Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l'edilizia: ostacolano le micro e piccole imprese edili?

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l'edilizia di cui all’articolo 34 del D.Lgs. n. 50/2016 (c.d. Codice dei contratti pubblici) ostacolerebbero la parteci...

12/11/2019

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l'edilizia di cui all’articolo 34 del D.Lgs. n. 50/2016 (c.d. Codice dei contratti pubblici) ostacolerebbero la partecipazione alle procedure di gara delle micro e piccole imprese edili.

È quanto emerge a seguito della nuova consultazione dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) sulle nuove linee guida ANAC recanti applicazione dei Criteri Ambientali Minimi di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare dell’11 ottobre 2017 recante "Criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici (Gazzetta Ufficiale 06/11/2017, n. 259).

L'ANAC ha, infatti, ammesso l'arrivo di segnalazioni da parte di alcuni operatori economici con le quali sono state manifestate perplessità circa la previsione di cui all’articolo 34 del Codice dei contratti pubblici e i decreti emanati dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con particolare riferimento a quello inerente l’edilizia, in quanto ostacolerebbero la partecipazione alle procedure di gara delle micro e piccole imprese edili. Segnalazioni che hanno portato l'ANAC ad avviare un confronto con le principali associazioni di categoria delle imprese operanti nel settore dei lavori pubblici, al fine di far emergere le criticità rilevate dalle imprese nell’applicazione dei criteri ambientali minimi nelle procedure di gara per l’affidamento dei lavori.

Dal confronto con le imprese sono uscite delle nuove linee guida in consultazione fino al 29 novembre 2019 che hanno con l’obiettivo di contemperare il principio del favor partecipationis, con particolare riferimento alle micro, piccole e medie imprese, con il principio della tutela ambientale.

I criteri minimi ambientali

Ai sensi di quanto previsto dall'art. 34 del Codice dei contratti, indipendentemente dall’importo dell’affidamento, contribuiscono al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione attraverso l’inserimento, nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi adottati con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 11 ottobre 2017.

I criteri ambientali minimi, in particolare i criteri premianti, sono tenuti in considerazione anche ai fini della stesura dei documenti di gara per l'applicazione del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Nel caso dei contratti relativi alle categorie di appalto riferite agli interventi di ristrutturazione, inclusi quelli comportanti demolizione e ricostruzione, i criteri ambientali minimi sono tenuti in considerazione, per quanto possibile, in funzione della tipologia di intervento e della localizzazione delle opere da realizzare, sulla base dei criteri definiti dal decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 11 ottobre 2017.

Le linee guida poste dall'ANAC in consultazione forniscono informazioni in merito:

  • alla predisposizione della documentazione di gara;
  • all'applicazione dei criteri.

Sono fornite, infine, indicazioni specifiche in riferimento ai singoli criteri ambientali minimi contenuti nel D.M. 11 ottobre 2017.

In allegato il documento posto in consultazione dall'ANAC.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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