Legge europea 2013-bis: Ritardi dei pagamenti nei Lavori pubblici

Con l’approvazione definitiva da parte dell’Assemblea della Camera dei Deputati del disegno di legge europea 2013-bis vengono chiariti alcuni dubbi interpret...

27/10/2014
Con l’approvazione definitiva da parte dell’Assemblea della Camera dei Deputati del disegno di legge europea 2013-bis vengono chiariti alcuni dubbi interpretativi per l’applicazione della direttiva di disciplina dei ritardi nei pagamenti tra privati e fra le pubbliche amministrazioni e i privati.

Per quanto concerne il ritardo dei pagamenti, con i commi 1 e 2 dell’articolo 24 del disegno di legge approvato ed in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta ufficale viene espressamente detto che anche nell’ambito delle transazioni commerciali relative ai lavori pubblici devono essere applicate le norme relative alle transazioni commerciali contenute nel decreto legislativo 231/2002, così come modificato dal decreto legislativo 192/2012 che ha recepitio la direttiva 2011/7/UE.
Se il Parlamento ha ritenuto necessario un disegno di legge, è indubbio che il decreto non era valido per i lavori pubblici che avrebbero dovuto continuare ad utilizzare l’articolo 133 del Codice dei contratti di cui al d.lgs. n. 163/2006 (Termini di adempimento, penali, adeguamento dei prezzi) e gli articoli 142 (Ritardato pagamento), 143 (Termini di pagamento degli acconti e del saldo) e 144 (Interessi per ritardato pagamento) del Regolamento n. 207/2010.
Non v’è dubbio, quindi, che sia la circolare del Ministero dello Sviluppo economico del 23 gennaio 2013 sia la delibera della Corte dei Conti del 14 marzo 2013 non bastavano per far applicare anche ai lavori pubblici la nuova disciplina sulle transazioni commerciali introdotta dal D.lgs. n. 192/2012 ed è indubbio che visto che l'Italia è dotata di un codice (D.Lgs. n. 163/2006) e di un regolamento (D.P.R. n. 207/2010) per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (dunque di una lex specialis) non era possibile derogare alle stesse senza uno specifico intervento normativo.

Con le nuove disposizioni introdotte dal disegno di legge europea 2013-bis, definitivamente approvato viene precisato che le norme sulle transazioni commerciali di cui al D.lgs. n. 192/2012 si applicano anche ai lavori pubblici e che le disposizioni relative ai termini di pagamento e al tasso degli interessi dovuto in caso di ritardato pagamento, contenute nel decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e nel relativo regolamento di attuazione di cui al decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, nonché in altre leggi speciali, che prevedono termini e tassi difformi rispettivamente da quelli previsti dall’articolo 4, comma 2, del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, si applicano solo se più favorevoli per i creditori.

Tale soluzione potrebbe continuare a far nascere dubbi interpretativi e difficoltà di lettura sin quando il Governo provvederà a modificare gli articoli del Codice e del Regolamento sui ritardi nei pagamenti per adeguarli alla nuova disciplina sulle transazioni commerciali dettata dal D.Lgs. n. 231/2002, così come modificato dal decreto legislativo 192/2012.

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