La cabina di regia e gli indici Rt e Rpt nazionale e regionale

Il Report Coronavirus Covid-19 8 gennaio 2021, n. 34 della Cabina di regia e la situazione aggiornata per gli indici Rt e Rpt nazionale e regionali

di Redazione tecnica - 09/01/2021

Tanto tuonò che piovve. I presupposti si vedevano lontano un miglio già da quasi un mese e nella conferenza stampa di ieri quando è stato presentato il Report Coronavirus Covid-19 della Cabina di regia n. 34 relativo al periodo 28 dicembre - 3 gennaio, i timori di tutti sono diventati realtà.

Nel Report si osserva un peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese. L’incidenza a 14 giorni torna a crescere dopo alcune settimane di decrescita, aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali e questo si traduce in un aumento generale del rischio.

L’indice di trasmissione nazionale è in aumento per la quarta settimana consecutiva e, per la prima volta dopo sei settimane, sopra uno. Tre regioni hanno un Rt puntuale significativamente maggiore di 1 (Calabria, Emilia Romagna e Lombardia), altre 6 lo superano nel valore medio (Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta), altre 4 hanno un valore uguale (Puglia) o che lo sfiora (Lazio, Piemonte, Veneto). Una regione (Veneto) mostra un tasso di incidenza particolarmente elevato, rispetto al contesto nazionale.

L’epidemia si trova, in una fase delicata che sembra preludere a un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite ed implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti. Questo avverrebbe in un contesto di elevata incidenza con una pressione assistenziale ancora elevata e in crescita in molte Regioni/PA.

Nota del Comitato tecnico scientifico

Sono queste le risultanze del Report settimanale conslusosi con una nota del Comitato tecnico scientifico inviata al Ministro della sanità Roberto Speranza in cui, dopo aver rilevato “un aumento per la quarta settimana  consecutiva  dell'indice  Rt a livello nazionale che, per la prima volta dopo sei settimane,  risulta essere >1”, conclude che “Alla luce dei dati e delle considerazioni espresse, il CTS sottolinea che l'incidenza nel Paese rimane ancora molto alta, con un impatto dell'epidemia ancora sostenuto. Tali condizioni non consentono allentamenti dei provvedimenti adottati previsti dal decreto legge 02/12/2020, n. 158, dal DPCM 03/12/2020,  dal decreto  legge 05/01/2021, n. 1.”.

L’Ordinanza del Ministro Speranza

Successivamente alla conferenza stampa della Cabina di regia ed alla nota ricevuta dal Comitato tecnico scientifico, il Ministro Rberto Speranza ha firmato una nuova Ordinanza che sarà in vigore a partire da domenica 10 gennaio che colloca in area arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto.

Il Report n. 34 dell’8 gennaio 2021                                                                                      

Nel report di ieri viene, anche, osservato:

  • che sono 13 le Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (vs 10 la settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale torna a essere sopra la soglia critica (30%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve aumento da 2.565 (28/12/2020) a 2.579 (04/01/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è invece lievemente diminuito passando da 23.932 (28/12/2020) a 23.317 (04/01/2021). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali;
  • dopo alcune settimane di diminuzione, nuovamente un aumento dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg (313,28 per 100.000 abitanti (21/12/2020-03/01/2021) vs 305,47 per 100.000 abitanti (14/12/2020 – 27/12/2020), dati flusso ISS). Si evidenzia, in particolare, il persistente valore elevato di questo indicatore nella Regione del Veneto (927,36 per 100.000 abitanti negli ultimi 14 gg). L’incidenza su tutto il territorio è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate;
  • che nel periodo 15 – 28 dicembre 2020, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,03 (range 0,98 – 1,13) in aumento da quattro settimane e per la prima volta, dopo sei settimane, sopra uno. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037);
  • un aumento complessivo del rischio di un’epidemia non controllata e non gestibile dovuto ad un aumento diffuso della probabilità di trasmissione di SARS-CoV-2 sul territorio nazionale in un contesto in cui l’impatto sui servizi assistenziali è ancora alto nella maggior parte delle Regioni/PPAA con la classificazione di 12 Regioni/PPAA a rischio alto questa settimana (vs nessuna la settimana precedente), 8 a rischio moderato (di cui due ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e solo una Regione (Toscana) a rischio basso. Tre Regioni/PPAA (Calabria, Emilia-Romagna e Lombardia) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel valore inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2, altre 6 (Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta) lo superano nel valore medio, e altre quattro lo raggiungono (Puglia) o lo sfiorano (Lazio, Piemonte e Veneto);
  • che tutte le Regioni/PPAA tranne una (Valle d’Aosta) riportano un’allerta di resilienza. Questo è dovuto principalmente a un aumento nei tassi di positività che potrebbe riflettere il minor numero di test realizzati nel periodo festivo. Nessuna Regione/PA riporta molteplici allerte;
  • si osserva di nuovo un aumento nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (40.487 vs 31.825 la settimana precedente) nonostante la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti aumenti lievemente (26,8% vs 26,0% la settimana precedente). Si osserva, anche, un lieve aumento nella percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (32,8 % vs 32,4% la settimana precedente). Infine, il 28,8% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nell’11,6% non è stata riportata la ragione dell’accertamento diagnostico.

