Codice Appalti: lavori Commissioni cominceranno prossima settimana
Inizierà la settima prossima l’esame da parte delle Commissioni di Camera e Senato dello schema di decreto legislativo predisposto dal Governo in riferimento...
Inizierà la settima prossima l’esame da parte delle Commissioni di Camera e Senato dello schema di decreto legislativo predisposto dal Governo in riferimento alla legge delega n. 11/2016 relativa al recepimento delle direttive UE su appalti e concessioni ed al riordino della normativa sugli appalti con l’abrogazione dell’attuale Codice dei contratti e del regolamento di attuazione. Questa settimana servirà agli uffici di Camera e Senato per elaborare la documentazione di analisi dei 219 articoli e per predisporre i dossier di documentazione per i componenti delle Commissioni parlamentari.
Nel frattempo come relatori del provvedimento sono stati confermati i relatori della legge delega e precisamente Raffaella Mariani alla Camera e Stefano Esposito al Senato e per quanto concerne le audizioni è stato deciso che ci saranno soltanto quelle del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio e del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone. Non sono, invece, previste consultazioni delle principali categorie di soggetti pubblici e privati destinatari della nuova normativa che dovranno accontentarsi di semplici lettere di osservazioni.
I pareri, sia alla Camera che al Senato saranno predisposti da tre commissioni e precisamente:
- le Commissioni Ambiente e Lavori pubblici che dovranno verificare se il Governo ha rispettato i principi della legge delega (legge n. 11/2016);
- le Commissioni Bilancio che si occuperanno delle questioni relative alla sostenibilità finanziaria del provvedimento;
- le Commissioni in materia di Politiche dell'Unione Europea che controlleranno la compatibilità del provvedimento con le tre direttive europee 201/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE.
Sembra che la scadenza del 6 aprile dovrebbe essere rispettata e che i due pareri di Camera e Senato saranno del tutto sovrapponibili.
A cura di Arch. Paolo Oreto
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