Emergenza COVID-19: con il DPCM 1 aprile 2020 va in scena un’occasione mancata

La pubblicazione del DPCM 1 aprile 2020 rappresenta la prima occasione mancata di riordino della normativa sul Coronavirus COVID-19

di Redazione tecnica - 02/04/2020

Attendevamo con ansia l’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio sul Coronavirus, che con ogni probabilità sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di oggi, non tanto per avere l'ufficialità della proroga al 13 aprile 2020 (cha appare scontata) quanto perché avevamo la speranza di trovare qualche novità in merito alla riforma del quadro normativo sul Coronavirus Covid-19 che avrebbe dovuto cominciare in questo primo DPCM successivo al decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19. Purtroppo l'attuale versione del DPCM dimostra solo che si tratta della prima occasione mancata.

Pensavamo che questo primo decreto, rispondendo a quanto disposto al’articolo 2, comma 1 del citato D.L. n. 19/2020 avrebbe coordinato i precedenti provvedimenti citati nel nuovo decreto facendone un unico documento rispondente alle misure previste.

Così non è e ci ritroviamo, anche dopo il DPCM 1 aprile 2020, a dover continuare a districarci tra quattro DPCM e due Ordinanze che, in qualche caso, confliggono tra loro. Ciò è avvalorato, tra l’altro, dall’articolo 2, comma 2 del DPCM 11 marzo 2020 in cui è precisato che “Dalla data di efficacia delle disposizioni del presente decreto, cessano di produrre effetti, ove incompatibili con le disposizioni del presente decreto, le misure di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020 e del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 marzo 2020”.

Tra l’altro al secondo periodo del comma 3 dell’articolo 2 del citato decreto-legge n. 19/2020 si legge testualmente che “Continuano ad applicarsi nei termini originariamente previsti le misure già adottate con i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri adottati in data 8 marzo 2020, 9 marzo 2020, 11 marzo 2020 e 22 marzo 2020 per come ancora vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto”. Ciò a nostro avviso significa che i quattro DPCM previgenti al DPCM 1 aprile 2020 sarebbero rimasti in vigore sino al 3 aprile 2020.

La ratio delle nuove norme contenute nel decreto-legge n. 19/2020 era, a nostro avviso, quella di fare salvi i provvedimenti previgenti nei termini originariamente previsti e, nelle more, predisporre, così come previsto all’articolo 2, comma 1 del più volte citato decreto-legge, uno o più DPCM contenenti una o più misure esposte dalla lettera a) alla lettera hh) del comma 2 dell’articolo 1.

Ci ritroviamo, invece, oggi, con un nuovo DPCM che dovrà convivere con i precedenti quattro e con l'Ordinanza 20/03/2020 e l'Ordinanza 28/03/2020 del Ministero della salute.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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