Nel Report si osserva, quindi, un aumento complessivo del rischio di un’epidemia non controllata e non gestibile nel Paese dovuto ad un aumento diffuso della probabilità di trasmissione di SARS-CoV-2 in un contesto in cui l’impatto sui servizi assistenziali è ancora alto nella maggior parte delle Regioni/PPAA. L’epidemia si trova, quindi, in una fase delicata che sembra preludere a un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite ed implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti. Questo avverrebbe in un contesto di elevata incidenza con una pressione assistenziale ancora elevata ed in crescita in molte Regioni/PPAA. Nel Report, per ultimo, è poi confermata:

  • la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone;
  • la necessità che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile;
  • l’obbligatorietà di adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine;
  • la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi.

Mentre al presente articolo alleghiamo la Sintesi nazionale e i Dati indicatori, precisiamo che due sono gli indicatori principali che possono rappresentare in maniera del tutto semplice ed intuitivo l’andamento dell’attuale pandemia: l'indice Rt e l’indice Rpt.

Emergenza Coronavirus: l'indice Rt            

L'indice Rt è un valore che rappresenta come varia lo stato di contagiosità in una certa Regione al variare del tempo, che a sua volta dipende da quali misure sono state messe in campo e dalla loro efficacia. L'indice Rt consente di monitorare l'efficacia degli interventi nel corso di un'epidemia e, nello specifico, la soglia indicata per l'allerta, che ad aprile aveva un valore minore o uguale a 1.

Cosa significa?                                                                                  

Che se questo indice è superiore a 1 (come è attualmente in tutte le Regioni), con le misure attualmente vigenti ogni persona si stima ne contagia almeno un'altra. Un elemento non secondario è che il calcolo dell'indice Rt viene effettuato prendendo in considerazione soltanto i casi sintomatici (ospedalizzati o meno) e non gli asintomatici. Questo perché - così come spiega l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) - i sintomatici sono casi certi. Ma, com'è ormai chiaro, esiste un numero non precisato di asintomatici che rappresentano potenzialmente un fattore di amplificazione ma che non può essere inserito all'interno di questo indice che, proprio per questo, non può essere l'unico parametro per dare informazioni chiare e corrette sull'andamento dell'epidemia.

Emergenza Coronavirus: l'indice Rt nelle Regioni

La definizione dell'indice Rt per le varie Regioni è predisposta dall'Istituto Superiore di Sanità che la distribuisce settimanalmente ed, in atto, l'ultima rilevazione si riferisce al Report 28 dic - 3 gen in cui l'indice Rt nazionale è pari a 1,03 (0,93 - 0,90 - 0,86 - 0,82 - 0,91 - 1,08 - 1,18 – 1,43 -1,72 quelli degli nove Report precedenti del 21-27 dic - 14-20 dic, 7-13 dic, 30 nov-6 dic, 23-29 nov, 16-22 nov, 9-15 nov, 2-8 nov e 26 ott-1 nov ).

Dal grafico riportato, qui di seguito, è possibile osservare come l’indice Rt nazionale dopo una rapida discesa nelle settimane sino al 6 dicembre (passando in  6 settimane da 1,72 a 0,82) nelle ultime 4 settimane è tornato ad aumentare passando da 0,82 a 1,03.

