Protezione civile: Dalle regioni uno stop alla riforma.

Nel Consiglio dei ministri dello scorso 13 aprile è stata approvata in via preliminare la riforma della protezione civile con l'obiettivo di rafforzare l'eff...

23/04/2012
Nel Consiglio dei ministri dello scorso 13 aprile è stata approvata in via preliminare la riforma della protezione civile con l'obiettivo di rafforzare l'efficacia nel monitoraggio il controllo e nella gestione delle emergenze. Il testo della riforma è stato illustrato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e discusso dal Consiglio dei Ministri ma, nel comunicato stampa di fine seduta, era precisato che la riforma stessa sarebbe stata finalizzata dal Consiglio dei Ministri dopo l'esame da parte della Conferenza Unificata che si sarebbe tenuta il 19 aprile.
Ma Regioni ed Enti locali nella Conferenza unificata del 19 scorso, mentre hanno concordato con il Governo sul fatto che la riforma della Protezione Civile sia necessaria e che bisogna farla al più presto, hanno dissentito su molte delle misure previste.

Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha chiesto in sede di Conferenza Unificata che ''per la riforma della Protezione Civile si preveda un disegno di legge e non un decreto: questa sarebbe una scelta che le Regioni non potrebbero condividere''.
Errani ha continuato precisando: ''Siamo per una riforma che sia in grado di darci una Protezione Civile efficace ed efficiente. Sulla base di questo presenteremo i nostri emendamenti relativi alla qualità della governance e a come porre il tema della ricostruzione usando il criterio della solidarietà del Paese''.
Per le Regioni, inoltre, la Protezione Civile ''non deve intervenire sui grandi eventi'' e quanto alle emergenze, ''è giusto che ci sia un limite di tempo ma quello previsto dal Governo è troppo ristretto''.
Infine, le Regioni sono concordi ''ad un confronto rapido e ad una riforma condivisa che sia in grado di dare un salto di qualità''.

In sede di Conferenza unificata Regioni, Comuni e Province hanno sospeso il parere sul provvedimento e hanno presentato una serie di emendamenti davanti ai quali il Governo, come ha spiegato il sindaco di Piacenza e delegato Anci alla Protezione Civile, Roberto Reggi ''ha preso tempo, chiedendo di esaminare queste proposte e promettendoci di riconvocarci al più presto''.

Ha rincarato la dose Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento e coordinatore della Commissione Protezione civile della Conferenza delle Regioni "la bozza del governo va modificata, siamo convinti che la riforma sia urgente ma chiediamo che ci sia un confronto". "Abbiamo ribadito - ha aggiunto Dellai - che siamo favorevoli a riformare l'attuale legge, ma siamo contrarissimi all'idea di un decreto legge perché riteniamo che questa materia debba essere condivisa. Serve dunque in disegno di legge".
Dellai ha spiegato che le Regioni ritengono che sia giusto definire i termini del periodo di emergenza ma credono che la durata individuata sia ''irrealistica. Dobbiamo trovare -ha detto Dellai- una mediazione per definire una durata piu' congrua della fase di emergenza''. Rispetto al 'post emergenza' Dellai ha spiegato che le Regioni chiedono che siano individuate le ''azioni di finanziarmento''.
''Chiediamo che venga ripristinato il fondo per la Protezione Civile - ha osservato Dellai - che deve alimentarsi sia con fondi statali sia con fondi dei territori''.
Inoltre, secondo i governatori ''la Protezione Civile deve restare incardinata sulla presidenza del Consiglio -ha proseguito il coordinatore delle Regioni sulla materia - proprio a garanzia della natura di sistema''.
Le Regioni, ha ribadito Dellai, si augurano un confronto per arrivare ad una riforma condivisa perche' ''se il governo procede unilateralmente si crea un conflitto istituzionale''.

A cura di Gabriele Bivona
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