Codice Appalti e Direttive Europee: il Senato approva in via definitiva il Ddl di recepimento

Con 170 voti favorevoli, 30 contrari e 40 astenuti, l'Assemblea del Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge delega sul recepimento delle tr...

14/01/2016

Con 170 voti favorevoli, 30 contrari e 40 astenuti, l'Assemblea del Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge delega sul recepimento delle tre direttive europee sugli appalti e concessioni (Direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE, 2014/25/UE).

Si chiude così un tira e molla cominciato il 17 aprile 2014 (data di entrata in vigore delle 3 direttive europee), ma che ancora dovrà portare alla definizione (entro il 17 aprile 2016) delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alle direttive stesse.

Confermate, quindi, le ultime modifiche che erano state apportate dalla Camera come ad esempio:

  • l'eliminazione dell'incentivo del 2% ai progettisti interni alle P.A.;
  • la limitazione all'appalto integrato;
  • la razionalizzazione del quadro normativo in materia di appalti pubblici e di concessioni a fini di semplificazione dei procedimenti;
  • la trasparenza e pubblicità delle procedure di gara;
  • la riduzione degli oneri documentali a carico dei soggetti partecipanti alle gare;
  • la sostituzione del criterio del massimo ribasso con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, anche nei servizi ad alta intensità di manodopera;

Pronte sono arrivate le prime dichiarazioni degli operatori di settore, complessivamente soddisfatti dal testo uscito definitivamente dal Senato.

Il commento dell'OICE
Il Presidente OICE, ing. Patrizia Lotti, ha parlato di una legge che consentirà all'Italia di fare un balzo in avanti. "Con questa legge - ha dichiarato Patrizia Lotti - il Paese fa un gran salto in avanti verso la modernizzazione della normativa sugli appalti, nel senso da noi da tempo auspicato, affidando al progetto e al progettista un ruolo centrale. Da qui si è partiti con il disegno di legge governativo e il Parlamento, con un imponente lavoro di miglioramento, lo ha confermato e rafforzato attraverso importanti scelte che l'OICE chiede da anni. Finalmente oggi diventa legge l'eliminazione dell'incentivo del due per cento per i progettisti interni alla P.A., la limitazione dell'appalto integrato, il divieto di affidamento degli incarichi al prezzo più basso, la limitazione delle varianti e il rilancio della funzione di verifica dei progetti".

"Avevamo da subito affermato - continua il Presidente OICE - che l'occasione del recepimento delle direttive europee e della riforma del codice appalti andava colta per dare un colpo deciso alla corruzione attraverso una maggiore trasparenza delle procedure e un rafforzamento dei poteri dell'Anac e tutto questo lo ritroviamo ben calibrato nei settanta criteri direttivi della legge delega. In particolare, il ruolo centrale affidato all'Autorità nazionale anticorruzione, che terrà l'albo dei commissari di gara e giocherà un ruolo decisivo sia per la messa a punto di bandi e contratti-tipo, sia per la vigilanza sulla esecuzione dei contratti, rappresenta una garanzia per tutti gli operatori del settore in termini di trasparenza e lotta alla corruzione".

"Oggi - conclude il Presidente Lotti - dobbiamo ringraziare Governo e Parlamento per l'importante lavoro fatto, al quale noi come tutte le altre componenti del settore abbiamo dato un contributo di esperienza importante e correttamente ascoltato, nell'interesse pubblico. Adesso il lavoro più difficile è in capo alla commissione ministeriale che dovrà attuare la delega. Siamo convinti che gli esperti chiamati a questo compito sapranno rendere ancora più efficaci ed effettivi i principi direttivi della delega, portando in consultazione pubblica un testo che certamente renderà la normativa più chiara e semplice, consentendo a tutti, compresi i progettisti, le imprese e le amministrazioni di concentrarsi non sui ricorsi e sulle interpretazioni normative, ma sul lavoro e sul fine ultimo da perseguire: programmare, progettare e realizzare opere di qualità ed efficienti, utili alla collettività. Per nostra parte ci siamo e ci saremo sempre".

Il commento del CNAPPC
Con il nuovo Codice degli Appalti si attua finalmente una svolta nel settore dei lavori Pubblici che premia la qualità e la centralità della progettazione”. Questo il primo commento del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, che ha continuato parlando di una riforma che "inaugura una nuova stagione di trasparenza, di efficienza, di partecipazione e di tempi e regole certi in un settore vittima, più di altri, di mafie e corruttele; una nuova stagione per riaffermare la qualità dell’architettura che rappresenta l’unica arma contro la cattiva sorte delle opere pubbliche e per avere, finalmente, buone architetture pubbliche, realizzate bene e al giusto costo e che rispondono concretamente ai bisogni dei cittadini”.

