ANAC: Atto di segnalazione sull’assegnazione di un contributo pari a 3.000.000 di euro

L’ANAC (Autorità Nazionale AntiCorruzione) ha inviato al Governo ed al Parlamento l’atto di segnalazione n. 3 approvato dal Consiglio dell’Autorità con delib...

10/05/2018

L’ANAC (Autorità Nazionale AntiCorruzione) ha inviato al Governo ed al Parlamento l’atto di segnalazione n. 3 approvato dal Consiglio dell’Autorità con delibera n. 366 dell’11 aprile 2018 concernente l’art. 1, comma 1087, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di Bilancio 2018) con il quale è stata disposta l’assegnazione di un contributo annuo pari a 1.000.000 di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020 in favore dell’Istituto IsiameD per la promozione di un modello digitale italiano nei settori del turismo, dell’agroalimentare, dello sport e delle smart city.

L’Autorità segnala, quindi, la necessità di un intervento urgente del Governo e del Parlamento affinché siano attuate le azioni correttive ritenute più idonee a superare le criticità evidenziate, non esclusa l’abrogazione della norma stessa.

A parere dell’Autorità l’applicazione della norma in esame presenta elementi di criticità in relazione alla normativa europea in materia di aiuti di Stato e potrebbe condurre a una significativa distorsione della concorrenza nel settore degli affidamenti dei contratti pubblici.

Sebbene non rientrino direttamente nell’ambito di intervento dell’Autorità, i profili concernenti la compatibilità con la disciplina degli aiuti di Stato costituiscono una necessaria premessa per la valutazione degli effetti della norma richiamata sulla concorrenza nel mercato dei contratti pubblici e presentano particolari connessioni con l’ambito degli appalti c.d. “pre commerciali”.

L’ANAC nell’atto di segnalazione precisa che l’intervento normativo in questione deve essere valutato alla stregua di un aiuto di Stato poiché comporta un contributo economico, finanziato tramite il bilancio dello Stato, in favore di una determinata impresa che potrebbe falsare o minacciare di falsare la concorrenza e incidere sugli scambi tra Stati membri.

L’ANAC conclude l’atto di segnalazione precisando che lo stesso muove dall’assunto che nella formulazione e approvazione degli interventi di regolazione normativa il legislatore non può prescindere dalla fondamentale tutela della concorrenza; tale principio, infatti, attuando un vincolo comunitario discendente dal Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, opera in via generale permeando e vincolando l’attività legislativa degli organi costituzionali.

La norma in esame è giunta all’attenzione dell’ANAC proprio in ragione dei suoi possibili effetti anticoncorrenziali sul mercato oltre che per la considerazione che solo il rispetto dei principi in materia di contributo pubblico consente di garantire un uso efficiente del denaro pubblico (in termini di vera innovazione) e a prevenire corruzione e favoritismi.

Alla luce di quanto sopra rappresentato, l’Autorità segnala la necessità di un intervento urgente del Governo e del Parlamento affinché siano attuate le azioni correttive ritenute più idonee a superare le criticità evidenziate, non esclusa l’abrogazione della norma stessa.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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