Da Confprofessioni 5 idee per il Paese e per i professionisti

Si avvicinano le elezioni e da più parti arrivano proposte per risollevare il Paese dalla crisi. Dopo il decalogo presentato da Ance Lazio, segnaliamo le "5 ...

08/02/2013
Si avvicinano le elezioni e da più parti arrivano proposte per risollevare il Paese dalla crisi. Dopo il decalogo presentato da Ance Lazio, segnaliamo le "5 idee per il Paese" di ConfProfessioni il cui intento è quello di aprire un confronto con la classe politica sulle principali problematiche che investono il Paese.

"Il settore degli studi professionali è parte integrante del sistema economico e sociale del Paese, quindi le sue possibilità di sviluppo sono strettamente agganciate a una robusta ripresa dell'economia e dei consumi, che si possono raggiungere attraverso cinque semplici idee", ha afferma il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella.

Le 5 idee di ConfProfessioni sono:
  1. riduzione della spesa e lotta agli sprechi;
  2. semplificazione burocratica e lotta alle inefficienze;
  3. riforma del fisco e detassazione;
  4. riforma di un mercato del lavoro più inclusivo;
  5. piano straordinario per l'inserimento dei giovani nel lavoro.
Sono questi i cardini che devono ispirare l'azione politica del prossimo Governo, secondo il documento "Cinque idee per l'Italia".

"Si tratta di un piano di rilancio per la crescita economica, occupazionale e sociale di un settore produttivo quale quello delle professioni che mira a favorire la competitività degli studi professionali attraverso incentivi per l'assunzione di giovani e donne, tagli al costo del lavoro, detassazione dei premi di produttività, sostegno agli investimenti, promozione della formazione, della ricerca e dell'innovazione" ha spiegato il presidente Stella. "Oggi, più che mai, è indispensabile un contenimento dei costi della politica e degli sprechi, anche attraverso una riduzione di tutti quei fattori burocratici che sono fonte di inefficienza di un sistema. Le proposte da noi formulate non possono che andare nella direzione di una ragionevole e sostenibile implementazione di qualsiasi forma di sussidiarietà inclusiva".

A cura di Gabriele Bivona
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