Siamo molto soddisfatti - continua il CNAPPC - che nel testo siano state recepite tutta una serie di proposte e suggerimenti degli architetti italiani che da tempo si battono per riportare i lavori pubblici al rispetto di quei principi di semplificazione, legalità e certezza nella esecuzione fino ad oggi perduti, spesso a causa di norme sbagliate. Vanno sottolineati con favore alcuni dei più rilevanti punti della nuova legge: il superamento della vecchia Legge Obiettivo; il principio che le gare vengono aggiudicate sulla base di criteri di qualità del progetto con il superamento del principio del massimo ribasso; l’introduzione del débat public volto a rendere tutti i cittadini partecipi di un’opera pubblica; e, ancora, il trasferimento dell'incentivo del 2 per cento per i dipendenti della pubblica amministrazione dalla progettazione delle opere alla fase di programmazione e predisposizione delle gare ed a quella di controllo, con la previsione di sanzioni in caso di mancati controlli e inadempimenti”.

Ora ci aspettiamo – conclude la nota degli Architetti – che si predispongano al più presto le conseguenti norme chiare e semplici in modo che il nuovo Codice sia al più presto operativo”.

Il commento della Fondazione Inarcassa
L’approvazione in via definitiva della delega appalti è una notizia che non possiamo non accogliere con soddisfazione”. Questo il commento del Presidente di Fondazione Inarcassa, Andrea Tomasi.

Nel testo - prosegue Tomasi - sono contenuti molti aspetti di interesse per la categoria tra cui: il miglioramento delle condizioni di accesso al mercato dei servizi di architettura e di ingegneria ai giovani professionisti, la radicale limitazione all’appalto integrato, lo stop al massimo ribasso, il riferimento alla promozione della qualità architettonica e a quella tecnica e l’esclusione degli incentivi alla progettazione per i dipendenti pubblici. Un passo importante attraverso il quale la categoria si vede finalmente riconoscere la propria professionalità e il proprio lavoro come prodotto di natura intellettuale. L’auspicio è che i principi inseriti nel provvedimento vengano adeguatamente attuati, sfruttandone la portata innovativa rispetto al vigente sistema, nella successiva fase di esercizio della delega".

Voglio ringraziare - conclude Tomasiil Ministro Delrio, Il Vice Ministro Nencini e i relatori del provvedimento in entrambi i rami del Parlamento, in particolare il Senatore Esposito e l’Onorevole Mariani, che hanno condotto in maniera esemplare il dialogo con tutti gli stakeholder del mercato, riuscendo a contemperare le diverse esigenze nell’interesse generale. Ci auguriamo pertanto che il proficuo metodo di lavoro possa rimanere lo stesso anche durante la fase di attuazione della delega che vedrà il Governo - e nello specifico la Commissione nominata dal Ministro Delrio a tal fine e presieduta dall’Avv. Manzione, capo del DAGL - impegnato nella predisposizione del decreto legislativo di riforma del codice”.

Il commento di Assistal
“Siamo molto soddisfatti del testo approvato in seconda lettura dal Senato – afferma Angelo Carlini, Presidente di Assistal – perché pone le basi per un cambiamento epocale per il nostro Paese: si tratta di uno strumento che auspichiamo possa snellire i processi ed accrescere la trasparenza in un comparto che tanto ha sofferto anche per la difficoltà di applicazione di norme complesse e anche controverse. Inoltre – continua Carlini - ricorrono i presupposti per migliorare il sistema di qualificazione delle imprese e delle stazioni committenti, unitamente a maggiori garanzie di trasparenza nella aggiudicazione delle gare e nei controlli in fase di esecuzione, che rappresentano utili strumenti per contrastare il fenomeno dei massimi ribassi e delle varianti in corso d’opera”.

Nello specifico, la riforma degli appalti dovrà basarsi sui 72 criteri direttivi contenuti nel testo della Legge Delega.

Tra questi criteri Assistal valuta positivamente il ridimensionamento della possibilità di fare ricorso al “Massimo Ribasso”, in favore del criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa misurata sul “miglior rapporto qualità/prezzo”.

Sul fronte dei pagamenti, è positivamente valutata anche la previsione dell’obbligo, in capo al committente, della corresponsione diretta al subappaltatore in caso di inadempimento dell’appaltatore, o più semplicemente, dietro richiesta del subappaltatore.

I nuovi criteri di qualificazione delle imprese dovranno essere maggiormente improntati su “criteri di omogeneità trasparenza e verifica delle capacità realizzative, delle competenze tecniche e professionali organiche dell’impresa, nonché delle attività effettivamente eseguite” e connessi a criteri reputazionali basati su parametri oggettivi e misurabili.

“Per quanto riguarda il comparto dei servizi di efficienza energetica e di facility management prosegue Carlini – siamo soddisfatti della peculiare attenzione che il legislatore vi ha finalmente posto, anche a seguito di nostre precise sollecitazioni. E’ un comparto nel quale doveva in primis essere chiarita l’esclusiva applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con la definizione di nuovi parametri che esaltino la qualità delle prestazioni rese, e dall’altro dedicare una normativa ad hoc per la qualificazione delle stazioni appaltanti di riferimento, anche a vantaggio della snellezza dei procedimenti di gara”.

Tra i nodi cruciali, a questo punto, restano le tempistiche: il recepimento delle Direttive Europee, infatti, dovrà essere completato entro il prossimo 18 aprile 2016.

“L’Associazione - conclude Carlini – è disponibile a rendere un proprio contributo per la definizione del decreto delegato, per cui ci attendiamo di essere convocati come previsto dalla Legge Delega”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

© Riproduzione riservata