Regione Toscana: Aree a rischio esondazioni con divieto di costruzione

I recenti tragici eventi che hanno colpito duramente il territorio toscano hanno acuito l'urgenza di nuove disposizioni in materia di governo del territorio ...

05/12/2011
I recenti tragici eventi che hanno colpito duramente il territorio toscano hanno acuito l'urgenza di nuove disposizioni in materia di governo del territorio e di difesa del suolo per una maggiore sicurezza dal rischio idraulico.
Nel dettaglio vengono introdotti nella proposta di legge finanziaria per il 2012 approvata recentemente dalla Giunta regionale ed inoltrata al Consiglio, gli articoli 137 e 138 che modificheranno la legge regionale n. 1/2005; nel dettaglio con le nuove norme approvate ma non ancora in vigore:
  • nelle aree a rischio idrogeologico sono vietate nuove edificazioni o trasformazioni morfologiche negli alvei, nelle golene, sugli argini e nelle fasce laterali per una larghezza di dieci metri dall'esterno dell'argine.
    Sono, anche, vietati i "tombamenti" dei corsi d'acqua, vale a dire qualsiasi intervento di copertura di fiumi e torrenti, così come interventi che comportino il restringimento o la rettificazione dell'alveo, impermeabilizzazioni del fondo nonché trasformazioni che possono ostacolare il deflusso delle acque mentre il divieto non si applica a ponti o passerelle purché questi non interferiscano con esigenze di regimazione idraulica, ampliamento e manutenzione del corso d'acqua e non ostacolino il deflusso delle acque in caso di esondazione. Quanto a opere sotterranee, va prima valutata la loro compatibilità con le opere idrauliche esistenti, nonché la stabilità del fondo e delle sponde;
  • nelle aree classificate "a pericolosità idraulica molto elevata" (si tratta di una superficie complessiva di 973 km quadrati, pari al 4% circa del territorio regionale e al 7% delle zone pianeggianti) è consentita esclusivamente la realizzazione di infrastrutture di tipo lineare non diversamente localizzabili, a condizione che sia garantita la realizzazione, preventiva o contestuale, di interventi di messa in sicurezza senza aggravare la pericolosità idraulica a monte e a valle;
  • nelle aree edificate sono consentiti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e gli interventi di restauro e risanamento conservativo mentre gli interventi di ampliamento e di ristrutturazione edilizia sono consentiti solo a condizione che il progettista garantisca l'assenza o l'eliminazione di pericolo per le persone e i beni, anche tramite sistemi di autosicurezza. Va anche garantito che l'intervento non determini aumento dei rischi e delle pericolosità a monte e a valle.
Sull'approvazione delle nuove norme è intervenuto il Presidente Enrico Rossi che ha definito le nuove disposizioni in materia di edificazione e difesa del suolo per una maggiore sicurezza dal rischio idraulico inserite dalla giunta in Finanziaria "Una vera svolta nel governo del territorio. In estrema sintesi, non sarà possibile costruire dove i nostri nonni non avrebbero mai costruito, nelle zone a pericolosità idraulica molto elevata, negli alvei dei corsi d'acqua, nelle golene, sugli argini e sulle fasce laterali per una larghezza di dieci metri. Che non sarà possibile ‘tombare’ fiumi e torrenti, restringere, rettificare, impermeabilizzare gli alvei. Non potranno edificare né gli enti pubblici né i privati".
"Abbiamo condiviso questo importante provvedimento con l'Anci - ha proseguito il presidente - e voglio ringraziare per la disponibilità e la volontà, che ho molto apprezzato, il sindaco di Livorno, , presidente dell'Anci ragionale, e il sindaco di Scandicci, Simone Gheri, responsabile dell'Area Governo del Territorio di Anci. Se il Governo nazionale e il Parlamento seguissero questo esempio, l'Italia tutta sarebbe più sicura e ci sarebbe una data cerca per impedire edificazioni a rischio." "A chi osserva che norme e vincoli esistevano già - ha concluso il presidente - ricordo che alcuni di questi si potevano aggirare con opere di cosiddetta messa in sicurezza. Il nostro principio non ha deroghe, abbiamo eliminato i "se, ma, però". Lo stesso Consiglio regionale ha compreso pienamente queste motivazioni".

La mappa del rischio idrogeologico in Toscana


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