BIM: nel 2019 aumentano le gare ma servono regole certe e stabili

Dall'OICE il Rapporto sulle gare pubbliche 2019 che prevedono l’utilizzo delle metodologie digitali BIM nell’ambito dei servizi di ingegneria e architettura

di Redazione tecnica - 14/02/2020

Ormai il BIM è una realtà consolidata presso gli operatori economici, siano essi le società di progettazione, o le grandi imprese, o ancora le stazioni appaltanti e committenze, vuoi pubbliche vuoi private, strutturate. Una realtà che pone l’asticella ancora più in alto come è giusto che sia in questi anni pionieristici per quanto attiene alle “frontiere del digitale” che sono frontiere fluide, come fluido è l’orizzonte dell’innovazione tecnologica. Adesso però chiediamo che con il nuovo regolamento si recepiscano i contenuti del d.m. 560 per dare stabilità e certezza di regole”.

Lo chiede il Presidente OICE, Gabriele Scicolone, nel corso della presentazione del terzo Rapporto OICE sulle gare pubbliche 2019 che prevedono l’utilizzo delle metodologie digitali BIM nell’ambito delle procedure di affidamento di servizi di ingegneria e architettura.

Rapporto che dimostrerebbe l'ulteriore crescita del Building Information Modeling (BIM) nel 2019 (+58,7%) dopo che il 2018 si era già chiuso con un netto aumento rispetto al 2017 (+263,9%) del numero di gare.

Come rilevato dall’Associazione delle società di ingegneria e architettura, il 2019 si è chiuso con un totale di 478 bandi BIM per un valore di 296,3 milioni di euro che rappresentano il 19,7% del totale del mercato dei servizi di ingegneria e architettura (1.502 milioni di euro). Altro dato di rilievo riguarda l’aumento del numero di capitolati informativi allegati ai disciplinari di gara: nel 2019 sono stati 110, pari al 23% del totale delle gare BIM, mentre erano stati soltanto 36 nel 2018, pari all’11,9% delle gare pubblicate. Interessante anche il più frequente richiamo negli atti di gara a figure quali i BIM Manager e i BIM Specialist da inserire nel team di progettazione, a volte anche con richiesta di competenze certificate.

Per Francesca Federzoni, consigliere OICE, il punto è che “ancora bisogna fare molto per assicurare omogeneità e correttezza degli atti di gara. Sono ancora molte le amministrazioni che richiamano il BIM più per “moda” che per una reale esigenza e, anche se in aumento, i capitolati informativi dovrebbero essere sempre presenti. È necessario un grande sforzo di formazione e di cultura internamente alle stazioni appaltanti e per questo l’OICE è a disposizione mettendo a disposizione il know how dei propri associati”.

Gli accordi quadro BIM

Interessante è il dato che riguarda gli accordi quadro. Del totale dei bandi BIM, infatti, il 6,9% (33 su 478) hanno riguardato gli accordi quadro con una percentuale in linea con il 2018 (6,95%).

Accordi quadro con BIM compresi nelle gare BIM per S.A.I.

Tipologia

2018

2019

Differenza %
2019/2018 nel numero

Differenza %
2019/2018 nell'importo

num.

importo

num.

importo

Bandi BIM per S.A.I.

302

291.526.814

478

296.317.150

58,3%

1,6%

       di cui per accordi quadro

21

132.724.407

33

81.136.117

57,1%

-38,9%

 %sul totale delle gare di S.A.I.

6,95%

45,53%

6,90%

27,38%

-

-

L’ente che si è dimostrato fra i più attivi nel 2019 come già avvenuto negli anni precedenti è stato l’Agenzia del Demanio che ha emesso 142 bandi, 25 dei quali solo nel mese di dicembre.

Nel 2019 il confronto tra i bandi per servizi di ingegneria e architettura con richiesta di BIM (o appalti di servizi o concorsi di progettazione) e il totale del mercato dei servizi di ingegneria e architettura rilevati, vede i bandi BIM all’8,0% del totale nel numero.

Nel valore i bandi BIM raccolgono 296,3 milioni di euro, contro i 1.502 milioni di tutto il mercato dei servizi di ingegneria e architettura e raggiungono il 19,7% del totale dei bandi emessi.

La maggiore parte dei bandi BIM per servizi di ingegneria e architettura posti a base di gara nel 2019 si colloca nel mercato delle gare sopra soglia, il 56,1% del totale in numero e il 92,6% in valore. Le gare sotto la soglia dei 100.000 euro arrivano al 21,5% in numero e all’1,9% in valore, e quelle comprese tra i 100.000 e i 221.000 raccolgono il 22,4% in numero e il 5,5% in valore.

La distribuzione territoriale per macroregioni dei bandi BIM rilevati nel 2019 è abbastanza omogenea: si va dal massimo del Meridione con 128 bandi, pari al 26,8% del totale, al minimo delle Isole con 61 bandi, pari al 12,8%. Il Centro con 121 bandi arriva al 25,3%, il Nord–Est con 94 bandi al 19,7% e infine il Nord–Ovest con 74 bandi al 15,5%.

In allegato il rapporto OICE completo.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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