Coronavirus Covid-19: le misure a sostegno di lavoratori autonomi e professionisti

In Gazzetta il decreto legge con le misure a sostegno di lavoratori autonomi e professionisti connesse all'emergenza epidemiologica da Coronavirus COVID-19

di Redazione tecnica - 04/03/2020

Dopo gli appelli dei giorni scorsi è arrivata la pubblicazione in Gazzetta del Decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9 recante “Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” che, tra le altre cose, prevede misure a sostegno di lavoratori autonomi e professionisti.

Coronavirus Covid-19: le misure a sostegno di lavoratori autonomi e professionisti

Entrando nel dettaglio, l'art. 16 (indennità lavoratori autonomi) del D.L. n. 9/2020 prevede delle misure a sostegno di:

  • collaboratori coordinati e continuativi;
  • titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale;
  • lavoratori autonomi o professionisti ivi compresi i titolari di attività di impresa, iscritti all'assicurazione generale obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive della medesima, nonché alla gestione separata;

che svolgono la loro attività lavorativa alla data del 23 febbraio 2020 nei seguenti comuni:

  • Bertonico (Regione Lombardia);
  • Casalpusterlengo (Regione Lombardia);
  • Castelgerundo (Regione Lombardia);
  • Castiglione D’Adda (Regione Lombardia);
  • Codogno (Regione Lombardia);
  • Fombio (Regione Lombardia);
  • Maleo (Regione Lombardia);
  • San Fiorano (Regione Lombardia);
  • Somaglia (Regione Lombardia);
  • Terranova dei Passerini (Regione Lombardia);
  • Vò (Regione Veneto).

Coronavirus Covid-19: indennità di 500 euro

Il D.L. n. 9/2020 ha previsto per i suddetti soggetti un'indennità mensile pari a 500 euro (che non concorre alla formazione del reddito) per un massimo di tre mesi e parametrata all'effettivo periodo di sospensione dell'attività. L'indennità è concessa direttamente dalla Regione interessata con un decreto da trasmettere all'INPS in modalità telematica entro quarantotto ore dall'adozione, nel limite di spesa complessivo di 5,8 milioni di euro per l'anno 2020. Le Regioni, unitamente al decreto di concessione, inviano la lista dei beneficiari all'INPS, che provvede all'erogazione delle predette prestazioni. Le domande sono presentate alla Regione, che le istruisce secondo l'ordine cronologico di presentazione delle stesse.

L'INPS provvede al monitoraggio del rispetto del limite di spesa, fornendo i risultati di tale attività al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e alle regioni interessate. Qualora dal predetto monitoraggio emerga che è stato raggiunto anche in via prospettica il limite di spesa, le Regioni non potranno emettere altri provvedimenti concessori.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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