ASMEL: L’Assemblea ha chiesto l’abrogazione del Codice dei contratti

Nel corso dell’Assemblea dei soci Asmel (Associazione di enti locali che raggruppa oltre 2600 Comuni in tutt’Italia) di lunedì 3 dicembre a cui hanno parteci...

14/12/2018

Nel corso dell’Assemblea dei soci Asmel (Associazione di enti locali che raggruppa oltre 2600 Comuni in tutt’Italia) di lunedì 3 dicembre a cui hanno partecipato oltre 600 sindaci è scaturita la proposta dell’abrogazione del Codice degli Appalti e del ritorno al Regolamento precedente per attuare concretamente le direttive europee.

A parere degli addetti ai lavori, l’attuale Codice degli Appalti di cui al d.lgs. n. 50/2016, ancora non completamente attuato a due anni ed otto mesi dal varo, rappresenterebbe un freno agli investimenti pubblici ed alla crescita perché roppo complesso.

Ad oggi, - ha osservato Francesco Pinto, segretario generale Asmel - sono stati approvati solo 28 decreti attuativi, dei 66 attesi, e già il numero delle parole contenute è pari al 143% di quelle del vecchio codice con annesso Regolamento attuativo. Quando e se l'opera sarà completata, la percentuale supererà il 250%”.

L’Asmel propone di adottare la formula del “copy out” per recepire le direttive europee, ossia di inserirle uguali all’interno dell’ordinamento italiano, formula messa in pratica già da Francia, Inghilterra e Spagna. Tale proposta era già stata effettuata dall’Asmel in sede di Audizione presso la Commissione Lavori pubblici del Senato a marzo 2015.
Tanto vale, - afferma Francesco Pinto, segretario generale Asmel - abrogarlo completamente e subito. Basterebbe ripristinare il Regolamento precedente, che diventerebbe, con pochi adattamenti, lo strumento attuativo delle direttive europee. Evitando traumi o ritardi da cambiamento, perché il vecchio Regolamento è per tutti gli addetti ai lavori uno strumento sperimentato da anni”.
La proposta - prosegue Pinto - ha il pregio di essere immediatamente operativa. Si tratta di un provvedimento con tutti i requisiti del decreto legge, vista l’urgenza di snellire le procedure di spesa per far decollare gli investimenti pubblici. Un decreto con pochi articoli: l’abrogazione del nuovo Codice, il recepimento delle direttive con il copy out ed il ripristino del vecchio Regolamento, con i necessari adeguamenti al nuovo contesto. Il nuovo Codice sarebbe così caratterizzato dalla massima chiarezza e semplicità perché le direttive europee sono scritte con un linguaggio snello e fluente e già tradotto in inglese. Non male per avvicinarci ad investimenti stranieri”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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