Ingegneri a confronto sul tema della messa in sicurezza del paese

Il monito del Presidente del CNI che ha invitato a non attendere le tragedie per affrontare il delicato tema della sicurezza

di Redazione tecnica - 17/02/2020

È in tempo di pace bisogna parlare delle emergenze”. Questo il monito del Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Armando Zambrano, che durante il convegno “Il Paese in sicurezza. Le istituzioni e le professioni" ha invitato a non attendere sempre le tragedie per affrontare il delicato tema della sicurezza.

Dello stesso parere Fabrizio Curcio (Capo Dipartimento Casa Italia) che ha indicato come la mission di Casa Italia sia chiara: indirizzo e coordinamento delle strutture a valle della Protezione Civile. Non bisogna limitarsi – ha detto - alle opere immediatamente cantierabili, ma occorre porsi il problema della prospettiva, di come fare progettazione, di cosa si può fare per costruire e di come farlo in sicurezza. “Dobbiamo rimettere assieme tutto quello che è stato fatto nel passato: istituzioni, professioni, costruttori, sul piano della sicurezza sismica. Entro diedi anni dobbiamo fare le analisi del sangue alle nostre abitazioni. Sismabonus? Non va paragonato ad altre misure come l’Eco Bonus, perché i benefici non sono immediatamente visibili. Non dobbiamo abdicare dal Sismabonus, al contrario va reso stabile”.

Anche Mauro Dolce (Consulente Dipartimento Protezione Civile) ha fornito alcune cifre significative. 3800 su 8000 i comuni italiani su cui è stata effettuata la microzonazione sismica, a partire dalle zone più a rischio. Sono 1200 gli edifici pubblici in cui sono stati fatti interventi per mitigare il rischio sismico. Si è operato anche su edilizia privata: 4000 interventi previsti, di cui metà completati.

Fabio Croccolo (Direttore Agenzia Nazionale Sicurezza Stradale e Ferroviaria) ha sottolineato come gli Interventi nornativi di razionalizzazione e semplificazione, uniti ai dati che stiamo raccogliendo tecnici, possono dare garanzie di minor rischio per i cittadini.

Massimo Sessa (Presidente Consiglio Superiore Lavori Pubblici) si è soffermato sulle Linee guida per l’analisi dello stato dei ponti. Ha poi aggiunto: “Esiste uno sfasamento tra sistema amministrativo e corpo tecnico. In Italia abbiamo eccellenze tecniche, dobbiamo fare una riflessione seria sulla riorganizzazione di un sistema tecnico del Paese che sia veramente efficiente”. A seguire Piergiacomo Cancellieri (Direttore del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco) ha presentato una relazione sul codice prevenzione incendi.

Nel dibattito è intervenuto anche Armando Zambrano che ha sottolineato la necessità di un patto per arrivare alla semplificazione delle normative. Inoltre ha fatto notare che la presenza dei tecnici nella pubblica amministrazione è determinante ma purtroppo ce ne sono sempre meno.

La mattinata di lavoro è stata completata dalla relazione dello stesso Zambrano che ha proposto una relazione sull’evoluzione delle professioni tecniche negli ultimi otto anni e la risposta ai mutamenti messa in atto dal CNI. Questa, in particolare, si basa sull’estensione e lo sviluppo dei servizi offerti agli iscritti, quali la formazione e i progetti CertIng e WorkIng, realizzati attraverso il potenziamento della Fondazione CNI.

I lavori del pomeriggio hanno preso avvio con due interventi relativi al nuovo regolamento dei LL.PP. Edoardo Bianchi (Vice Presidente ANCE) si è soffermato sulla parte lavori, sottolineando come i due terzi del tempo che serve per realizzare un’opera si perde in passaggi che non riguardano i lavori. Michele Lapenna (Consigliere Tesoriere CNI), invece, si è soffermato sulla parte servizi. Lapenna ha illustrato gli obiettivi da raggiungere nel nuovo quadro normativo, tra cui la semplificazione normativa, la centralità della progettazione e riduzioni degli appalti integrati, favorire l’affidamento dei servizi all’esterno della PA, aprire il mercato, in gran parte nelle mani dei grandi gruppi.

Egidio Comodo (Presidente Fondazione Inarcassa) ha ricordato la seconda giornata della prevenzione sismica, illustrandone i dati e le risultanze, e si è soffermato sugli incentivi per il sisma bonus e l’ecobonus. Michele Brigante (Presidente Ordine Ingegneri Salerno) ha approfondito il tema del monitoraggio delle infrastrutture, partendo dalla constatazione che all’inizio di questa attività i dati disponibili sono ben pochi. A Brigante hanno fatto seguito i saluti di Francesco Peduto (Presidente Ordine Geologi) e l’intervento di Massimiliano Salvemini (Esperto M3S SpA) che ha illustrato alcuni strumenti per il monitoraggio delle infrastrutture.

Nicola Colacino (Consulente della Fondazione CNI) ha affrontato il sentito tema dell’equo compenso e delle tariffe professionali. Angelo Valsecchi (Consigliere Segretario CNI), invece, ha illustrato i termini della polizza professionale collettiva ad adesione volontaria, uno degli elementi maggiormente qualificanti dell’offerta di servizi agli iscritti all’Ordine. Edoardo Cosenza (Presidente Ordine Ingegneri Napoli) si è soffermato sul tema delle normazioni volontarie e normativa prescrittiva. I lavori sono stati chiusi dalle conclusioni di Fulvio Bonavitacola (Vice Presidente Regione Campania) che ha portato anche i saluti del Presidente Vincenzo De Luca. Bonavitacola si è interrogato sullo stato generale del Paese, evidentemente non buono, e la palude normativa.

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