Indice Rpt nazionale 8 gennaio 2021

Gi indici Rt regionali sono, poi, i seguenti con la precisazione che è riportato tra parentesi l'indice dei nove Report precedenti:

  • Abruzzo Rt = 0,89 (0,69 -0,73 - 0,80 - 0,82 - 0,90 - 1,11 - 1,29 - 1,35 - 1,54)
  • Basilicata Rt = 0,90 (1,17 -0,77 - 0,67 - 0,66 - 0,86 - 1,22 - 1,54 - 1,63 - 1,99)
  • Calabria Rt = 1,15 (1,03 -0,84 - 0,74 - 0,76 - 0,94 - 0,94 - 1,09 - 1,30 - 1,60)
  • Campania Rt = 0,79 (0,80 - 0,66 - 0,63 - 0,71 - 0,84 - 0,94 - 1,30 - 1,58 - 1,57)
  • Emilia Romagna Rt = 1,07 (0,96 - 0,88 - 0,84 - 0,88 - 0,99 - 1,11 - 1,20 - 1,40 - 1,63)
  • Friuli Venezia Giulia Rt = 1,00 (0,90 - 0,80 - 0,78 - 0,91 - 1,03 - 1,17 - 1,29 - 1,47 - 1,60)
  • Lazio Rt = 0,99 (0,89 - 0,98 - 0,95 - 0,82 - 0,94 - 0,96 - 0,90 - 1,04 - 1,36)
  • Liguria Rt = 1,06 (1,00 - 0,88 - 0,74 - 0,68 - 0,69 - 0,77 - 0,92 - 1,20 - 1,48)
  • Lombardia Rt = 1,22 (0,97 - 0,96 - 1,00 - 0,85 - 0,97 - 1,24 - 1,25 - 1,61 - 2,08)
  • Marche Rt = 0,98 (0,96 - 0,93 - 0,88 - 0,87 - 0,81 -0,97 - 1,27 - 1,35 - 1,29)
  • Molise Rt = 1,03 (1,05 - 1,07 - 1,18 - 1,48 - 1,37 - 1,12 - 1,05 - 1,32 - 1,88)
  • Piemonte Rt = 0,93 (0,76 - 0,68 - 0,68 - 0,67 - 0,76 - 0,90 - 1,10 - 1,37 -1,97)
  • Puglia Rt = 1,03 (0,96 - 0,97 - 0,89 - 0,87 - 0,92 - 1,06 - 1,24 - 1,45 - 1,57)
  • Sardegna Rt = 0,95 (0,83 - 0,82 - 0,80 - 0,73 - 0,67 - 0,72 - 0,84 - 1,00 - 1,24)
  • Sicilia Rt = 1,03 (0,92 -0,80 - 0,73 - 0,72 - 0,84 - 1,05 - 1,13 - 1,18 - 1,40)
  • Toscana Rt = 0,91 (0,79 - 0,71 - 0,70 - 0,81 - 1,03 - 1,24 - 1,44 - 1,81 - 1,53)
  • Umbria Rt = 1,00 (0,82 - 0,78 - 0,75 - 0,73 - 0,71 - 0,86 - 1.09 - 1,43 - 1,53)
  • Valle d'Aosta Rt = 1,09 (0,84 - 0,68 - 0,63 - 0,67 - 0,81 - 1.01 - 1,23 - 1,50 - 1,54)
  • Veneto Rt = 1,00 (1,08 - 1,13 -1,07 - 1,01 - 1,11- 1,23 - 1,23 - 1,29 - 1,56)
  • P.A. Bolzano Rt = 0,91 (0,75 - 0,76 - 0,75 - 0,74 - 0,83 - 1,03 - 1,22 - 1,55 - 1,87)
  • P.A. Trento Rt = 0,87 (0,70 - 0,90 - 0,97 - 0,89 - 0,83 - 0,90 - 1,07 - 1,32 - 1,61)

Considerato che una delle poche bussole cui possiamo riferirci è quella dei numeri, possiamo affermare che, oggi, nell’ultimo Report gli indici Rt sono aumentati in 17 Regioni (in particolare di 0,20 la Regione Abruzzo, di  0,12 la Regione Calabria, di 0,11 la Regione Emilia Romagna, di 0,10 la Regione Friuli Venezia Giulia, di 0,10 la Regione Lazio, di 0,06 la Regione Liguria, di 0,25 la Regione Lombardia, di 0,02 la Regione Marche, di 0,17 la Regione Piemonte, di 0,07 la Regione Puglia, di 0,12 la Regione Sardegna, di 0,11 la Regione Sicilia, di 0,12 la Regione Toscana, di 0,18 la Regione Umbria, di 0,25 la Regione Valle d’Aosta, di 0,16 la P.A. Bolzano, di 0,17 la P.A. Trento); è opportuno, poi, osservare come l’indice Rt sia al di sotto di 1 in tutte le regioni con esclusione delle Regioni Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Molise, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta mentre è pari ad 1 nelle Regioni Friuli Venezia Giulia, Umbria e Veneto.

