento del codice, soprattutto per la fase di esecuzione del contratto".

Per le società di ingegneria sembra quindi ormai alle spalle il calo del 2015 (-10,6% sull'anno precedente) e, dopo l'inversione del2 016 (+10,6%), nel 2017 si registra un importante aumento del 16,4% del valore della produzione sullo scorso anno, superiore alle pur rosee stime della Rilevazione 2017 (si parlava di 2.364 milioni, superati ampiamente dai dati consuntivi): si è infatti passati dai 1.850 milioni del 2015 ai 2.050 del 2016 e ai 2.464 milioni del 2017. Il 2018 dovrebbe dare risultati ancora più confortanti per il comparto considerando che la stima per l'anno in corso dovrebbe registrare una crescita fino ai 2.671 milioni.

Il favorevole andamento del valore della produzione si è tradotto in un aumento degli addetti delle imprese OICE nel 2017 che hanno raggiunto le 17.146 unità (+10,7%) un dato che si prevede ancora in aumento nel 2018, oltre le 18.200 unità (con un+ 6,3%).

Molto positivi i dati sul versante estero (che nel 2015 era in calo e si attestava sul 30,6% del valore della produzione degli associati O ICE e l'anno scorso era intorno al35%): emerge infatti una crescita da 828 milioni a 1.012 pari ad una quota del 40,1% sul totale della produzione 2017 {+22,2% sull'anno precedente), oltre le stime della scorsa rilevazione 2017 che prevedeva una quota del 38,7%. L'aumento della produzione all'estero si concentra su tre principali aree di riferimento per le imprese OICE: l'Unione Europea, i Paesi europei al di fuori dell'Unione Europea e la Penisola Arabica e conferma il deciso riposizionamento della produzione all'estero delle società OICE, in risposta al mutamento della domanda internazionale.

Per il Presidente OICE, Gabriele Scicolone: "Dobbiamo dare atto dei positivi effetti del nuovo codice degli appalti, tema che suscita umori anche discordi a seconda di chi lo tratti. Indubbiamente la centralità della progettazione e la minimizzazione del ricorso agli appalti integrati ha "liberato" il mercato delle progettazioni esecutive (e definitive). Tutto ciò non è ancora sufficiente a poter dire di essere fuori da una crisi che è stata drammatica per il nostro mondo delle professioni ed ha rischiato di impoverire anche il contenuto tecnico, elevatissimo da sempre, delle nostre professionalità. Bisogna consolidare la crescita della domanda pubblica di ingegneria e architettura e sapere rispondere, anche in un anno positivo per le dinamiche interne, alla necessità di essere operatori di prima fila nei grandi appalti di servizi internazionali, non solo in cordata con le grandi imprese. !livelli tariffari per le prestazioni di ingegneria e architettura tra Italia e nazioni concorrenti è poco lusinghiero per quanto ci riguarda e occorre intervenire, in Italia, per assicurare realmente equo compenso, qualità delle prestazioni e modernizzazione del settore attraverso l'innovazione dei processi".

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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