Codice dei Contratti: i pareri delle Commissioni di Camera e Senato

Arrivano i pareri delle Commissioni di Camera e Senato sullo schema di decreto legislativo relativo al recepimento delle direttive europee su appalti e conce...

07/04/2016

Arrivano i pareri delle Commissioni di Camera e Senato sullo schema di decreto legislativo relativo al recepimento delle direttive europee su appalti e concessioni (Direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE) ed al riordino della normativa di settore.

Dovrebbe trattarsi di due pareri identici ma quello in nostro possesso è dell’8a Commissione Lavori Pubblici del Senato che, premettendo la necessità di apportare una serie di modifiche volte a meglio esplicitare l’applicazione della nuova normativa, il coordinamento con la normativa vigente e l’ordinato passaggio tra la vecchia e la nuova disciplina, ha espresso parere favorevole con una serie di osservazioni e con richieste puntuali di modifiche sui singoli articoli, chiedendo:

  • ci siano maggiori paletti per gli affidamenti sotto il milione di euro;
  • il massimo ribasso sia impossibile sopra i 150.000 euro;
  • la soglia massima relativa al subappalto sia al massimo del 30%;
  • vengano definite sezioni speciali degli albi Anac dei commissari, dedicate ad alcune grandi stazioni appaltanti: Consip, Invitalia e soggetti aggregatori regionali;
  • venga unificato presso l’ANAC il rating di impresa;
  • vengano imposti più vincoli per le deroghe, in caso di emergenze;
  • venga eliminata la cauzione per i progettisti;
  • che nella determinazione per gli importi a base d’asta dei servizi di architettura e di ingegneria che sia obbligatorio utilizzare il Dm parametri;
  • che nel caso di servizi di architettura e di ingegneria venga abbassata a 100mila euro la soglia per le procedure senza gara;
  • venga prevista una maxisanzione pari al 10% dell'importo dei lavori per le concessionarie che non rispettano i vincoli sull'in house.

Ma la Commissione oltre le modifiche chiede anche alcune novità e precisamente:

  • l’inserimento di una norma che stabilizzi l’anticipazione del prezzo contrattuale al 20%;
  • il ritorno della pubblicità relativa ai bandi di gara sui giornali.

In verità manca ancora il voto finale che è atteso per oggi e, poi, il parere sarà inviato al Governo che avrà poco più di dieci giorni per fare gli ultimi aggiustamenti e procedere all’approvazione definitiva del provvedimento.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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