Lavoro: aumenti negli studi professionali con studi tecnici in controtendenza

La situazione occupazionale in Italia non gode certo di ottima salute tuttavia, nonostante il permanere della crisi lo scorso anno oltre 9 mila lavoratori ha...

13/03/2014
La situazione occupazionale in Italia non gode certo di ottima salute tuttavia, nonostante il permanere della crisi lo scorso anno oltre 9 mila lavoratori hanno trovato un lavoro presso uno studio professionale. Il dato viene fuori da uno studio effettuato dalla Confederazione italiana delle libere professioni (Confprofessioni) che ha incrociato i dati Inps delle posizioni lavorative in essere presso gli studi professionali con le relative cessazioni nell’anno 2013.
In sintesi i numeri che evidenziano i 9.000 posti di lavoro sono: 50.777 impiegati assunti oltre 8.982 apprendisti per un totale di 59.759 posti di lavoro a fronte di 46.012 impiegati cessati oltre 4.639 apprendisti per un totale di 50.651.
Una percentuale del 9% in più rispetto al 2012 che aveva registrato oltre 8.000 neoassunti.

Questa la dichiarazione di Gaetano Stella presidente di Confprofessioni: “Ancora una volta, il settore degli studi professionali riesce a tamponare l'emorragia occupazionale che sta investendo il Paese, e in particolare le fasce più giovani della popolazione. Nonostante le difficoltà economiche e la scarsa attenzione della politica alle problematiche degli studi professionali, questi dati confermano la vivacità del settore professionale che continua ad essere un importante bacino occupazionale soprattutto tra i giovani e le donne. E questo ci riempie di soddisfazione, perché è il frutto di un’attenta e scrupolosa analisi delle dinamiche del mercato del lavoro recepite con lungimiranza nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro degli studi professionali”.

In affanno, invece, le professioni tecniche (studi di architettura e ingegneria, geometri, periti industriali, agrari, geologi…). Nonostante la bilancia occupazionale nel 2013 registri un contenuto aumento di 705 nuovi posti, il dato occupazionale risulta in flessione di circa il 30% rispetto al 2012. Sul fronte delle professioni giuridiche, infine, anche nel 2013 continua la contrazione di posti di lavoro, seppur più contenuta rispetto all'anno precedente. Nel 2013, infatti, ne sono stati persi 469 contro i 1.082 del 2012.
I dati occupazionali degli studi confermano le tendenze in atto nel mercato dei servizi professionali”, afferma Stella. “Le professioni giuridiche e quelle tecniche stanno pagando il prezzo più salato alla crisi economica, mentre le professioni sanitarie confermano il loro ruolo anti-ciclico e quelle dell'area economico-amministrativa continuano a macinare occupazione per rispondere alle mutate esigenze del mercato”.
Secondo il presidente di Confprofessioni, “il settore professionale ha ancora buone potenzialità di crescita, soprattutto sul fronte occupazionale, ma spesso deve fare i conti con norme e provvedimenti legislativi che penalizzano le ambizioni di sviluppo dei liberi professionisti”.

Complessivamente, quindi, buone potenzialità di crescita frenate da norme e provvedimenti legislativi che spesso penalizzano le ambizioni di sviluppo dei liberi professionisti

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