Codice appalti e Direttive europee: Audizione in Commissione di Graziano DelRio

Inizio con il freno a mano dell'esame del disegno di legge delega relativo al recepimento delle direttive comunitarie 2014/23/CE, 2014,/24/CE e 2014/25/CE, a...

13/07/2015
Inizio con il freno a mano dell'esame del disegno di legge delega relativo al recepimento delle direttive comunitarie 2014/23/CE, 2014,/24/CE e 2014/25/CE, approvato il 18 giugno in prima lettura dal Senato con il nuovo titolo "Delega al Governo per l'attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture".

Il testo approvato dal Senato contiene oltre 60 criteri cui dovrebbe attenersi il Governo nella stesura del decreto legislativo di recepimento ed all'VIII Commissione della Camera a quasi un mese dall'arrivo alla Camera dei Deputati del testo approvato dal Senato ci sono state soltanto discussioni propedeutiche nelle sedute del 2 luglio e del 7 luglio e l'audizione (9 luglio) del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio che non è entrato nel merito del modifiche che il Governo vorrebbe apportare al testo licenziato dal Senato e si è limitato soltanto a ricordare cosa c'è di buono nell'attuale testo approdato alla Camera per la prima lettura.
Il Ministro Delrio ha precisato che "Il testo licenziato dal Senato va nella direzione giusta laddove prevede la qualificazione delle stazioni appaltanti per valutare l'effettiva capacità tecnica organizzativa delle stesse, il superamento delle gare al massimo ribasso, il divieto di accentramento delle funzioni riguardanti la direzione dei lavori in capo al contraente generale, il contenimento delle varianti in corso d'opera con la possibilità per l'amministrazione committente di procedere alla rescissione del contratto quando le variazioni superano determinate soglie".
Del Rio ha, anche, aggiunto che "Occorrerà valutare attentamente, rispetto alle esperienze di altri Paesi, il contesto italiano e l'esigenza di assicurare la tutela di principi fondamentali, come quello del contrasto alla corruzione e alla illegalità, eventualmente introducendo disposizioni mirate senza introdurre allo stesso tempo nuovi oneri
".

Certo, a parte la rassicurante audizione di Delrio e le prime discussioni nelle Commissioni del 2 e 7 luglio, è passato ormai quasi un mese dall'approvazione del disegno di legge in Senato ed, ancora, alla Camera siamo nella fase iniziale delle discussioni mentre la data del 18 aprile 2016 le direttive dovranno essere recepite.
L'esame del disegno di legge continuerà in VIII Commissione (Ambiente, Territorio e lavori pubblici della) Camera dei Deputati mercoledì prossimo con l'audizione del Presidente dell'Autorità nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone.

Allego, poi, alla presente notizia le "Schede di lettura" sul Ddl delega appalti datate 2 luglio 2015 e predisposte dal servizio studi della Camera da cui è possibile rilevare che ci sono diversi punti piuttosto confusi o che, per vari motivi, rispondono in maniera scorretta alle indicazioni date da Bruxelles. Sarebbero, quindi, necessari chiarimenti in sede di seconda lettura del testo.
Nel documento predisposto dal Centro studi vengono esaminati dettagliatamente i criteri cui dovrebbe adeguarsi il Governo nel recepimento della legge delega e da un interessante quadro sinottico relativo ai vari criteri si evince come la maggior parte degli stessi si riferiscono al riordino della normativa vigente mentre soltanto pochi (lettere e), f), i), r), s), aa), bb), qq), zz), aaa), ddd), hhh)) riguardano il recepimento delle direttive europee.

Sempre nelle schede di lettura predisposte dal Centro studi della Camera viene dettagliatamente indicato lo stato di recepimento delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna.

A cura di arch. Paolo Oreto -
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