Dall'IMU alla Service Tax: boccata d'ossigeno o presa in giro?

Come già ampiamente documentato, il Consiglio dei Ministri n. 22 del 27 agosto ha approvato un decreto legge recante "Disposizioni urgenti in materia di IMU,...

30/08/2013
Come già ampiamente documentato, il Consiglio dei Ministri n. 22 del 27 agosto ha approvato un decreto legge recante "Disposizioni urgenti in materia di IMU, abitazioni e cassa integrazione guadagni", accolto dalla maggior parte degli organi di stampa come una grossa vittoria del PDL ed, in particolare, dell'entourage di Berlusconi.

Il Decreto in questione interviene, in particolare, su 4 capitoli:
  1. Cassa integrazione guadagni
  2. Esodati
  3. Piano casa a favore delle categorie disagiate
  4. IMU

Per quanto concerne il quarto punto, dopo il decreto-legge 21 maggio 2013, n. 54 (convertito con modificazioni dalla legge di conversione 18 luglio 2013, n. 85) che aveva sospeso il versamento della prima rata dell'IMU per alcune categorie di immobili, il nuovo DL stabilisce l'abolizione dell'IMU relativamente alla prima casa, ai terreni agricoli e ai fabbricati rurali, e che con un decreto legge contestuale alla legge di Stabilità dell'ottobre prossimo verrà abolita la seconda rata. Per far fronte al mancato gettito, a partire dal 2014, in luogo dell'IMU, entrerà in vigore la cosiddetta "Service Tax" che sostituisce la Tares.

La nuova tassa, ispirata ai principi del federalismo fiscale, sarà riscossa direttamente dai Comuni che potranno autonomamente sceglierne il peso e sarà costituita da due componenti:
  • gestione dei rifiuti urbani (TARI), dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. Le aliquote, commisurate alla superficie, saranno parametrate dal Comune con ampia flessibilità ma comunque nel rispetto del principio comunitario "chi inquina paga" e in misura tale da garantire la copertura integrale del servizio;
  • copertura dei servizi indivisibili (TASI), a carico di chi occupa fabbricati. Il Comune potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale. Sarà a carico sia del proprietario (in quanto i beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell'immobile) che dell'occupante (in quanto fruisce dei beni e servizi locali). Il Comune avrà adeguati margini di manovra, nell'ambito dei limiti fissati dalla legge statale.

La capacità fiscale (cioè il gettito potenziale che i Comuni potrebbero ottenere dal pieno utilizzo delle facoltà di manovra fiscale sui loro tributi) sarà preservata, nel pieno rispetto del principio federalista dell'autonomia finanziaria di tutti i livelli di governo. L'autonomia nella fissazione delle aliquote sarà limitata verso l'alto per evitare di accrescere la capacità fiscale e quindi il carico sui contribuenti, applicando aliquote massime complessive.

Intanto le dichiarazioni del viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, in un intervento sull'Huffington Post, non lasciano percepire nulla di buono. Il Viceministro ha, infatti, dichiarato che nonostante l'abolizione dell'IMU, non sarà cancellata la tassazione sulla prima casa e che con l'abolizione verranno sottratte importanti risorse per scongiurare l'aumento dell'IVA che non potrà certamente essere più rinviato o per allentare il Patto di Stabilità Interno dei Comuni e rianimare i piccoli cantieri e l'attività di migliaia di imprese artigiane e relativi lavoratori. "È giusta - ha spiegato Fassina - anche la conferma della tassazione della prima casa. Infatti, è abolita l'Imu. Non è abolita la tassazione sulla prima casa. Non per sadismo comunista, ma per evitare di tagliare servizi fondamentali o caricare ulteriormente sul piano fiscale i produttori, ossia il reddito da lavoro e di impresa".

Siamo, dunque, davvero certi che l'abolizione dell'IMU non sia solo l'ennesima strategia di fronte ad una nuova campagna elettorale?Non è, infatti, detto che la nuova "Service Tax" non sarà più pesante della precedente, andando a colpire quella categoria di contribuenti che non possono neanche permettersi l'acquisto della prima abitazione e vivono in affitto. Certo a pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina.

Il Commento dei Costruttori Italiani (ANCE)
Nonostante le dovute cautele e le perplessità che impongono una attenta analisi della nuova tassa, positivo è stato il commento dell'Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (ANCE) che si è compiaciuta sia dell'abolizione dell'IMU che per le misure introdotte per l'erogazione dei mutui per l'acquisto della abitazione principale. "Le misure a favore dei mutui e la revisione sull'Imu con l'eliminazione di quella sull'invenduto approvate oggi dal Governo Letta sono uno strumento fondamentale per far ripartire l'edilizia e per ridare alle famiglie la possibilità concreta di acquistare casa". Questo il commento del Presidente Paolo Buzzetti che ha sottolineato come "questo Governo ha intrapreso una nuova politica economica che vede l'edilizia come motore della crescita".

"La soppressione dell'Imu sull'invenduto, in particolare, mette fine - ha continuato Buzzetti - a una stortura fiscale che grava solo sul comparto delle imprese di costruzioni". L'ANCE ha concluso auspicando che il Governo continui lo sforzo intrapreso a favore anche di altri investimenti. "Il Paese ha bisogno di opere per la manutenzione del territorio, delle scuole e degli edifici pubblici un tassello fondamentale per l'economia e la sicurezza dei cittadini"..

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