3 milioni di Professionisti dimenticati dalle Riforme

"Anni di crisi hanno spinto ai margini del mercato del lavoro fasce significative di giovani professionisti per effetto, da un lato, della contrazione della ...

05/04/2017

"Anni di crisi hanno spinto ai margini del mercato del lavoro fasce significative di giovani professionisti per effetto, da un lato, della contrazione della domanda occupazionale altamente qualificata e, dall'altro, di una scelta di lavoro professionale quasi obbligata in mancanza di altri sbocchi".

Queste le parole del ministro della Giustizia Andrea Orlando affidate alle colonne del settimanale ItaliaOggi Sette, in merito alle problematiche del mondo delle libere professioni. Parole che arrivano dopo le rilevazioni della CGIA di Mestre per le quali le riforme dei 1.000 giorni di Governo Renzi hanno interessato solo alcune categorie professionali, dimenticando completamente le poco meno di 3 milioni di partite Iva, costituite da artigiani, da commercianti e da lavoratori autonomi senza dipendenti.

Se dal 2011 avevamo subito un costante aumento del prelievo fiscale, a partire dal 2014 si è invertita la tendenza - ha sostenuto il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo - anche se la stragrande maggioranza dei benefici introdotti dal governo Renzi non ha interessato il popolo delle partite Iva. Ancora una volta la lobby sindacale/confindustriale e l’insensibilità della classe politica di questo Paese hanno prevalso sugli interessi dei piccoli produttori. Su quel mondo di lavoratori autonomi, costituito in particolar modo da ex operai, da giovani free lance e da liberi professionisti, che inspiegabilmente continuano a non ricevere alcuna attenzione ai loro problemi”.

In merito alle difficoltà dei professionisti, che a partire dal 2012 si sono visti introdurre l'obbligo di assicurazione e cambiare le regole su pubblicità, concorrenza e formazione, ma soprattutto in merito all'ormai noto problema dell'equo compenso (recentemente affrontato all'interno del Jobs Act Lavoratori Autonomi), il Ministro Orlando ha affermato "La consapevolezza di queste difficoltà è all'origine dell'iniziativa che ho preso in materia di equo compenso e di clausole vessatorie nel settore delle prestazioni legali. Si tratta di un provvedimento necessario per tutelare il libero professionista nelle situazioni di forte squilibrio contrattuale rispetto al committente, su cui ho assicurato il mio massimo impegno. Mi aspetto che il Governo voglia quanto prima dar seguito all'iniziativa avviata e che entro la fine di questa legislatura si traduca in una legge dello stato".

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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