Codice dei contratti, Cantone (ANAC): 'Il sistema di qualificazione SOA è una tassa occulta'

“Abbiamo appreso con sconcerto il pensiero del Presidente ANAC, Raffaele Cantone, sulle SOA, espresso in occasione dell’audizione in commissione lavori pubbl...

01/08/2018

Abbiamo appreso con sconcerto il pensiero del Presidente ANAC, Raffaele Cantone, sulle SOA, espresso in occasione dell’audizione in commissione lavori pubblici del Senato ieri mattina”.

Questo il commento di Tiziana Carpinello, Presidente di UNIONSOA alle dichiarazioni del Presidente dell'ANAC Raffaele Cantone che in audizione al Senato ha lanciato una vera e propria stoccata da fiorettista professionista al sistema di qualificazione SOA.

"Sul codice dei contratti pubblici - ha affermato Cantone - ci sono degli equivoci che è opportuno sfatare guardando i numeri. Si è detto che il settore dei lavori pubblici è oggettivamente in crisi. I dati del 2017 dimostrano, invece, che il numero delle procedure è in significativo aumento. Purtroppo non abbiamo ancora i dati del primo semestre 2018, ma un esame ancora grezzo evidenzia che questa crescita continua. Ovviamente è una crescita di rimbalzo dopo una crisi sicura, oggettiva e fisiologica dovuta all'ingresso di uno strumento nuovo (il codice)".

Cantone ha ammesso che la riforma del Codice è ancora parziale perché in attesa di parecchi provvedimenti attuativi che ne rappresentano l'asse portante, ma anche che l'ANAC ha fatto già la sua parte pubblicando 7 dei 10 provvedimenti vincolanti, con altri 2 sono in dirittura d'arrivo, oltre ad altre 4 linee guida non vincolanti.

Il sistema SOA per Cantone

Dopo il suo incipit iniziale, sono arrivate le domande da parte dei senatori partecipanti al gruppo di lavoro tra le quali quella di Stefano Patuanelli (M5S) che ha fatto una specifica domanda: "Per quanto riguarda le imprese esiste il sistema unico di qualificazione SOA, questo sistema non c'è per i professionisti. Esiste la possibilità di poter estendere questa previsione anche per i professionisti?".

La risposta di Cantone è stata categorica: "Noi abbiamo nel nostro sistema la qualificazione solo collegata alle imprese che fanno lavori pubblici attraverso le SOA. Sarei molto perplesso, visto i problemi che le SOA hanno creato, a prevedere l’estensione di questo meccanismo. Lei dice perché imporre ai professionisti di attestare continuamente i requisiti, su questo non posso non essere d’accordo, però chi conosce un po’ come ha funzionato il sistema dell’AVCPass – una grande idea abortita completamente – sa che una delle ragioni per cui è abortito sta nel fatto che il Garante Privacy chiese che una serie di documenti, come i certificati penali, non potessero che essere utilizzati per la singola gara. E allora a che serve l’AVCpass (…). Si potrebbero prevedere meccanismi di attestazione agevolata anche con la partecipazione degli ordini professionali. Ma come non è semplicissimo individuarlo".

"E rifuggirei  - ha continuato Cantone - da sistemi di qualificazione tipo SOA che rappresenterebbero per i professionisti una tassa occulta. Le imprese si lamentano moltissimo del fatto di dover essere assoggettate alle SOA proprio perché si tratta di una ennesima tassa occulta. E credo che i professionisti non sarebbero felici di dover pagare una tassa di questo tipo. Si può pensare per esempio a meccanismi che consentano, presso gli albi degli ordini professionali, la tenuta di una serie di valutazioni e potrebbero loro dare attestazioni veloci su questi aspetti principali”.

Il commento di UnionSoa

Parole che non sono piaciute ad UnionSoa. “Ci rammarica constatare - ha affermato Tiziana Carpinello - che dopo tutto il lavoro di questi anni e le continue dimostrazioni di serietà e collaborazione da parte nostra, il Presidente dell’ANAC ritenga le SOA fonte di problemi e, al contempo, una “tassa occulta” per le imprese. Le SOA lavorano per garantire regolarità e trasparenza nella partecipazione degli operatori economici alle gare di appalto di lavori, al fine di assicurare che le imprese aggiudicatarie dei singoli contratti siano in grado di eseguire correttamente e nei tempi prefissati i lavori appaltati, rispettando gli standard qualitativi previsti, a vantaggio della collettività. A fronte della nostra costante disponibilità a lavorare insieme nell'interesse del mercato dei lavori pubblici, delle imprese e dello Stato, continuiamo immotivatamente a ricevere attacchi, da quella stessa autorità di vigilanza che noi contribuiamo a sostenere economicamente con il 2% del nostro fatturato. Questa sì che è una tassa, e neanche occulta!".

Chiediamo rispetto per il nostro lavoro e per i nostri sforzi - ha concluso il Presidente di UNIONSOA - che hanno contribuito sin dal 2000 al miglioramento del mercato, rendendo evidente non solo l’impossibilità di ricorrere ad altri sistemi alternativi di qualificazione, ma anche l’opportunità di estendere, quantomeno in via sperimentale, il sistema SOA agli appalti di servizi e di forniture, dove i fenomeni corruttivi sono oggi di gran lunga maggiori rispetto al mercato degli appalti di lavori”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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