Nell’ultima settimana l’indice nazionale è aumentato di 0,10 (1,03-0,93) e le Regioni che hanno avuto incrementi pari o maggiore a quello nazionale sono state soltanto le seguenti sette: Abruzzo (0,20), Calabria (0,12), Emilia Romagna (0,11), Friuli Venezia Giulia (0,10), Lazio (0,10), Liguria (0,07), Lombardia (0,25), Piemonte (0,17), Sardegna (0,12), Sicilia (0,11), Toscana (0,12). Umbria (0,18), Valle d’Aosta (0,25), P.a. Bolzano (0,16), P.A. Trento (0,17).

Emergenza Coronavirus: l'indice Rpt

L'indice Rpt definisce, invece, la percentuale dei positivi (sintomatici o asintomatici) sul numero di tamponi effettuati e, quindi, dà la possibilità di conoscere, giornalmente, utilizzando i dati prelevati dal bollettino della Protezione Civile, una percentuale che indica, per una data Regione, il numero di positivi riscontrati su cento tamponi effettuati: tanto più alta è questa percentuale, tanto più alta è la possibilità che in una data Regione possano trovarsi individui sintomatici o asintomatici che hanno contratto il Covid-19. Tra l'altro sembra che la soglia indicata per l'allerta, dovrebbe avere un valore minore a 10.

Emergenza Coronavirus: l'indice Rpt nelle Regioni

Con riferimento ai dati del Bollettino della Protezione Civile diffuso ieri l'indice Rpt nazionale era pari a 12,50 (nelle rilevazioni precedenti del 31/12, 25/12, 18/12, 11/12, 4/12, 27/11, 20/11, 13/11 e 6/11 era, rispettivamente, 12,62, 9,31, 10,01, 9,83, 11,33, 12,73, 14,64, 16,05 e 16,14) mentre quelli regionali sono i seguenti con la precisazione che è riportato tra parentesi l'indice dei giorni 31/12, 25/12, 18/12, 11/12, 4/12, 27/11, 20/11, 13/11 e 6/11 che coincidono con i giorni in cui sono stati diffusi i nove precdenti report della Cabina di regia (31/12, 25/12, 18/12, 11/12, 4/12, 27/11, 20/11, 13/11 e 6/11)

