Legge di bilancio per il 2020: Resettati i finanziamenti alla struttura per la progettazione

Arriva il “Reset” per tutti i finanziamenti alla struttura di progettazione prevista dalla Legge di Bilancio 2019 perché, probabilmente, il Parlamento non ha...

07/01/2020

Arriva il “Reset” per tutti i finanziamenti alla struttura di progettazione prevista dalla Legge di Bilancio 2019 perché, probabilmente, il Parlamento non ha avuto il coraggio di abrogare i commi dal 162 al 170 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2019 (legge 30 dicembre 2018, n. 145) che contengono le norme relative alla chiaccherata struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici istituita ai fini della promozione degli investimenti infrastrutturali.

Della Struttura di missione avrebbero diovuto avvalersi le amministrazioni centrali e gli enti territoriali. La denominazione, l’allocazione, le modalità di organizzazione e le funzioni della Struttura avrebbero docuto essere individuati, come disposto al comma 162, con un apposito D.P.C.M. da adottare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge stessa e, quindi, entro il 30 gennaio 2019 ma tale decreto del Presidente del Consiglio non ha visto mai la luce e, probailmente mai la vedrà.

Per la struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici, così come disposto dal comma 106 dell’articolo 1 della citata legge di Bilancio 2019, era stata autorizzata la spesa di 100 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019 a favore dell’Agenzia del demanio e forse tale distinazione è stato il problema per cui il D.P.C.M. non è stato mai predisposto per il semplice fatto che l’allora Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli mal digerì tale assegnazione e per un lungo periodo abbiamo assistito ad un braccio di ferro tra i due ministri dell’Economia e delle infrastrutture e dei trasporti che sembrava essersi concluso con la conferma della struttura di progettazione all’Agenzia del Demanio e con la promessa dell’assegnazione al MIT di un centinaio di assunzioni per rafforzare il suo organico.

Oggi, dopo una richiesta da parte di una delle due forze (M5S) che compongono il nuovo governo Conte2, relativa all’azzeramento della Struttura di progettazione, con la nuova legge di Bilancio 2020 (legge 27 dicembre 2019, n. 160), assistiamo non ad una cancellazione integrale della struttura di progettazione, prevista dalla legge di bilancio 2019, ma ad un definanziamento della stessa con l’abbassamento per l’anno 2019 del finanziamento da 100 milioni di euro a 5 milioni di euro e con l’azzeramento dei 100 milioni previsti per gli anni 2020 e 2021.

Con buona pace di tutti e con il mantenimento in vita, soltanto sulla carta, di una struttura, invisa a tutte le professioni tecniche.

Ricordiamo che adesso con il resettamento delle risorse a favore dell’Agenzia del Demanio, non sarà più emanato il D.P.C.M. previsto e non sarà più svelato il mistero del comma 106 dello stesso articolo 1 della legge di bilancio 2019 perhé mentre negli articoli dal 162 al 170 non si faceva alcun riferimento al soggetto attuatore della “Struttura di progettazione” e mentre nel dossier del centro studi si affermava che il DPCM avrebbe dovuto, tra l’altro definire l’allocazione della struttura stessa e, quindi, il soggetto attuatore, nel comma 106 era stato affidato il finanziamento della struttura all’Agenzia del demanio che non credo abbia tra i compiti istituzionali quello della progettazione di beni ed edifici pubblici. Tra l’altro, relativamente alla chiarezza e proprietà della formulazione del testo, il Servizio Studi della Camera dei deputati in un documento datato 23 dicembre 2019 aveva puntualizzato “il comma 106 prevede che per l'attuazione dei commi da 162 a 170, relativi al funzionamento della Struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici, sia autorizzata la spesa di 100 milioni di euro annui a decorrere dal 2019 a favore dell'Agenzia del demanio; i commi da 162 a 170 tuttavia non sembrano prevedere che la Struttura sia istituita presso la predetta Agenzia o sia alla stessa collegata”.

A cura di arch. Paolo Oreto

 

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