Codice dei contratti: da UNITEL le criticità che rendono difficile l'applicazione del D.Lgs. n. 50/2016

Si è svolta presso l'VIII Commissione Lavori Pubblici del Senato l'audizione dell'Unione Nazionale dei Tecnici degli Enti Locali (UNITEL) in merito alle prop...

10/04/2019

Si è svolta presso l'VIII Commissione Lavori Pubblici del Senato l'audizione dell'Unione Nazionale dei Tecnici degli Enti Locali (UNITEL) in merito alle proposte di modifica al D.Lgs. n. 50/2016 (c.d. Codice dei contratti).

All'audizione hanno partecipato il Presidente Bernardino Primiani,unitamente a Claudio Esposito, Fabrizio Notarini e Cono Gallo, che hanno rappresentato alcune delle principali criticità che secondo UNITEL "rendono difficoltosa ed, a volte impossibile, l'applicazione del Codice degli Appalti". Oltre alle criticità, sono state illustrate anche le proposte di modifica come la Piattaforma Nazionale degli Appalti e l'Albo Nazionale dei Fornitori abilitati a contrarre con la PA, che hanno lo scopo di "ridurre in maniera drastica i tempi della procedura di gara e le incombenze burocratiche poste a carico delle Stazioni Appaltanti e degli Operatori Economici".

Entrando nel dettaglio, le proposte di modifica sono state raggruppate per finalità da perseguire:

  • semplificazione delle procedure;
  • nuovo impulso agli appalti;
  • semplificazione e chiarimento della normativa;
  • altre tematiche.

Semplificazione delle procedure

In riferimento al primo punto è stato proposto l'aumento delle soglie per l'utilizzo delle procedure negoziate (art. 36, comma 2, lett b e c) limitatamente alle Stazioni Appaltanti in possesso di un proprio Albo Informatizzato di operatori economici, costituito a seguito di avviso pubblicato sul “Servizio Contratti Pubblici” del M.I.T.,e sempre aperto agli operatori, da utilizzare secondo il principio della equa rotazione.
Nel dettaglio, la proposta UNITEL prevede l'utilizzo della procedura negoziata invitando:

  • almeno 5 operatori economici per importi lavori fino a 500.000 euro;
  • almeno 15 operatori economici per importi lavori fino alla soglia comunitaria.

Viene proposta una semplificazione delle procedure e dei requisiti per la qualificazione delle stazioni appaltanti (art. 38), escludendo dalla qualificazione quelle in cui il Dirigente Responsabile non sia in possesso dei requisiti della professionalità prevista per la figura del RUP. Questo perché secondo UNITEL l'attuale bozza di DPCM prevista per la qualificazione delle Stazioni appaltanti prevede requisiti eccessivamente onerosi soprattutto per i piccoli Enti che saranno costretti ad aggregazioni o a delegare alle centrali di committenza con aggravio dei costi. Inoltre, le prime esperienze applicative della stazione unica appaltante hanno evidenziato:

  • tempi lunghi per le procedure di gara;
  • costi elevati per il funzionamento nel caso di ricorso a soggetti esterni (c.d. soggetti aggregatori);
  • sperpero di esperienza e di competenza del personale dei singoli Enti, esautorati neo compiti espletati per decenni.

"Si diceva -rileva UNITEL - che riducendo il numero delle Stazioni Appaltanti da 13.000 a circa 300, il settore degli appalti avrebbe avuto una impennata nella crescita; invece forse non è proprio così. In Francia le S.A. sono 30.000 e nessuno ha mai parlato di ridurle. La qualificazione delle Stazioni Appaltanti, rappresenta comunque un controsenso, alla luce dell’obbligo del ricorso all’Albo dei Commissari di Gara di cui all’art.78 del Codice".

Altra modifica riguarda la verifica del possesso dei requisiti mediante banca dati nazionale degli operatori (art. 81) che avrebbe dovuto entrare in vigore entro il 31 dicembre 2016 ma che, come tante altre disposizioni, non ha mai visto la luce costringendo gli operatori ad utilizzare il sistema dell'AVCPass dell'ANAC per il quale sono state individuate parecchie anomalie. La proposte è quella di realizzare una Banca Dati Nazionale degli Operatori Economici che contenta alle Stazioni Appaltanti di verificare in tempo reale il possesso dei requisiti di carattere generale, tecnico-professionale ed economico-finanziario, sia durante la partecipazione alle procedure di gara che durante l'esecuzione.

Viene richiesta la modifica delle disposizioni previste per la verifica dei requisiti di partecipazione (art. 85) ed in particolare viene proposto di definire chiaramente quali siano gli adempimenti a carico delle Stazioni Appaltanti per definire "l'esito della verifica della documentazione attestante la sussistenza dei requisiti".

In riferimento al subappalto (art. 105) viene proposta l'abolizione dell'obbligo di indicazione della terna di subappaltatori per importi inferiori alla soglia comunitaria.

Nuovo impulso agli appalti

"Anche quando il progettista è altamente qualificato - rileva UNITEL - il progetto subisce modifiche durante la fase di esecuzione. Modifiche generate dai mancati utili dell'impresa che si aggiudica la gara con ribassi eccessivi e, quasi sempre, vengono messi in discussione i materiali. Urge pertanto proteggere e garantire la qualità progettuale dell'opera, sia sotto l'aspetto architettonico, formale, paesaggistico ed ambientale, che per l'uso dei materiali, i quali devono essere ben individuati dal progettista, senza penalizzare tali scelte con il pretesto che l'individuazione precisa del materiale individua il produttore. Perché questo giochetto favorisce l'impresa, in quanto utilizza un prodotto similare, ma di bassa qualità a basso costo".

Altra criticità riguarda i tempi strettissimi sia per la redazione del progetto che per l'esecuzione dell'opera.

Viene proposta la possibilità di tornare all'appalto integrato e l'estensione del criterio del minor prezzo con esclusione automatica delle offerte anomale per tutti i lavori di importo inferiore alla soglia comunitaria nel caso in cui a base di gara sia posto il progetto esecutivo.

Semplificazione

Partendo dalla carenza di dipendenti tecnici di ruolo nelle pubbliche amministrazioni, viene proposta l'istituzione del ruolo del Responsabile Unico del Procedimento (Project Manager) della P.A., le cui competenze possono essere definite con un decreto del MIT.

Viene evidenziato che i tempi di definizione del precontenzioso dinanzi all'ANAC risultano essere troppo lunghi (mediamente sei mesi) mentre i tempi di ricorso al TAR sono generalmente più brevi.

Altre tematiche

Viene proposta l'abrogazione dei commi 4, 5 e 10-bis dell'art. 95 e la riformulazione del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa (OEPV) lasciando alla Stazione Appaltante ogni scelta in merito all'incidenza dei criteri (attualmente il prezzo può avere un peso massimo del 30%).

In riferimento agli incentivi per le funzioni tecniche (art. 113, comma 2) viene proposto di prevedere tra le attività incentivate anche il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione.

In allegato il documento completo di tutte le proposte.

A cura di Redazione LavoriPubblici.i

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