Decreto Fiscale, Confindustria-Ance su oneri di controllo e gestione amministrativa dei nuovi obblighi fiscali

Non piace ancora l'ultima versione dell'Art. 4 emendata dai relatori in VI Commissione in sede referente relativa al disegno di legge di conversione del D.L....

03/12/2019

Non piace ancora l'ultima versione dell'Art. 4 emendata dai relatori in VI Commissione in sede referente relativa al disegno di legge di conversione del D.L. n. 124/2019 (c.d. Decreto Fiscale) e il tempo rimasto a disposizione per agire sul testo è ormai agli sgoccioli considerato che il Decreto Legge perderà di efficacia se il Parlamento non lo convertirà in legge entro il 25 dicembre 2019.

Secondo Confindustria e Ance "L’ultima versione della norma appena approvata non risponde all’allarme sollevato dalle imprese che rischiano di andare in tilt tra nuovi adempimenti e oneri finanziari".

L'ultima versione dell'art. 4 restringerebbe, infatti, la platea delle imprese cui si applica la norma alle opere e servizi di importo complessivo annuo superiore ad euro 200.000. La disciplina, secondo Confindustria e Ance, presenterebbe comunque le seguenti criticità:

  1. rischia di mettere a repentaglio la liquidità delle imprese poiché non è loro consentito compensare le ritenute da versare con altri debiti tributari e contributivi;
  2. restano a carico dei committenti oneri di controllo sproporzionati;
  3. è stato del tutto ignorato l'impatto, in termini di adattamento dei processi gestionali, che le nuove disposizioni, applicabili anche ai contratti in essere, generano sulle imprese;
  4. resta l’obbligo del versamento delle ritenute per singolo contratto o cantiere: una norma  inapplicabile per il settore dell’ edilizia, caratterizzato, tra l’altro,  da una continua mobilità della manodopera anche nel corso della stessa giornata.

"E’ necessario - concludono Confindustria e Ance - che in occasione del successivo iter parlamentare vengano introdotti alcuni indispensabili correttivi: rendere possibile la compensazione delle ritenute con i crediti fiscali; eliminare l’obbligo di F24 per singolo contratto e procrastinare l'entrata in vigore delle disposizioni al secondo semestre del 2020, con applicazione solo ai nuovi contratti stipulati a decorrere dal prossimo 1 gennaio".

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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