  • Veneto Rpt =19,12 (19,85 -16,75 - 22,40 - 23,82 - 28,54 - 20,26 - 21,72 - 20,43 - 16,48)
  • Sicilia Rpt =17,40 (17,78 -10,49 - 9,01 - 10,48 - 13,61 - 14,72 - 16,31 - 16,71 - 14,94)
  • Piemonte Rpt= 17,01 (15,83 - 11,68 - 12,75 - 8,39 - 10,23 - 13,61 - 17,95 - 23,08 - 22,91)
  • Calabria Rpt =14,77 (12,78 - 7,36 - 7,92 - 6,37 - 11,47 - 14,87 - 16,78 - 10,04 - 9,23)
  • Emila-Romagna Rpt =13,20 (13,45 - 10,64 - 10,41 - 6,94 -12,12 - 10,16 - 11,36 - 11,62 - 9,37)
  • Lazio Rpt =12,79 (10,84 - 9,92 - 8,93 - 8,25 - 7,98 - 9,37 - 9,92 - 10,33 - 9,39)
  • Puglia Rpt =12,24 (15,33 - 11,85 - 14,06 - 16,15 - 14,97 - 18,27 - 14,41 - 15,96 - 12,24)
  • Campania Rpt =11,07 (8,18 - 5,67 - 6,62 - 7,43 - 8,81 - 13,11 - 15,28 - 15,99 - 18,86)
  • Lombardia Rpt=10,66 (11,74 - 8,22 - 8,11 - 8,94 - 10,72 - 13,17 - 21,83 - 19,11 - 21,41)
  • Basilicata Rpt =10,57 (10,86 - 9,22 - 5,52 - 11,38 - 8,35 - 12,72 - 10,49 - 13,53 -17,04)
  • Valle d'Aosta Rpt =9,84 (14,01 - 14,11 - 10,30 - 4,25 - 9,22 - 14,13 - 21,80 - 12,41 -17,94)
  • Friuli Venezia Giulia Rpt =9,83 (10,61 - 7,27 - 9,68 - 10,00 - 11,10 - 11,86 - 13,53 - 11,67 - 8,27)
  • P.A. Bolzano Rpt =9,80 (14,74 - 7,53 - 14,12 - 11,76 - 14,19 - 17,82 - 22,40 - 25,76 - 24,08)
  • Marche Rpt =9,73 (12,59 - 7,39 - 7,49 - 10,28 - 10,21 - 24,49 - 15,21 - 20,62 - 18,14)
  • Molise Rpt =9,62 (9,13 - 8,17 - 8,01 - 6,51 - 11,62 - 7,85 - 9,28 7,55 -9,33)
  • Sardegna Rpt =8,83 (10,27 - 8,04 - 6,01 - 4,62 - 11,54 - 11,25 - 13,34 - 12,65 - 9.71)
  • Liguria Rpt =8,77 (11,37 - 7,10 - 7,62 - 7,22 - 7,70 - 10,95 - 13,48 - 16,61 - 19,53)
  • Abruzzo Rpt =7,80 (10,58 - 4,36 - 5,89 - 6,32 - 9,62 - 12,16 - 15,17 - 14,32 - 12,88)
  • P.A. Trento Rpt =7,60 (11,29 - 9,28 - 7,67 - 5,98 - 6,49 - 6,44 - 7,69 - 4,34 - 7,54)
  • Toscana Rpt =5,98 (5,57 - 4,82 - 4,52 -5,39 - 7,61 - 7,41 - 11,97 - 13,45 -16,46)
  • Umbria Rpt =5,52 (8,25 - 5,09 - 4,94 - 6,21 - 5,01 - 6,60 - 10,64 - 12,05 - 15,80)

In pratica, quindi, è possibile affermare come con un indice Rpt nazionale pari a 12,50 si abbia la ragionevole certezza di trovare circa 13 positivi su un campione di 100 soggetti; notiamo, poi, che in tutte le Regioni con esclusione di Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Sardegna, Liguria, Abruzzo, Toscana e Umbria e nelle P.A. di Bolzano e di Trento l’indice è superiore a 10 mentre nelle seguenti 6 regioni l’indice Rpt si è posizionato ieri su una percentuale più alta di quella media nazionale:

  • Veneto Rpt =19,12
  • Sicilia Rpt =17,40
  • Piemonte Rpt=17,01
  • Calabria Rpt=14,77
  • Emilia Romagna Rpt=13,20
  • Lazio Rpt=12,79

Riportiamo, qui di seguito, il grafico relativo all'indice Rpt della media nazionale con la linea di tendenza mobile a 7 giorni (curva tratteggiata) e non possiamo non notare che la citata media mobile dopo una rapida discesa dal 18 novembre al 6 dicembre sembra essersi stabilizzata sul 10% con modeste variazioni giornaliere.

Da notare una stuazione dell’indice Rpt del tutto analoga a quella dell’indice Rt ed, infatti dal l’1 novembre al 6 dicembre (in 6 settimane) l’indice diminuisce passando da 16,14 a 11,55 mentre dal 6 dicembre 2020 all’8 gennaio 2021 torna ad aumentare passando da 11,55 a 12,62.

Indice Rpt nazionale 8 gennaio 2021

La situazione sembra, ormai, ben delineata e sembra aver preso una direzione ben definita perché la linea di tendenza mobile a 7 giorni nel caso nazionale si è appiattita ed ha assunto un andamento quasi orizzontale dal 10 al 17 novembre mentre dal 18 novembre al 6 dicembre ha iniziato la discesa più o meno accentuata, tornando ad appiattirsi dal 6 dicembre al 24 dicembre e riprendendo dal 2 dicembre 2020 all’8 gennaio 2021 un andamento verso l’alto posizionandosi ieri oltre il 12%.

Tutte le regioni sono sino a stasera in area gialla mentre passano da domani in area arancione le Regioni Calabria, Emila Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto

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A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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