Codice Appalti e Direttive europee: oggi seduta notturna dell'VIII Commissione

Stasera alle ore 20:30 riprenderà, probabilmente con la presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, nell'aula della VIII Comm...

30/09/2015
Stasera alle ore 20:30 riprenderà, probabilmente con la presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, nell'aula della VIII Commissione della Camera, la discussione sul DDL delega relativo al recepimento delle tre direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo ed al riordino della normativa sugli appalti.

La discussione dovrebbe iniziare sugli emendamenti presentati dai relatori (ma, in verità, preannunciati dal Governo) che, di fatto, stravolgeranno l'originaria impostazione del provvedimento, così come approvato in prima lettura al Senato, con le due nuove questioni relative:
  • allo "spacchettamento" dell'unico originario decreto legislativo previsto nel testo approvato in senato in due provvedimenti: il primo, da emanare entro il termine del 18 aprile, per recepire le direttive individuando, anche, le parti dell'attuale codice dei contratti e del Regolamento incompatibili con le direttive e prevedendone (probabilmente) l'abrogazione ed il secondo, da emanare entro il 31 luglio 2016, con un nuovo codice dei contratti e la definitiva abrogazione del vecchio Codice e del vecchio Regolamento;
  • all'abolizione del regolamento generale con la sostituzione dello stesso con linee guida di carattere generale da adottarsi di concerto tra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e l'ANAC.

I pericoli nascenti da tale nuova situazione, generatasi con la possibile approvazione degli emendamenti dei relatori, sono stati evidenziati dallo stesso Presidente dell'ANAC Raffaele Cantone che, al 61° Convegno di studi amministrativi organizzato dal Consiglio di Stato a Varenna, ha manifestato la sua opinione contraria precisando che con la nuova soluzione dei due decreti legislativi si creerebbero tre diversi regimi temporali (uno con il vecchio codice e regolamento, uno con il recepimento delle direttive e l'altro per attuare la restante parte della delega cioè il riordino del vecchio codice); ma si tratterebbe, anche, di motivi di sostanza perché, per esempio, tutti i poteri di regolazione affidati all'ANAC non fanno parte delle direttive europee ma della seconda delega e non entrerebbero in vigore con il primo decreto legislativo che recepisce le direttive europee ma che, non aggiunge nulla di nuovo in quanto i 56 criteri esposti nella legge delega sarebbero utilizzabili soltanto con il secondo decreto legislativo. Sembra una sottigliezza ma non è così perché nel testo approvato dal Senato il trasferimento di poteri regolatori a Cantone era il cuore della riforma.

Cantone ha, anche, precisato che "la vera svolta, per evitare di ritrovarci fra due anni ad affrontare le stesse questioni, sarebbe data da un solo provvedimento che tenesse insieme recepimento delle direttive e riordino del codice, eliminando al tempo stesso il regolamento e lasciando spazio a una soft regulation che avrebbe il grande vantaggio di avvicinare le regole agli operatori".

Resta, dunque, il serio pericolo che dopo aver recepito con il primo decreto legislativo le tre direttive ed aver evitato una possibile procedura d'infrazione, il secondo decreto legislativo non venga emanato nei tempi previsti (31 luglio 2016); si tratta, infatti, soltanto di quasi tre mesi a decorrere dal 18 aprile 2016 nei quali la Commissione dei 19 esperti nominata dal Ministro Graziano Delrio e presieduta da Antonella Manzione, capo del dipartimento degli uffici giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri, dovrebbe portare a compimento il gravoso compito.

Spero di dare notizia domani della seduta notturna che inizierà stasera ma credo che tutto sia già delineato ed, infatti, le previsioni, con una schiacciante maggioranza del Partito Democratico in commissione, parlano di un'ampia convergenza sugli emendamenti dei relatori e della conclusione della votazione di tutti gli emendamenti (quelli dei relatori ed i 475 presentati dai componenti della commissione) entro domani 1 ottobre, del parere delle altre commissioni permanenti deputate entro il 5/6 ottobre e dell'inizio dell'iter in aula lunedì 12 ottobre. Ovviamente, il provvedimento dovrebbe, poi, ritornare la Senato per una seconda lettura.

A cura di Arch. Paolo Oreto
     
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