Certificazione degli edifici: maggiore trasparenza e attendibilità per gli APE

Tra gli obietti dichiarati della certificazione energetica degli edifici vi è senz'altro quello di migliorare la trasparenza del mercato immobiliare e inform...

14/09/2015
Tra gli obietti dichiarati della certificazione energetica degli edifici vi è senz'altro quello di migliorare la trasparenza del mercato immobiliare e informare del costo energetico in modo da incoraggiare interventi migliorativi dell'efficienza energetica della propria abitazione.

Purtroppo, però, come accade sempre più spesso nel nostro Paese, non si è riusciti in ciò che è anche più importante: sensibilizzare cittadini e tecnici affinché tutte le parti comprendano l'importanza di una reale comprensione dello stato energetico di un appartamento/edificio. La triste conseguenza di questa poca consapevolezza è stata che l'attestato di certificazione energetica (meglio noto come APE) è divenuto solo uno di quei tanti "pezzi di carta" di cui dotarsi prima di poter vendere o locare un immobile.

Se da una parte per il proprietario l'APE è diventata solo una "seccatura", per il settore professionale quella della certificazione energetica è stata solo l'ennesima dimostrazione di quanto la crisi e l'assenza di regole e tariffe abbiano svilito la qualità delle prestazioni. Mentre inizialmente l'APE veniva redatto (dopo opportuno sopralluogo) da un tecnico che inseriva tutte quelle informazioni utili a fornire una situazione chiara e attendibile della qualità energetica dell'immobile, oggi quello della certificazione energetica è divenuto solo un business in avanzato stato di decomposizione che viene sfruttato dalle società che forniscono l'attestato per posta dopo la compilazione di alcuni form online e dei tecnici che, dimenticando il concetto di "professionalità", sperano di sbarcare il lunario vendendo attestati un tot al chilo.

La situazione venutasi a creare negli ultimi anni, ha visto il CNAPPC impegnato in prima linea per combattere il fenomeno Groupon direttamente con l'Antitrust (leggi articolo 1, articolo 2, articolo 3, articolo 4, articolo 5), con risultati abbastanza insignificabili se andiamo a dare un'occhiata alle offerte su internet.

A provare a risolvere il problema sembra voglia pensarci il Presidente Commissione Ambiente e Territorio della Camera Ermete Realacci. Sulla serietà dell'impegno non mi sento di commentare perché proviene dalla sua pagina Facebook.

"L'efficienza energetica - ha scritto Realacci sul suo canale social - è una politica strategica sia per l'ambiente che per l'economia, da infatti un contributo importante alla riduzione delle emissioni climalteranti e porta risparmi rilevanti sui consumi energetici e sulle bollette. Teniamo presente che tra una casa costruita bene e una costruita male dal punto di vista energetico passa una differenza di costi in bolletta pari a 1500/2000 euro l'anno".

Dopo aver precisato i possibili benefici energetici dal punto di vista dei consumi, Realacci ha evidenziato anche le maggiori criticità. "Purtroppo in Italia continuano ad esserci diverse criticità sulla certificazione energetica del patrimonio edilizio: dalla mancata uniformità nel sistema di certificazione tra le diverse regioni alla farraginosità di controlli e sanzioni. Fino al fenomeno del facile rilascio degli Attestati di Prestazione Energetica, che mette sul mercato certificati ottenuti con questionari di autovalutazione online a basso costo, ma con scarsa attendibilità. Una pratica che danneggia l'azione di riqualificazione energetica degli edifici, nuoce agli operatori onesti e pregiudica la nascita di nuovi professionisti. Ho quindi presentato insieme alla collega Chiara Braga una interrogazione ai ministri delle Infrastrutture, dell'Ambiente e dello Sviluppo economico invitandoli a superare queste criticità coinvolgendo istituzioni e professioni interessate e a garantire efficacia e controllo nell'attestazione delle prestazioni energetiche degli edifici. Un passo indispensabile per promuovere l'edilizia di qualità, il risparmio energetico e la riqualificazione del patrimonio edilizio".

Realacci ha concluso ammettendo che "Cittadini e imprese avrebbero vantaggi enormi se si puntasse con decisione sull'efficienzaenergetica?, perché si ridurrebbero la spesa energetica, le importazioni di petrolio e le emissioni inquinanti e si creerebbe lavoro grazie all'innovazione".

A cura di Gianluca Oreto
   
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