Direttive europee e Appalti pubblici: Ad una tavola rotonda Architetti, Ingegneri e Geologi si confrontano sul disegno di legge delega

Torna oggi in Aula alle ore 10:00 il disegno di legge S. 1678 (Deleghe al Governo per l'attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE) e son...

17/11/2015
Torna oggi in Aula alle ore 10:00 il disegno di legge S. 1678 (Deleghe al Governo per l'attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE) e sono trascorsi, ormai, 19 dei 24 mesi disponibili per il recepimento in Italia delle tre direttive europee che riformeranno il settore degli appalti e delle concessioni senza che ancora sia stato definito il testo del disegno di legge che delegherà il Governo alla definizione del nuovo Codice degli Appalti.

Dopo un tira e molla durato qualche mese, in una delle ultime sedute all'VIII Commissione della Camera dei Deputati, i relatori del provvedimento hanno presentato alcuni emendamenti che hanno modificato radicalmente l'impostazione originaria che prevedeva la delega al Governo per l'emanazione di un unico decreto legislativo atto a recepire le direttive comunitarie ed a riordinare complessivamente la disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. Con il nuovo testo proposto dai relatori ed approvato dalla Commissione viene modificata l'originaria impostazione del provvedimento, così come approvato in prima lettura al Senato, con le due nuove questioni relative:
  • allo "spacchettamento" dell'unico originario decreto legislativo previsto nel testo approvato in senato in due provvedimenti: il primo, da emanare entro il termine del 18 aprile, per recepire le direttive individuando, anche, le parti dell'attuale codice dei contratti e del Regolamento incompatibili con le direttive e prevedendone (probabilmente) l'abrogazione ed il secondo, da emanare entro il 31 luglio 2016, con un nuovo codice dei contratti e la definitiva abrogazione del vecchio Codice e del vecchio Regolamento;
  • all'abolizione del regolamento generale con la sostituzione dello stesso con linee guida di carattere generale da adottarsi di concerto tra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e l'ANAC.

Considerata l'importanza del tema e la necessità di coinvolgere le professioni tecniche nel processo di approvazione del disegno di legge delega (che oggi sarà in aula alla Camera per un passaggio cruciale), la nostra redazione ha organizzato il 13 novembre 2015 a Palermo la Tavola Rotonda "Codice Appalti: Il recepimento delle Direttive UE nell'ordinamento italiano", che, grazie alla presenza di stimati e preparati relatori, si è rivelato un preziosissimo momento di confronto.

Alla tavola rotonda hanno partecipato:
  • l'arch. Claudia Mannino - Deputato della Repubblica Italiana per il M5S e componente dell'VIII Commissione parlamentare (Ambiente, Territorio e Lavori pubblici);
  • l'Arch. Franco Miceli - Presidente dell'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Palermo;
  • l'Ing. Pietro Faraone - Ordine degli Ingegneri di Palermo;
  • il Geol. Francesco Criscenti - Tesoriere dell'Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia;
  • l'arch. Elio Caprì - Presidente dell'Associazione Regionale Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti;
  • l'arch. Paolo Oreto - Architetto, esperto nel campo dei Lavori Pubblici.

La Tavola Rotonda è stata un'occasione di altissimo livello che ha fatto confrontare oltre 60 professionisti dell'area tecnica che si occupano di appalti pubblici e che, concretamente, ha portato all'elaborazione di un documento congiunto con indicazioni specifiche. In particolare, le richieste di Architetti, Ingegneri e Geologi possono essere così riassunte:
  • necessità di adottare entro il 18 aprile 2016 un provvedimento chiaro ed esaustivo che precisi quali articoli delle direttive sono di immediata applicazione (self-executing) e quali articoli del Codice dei contratti (D.Lgs. n. 163/2006) e del Regolamento di attuazione (D.P.R. n. 207/2010) devono intendersi abrogati;
  • maggiore valorizzazione della libera professione in relazione alla sua importanza sociale e la limitazione dei compiti dei dipendenti della pubblica Amministrazione a quelli di programmazione, verifica e controllo, eliminando le norme che prevedono limiti per l'attività dei liberi professionisti nel settore dei pubblici appalti (art. 90, comma 6 D.lgs. n. 163/2006);
  • esclusiva applicazione dell'istituto del concorso di progettazione, con l'affidamento al vincitore del concorso di tutte le fasi dalla progettazione, alla sicurezza ed alla direzione dei lavori, per la realizzazione di nuove opere puntuali aventi valenza architettonica (da specificare nel dettaglio).

A cura di Ing. Gianluca Oreto
     
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