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Riforma professioni: per gli Ingegneri nessuna equiparazione tra industria e professione intellettuale

Nonostante la soddisfazione per l'incontro con il Ministro della Giustizia Angelino Alfano, anche gli Ingegneri hanno espresso il loro dissenso in merito all...

28/07/2010
Nonostante la soddisfazione per l'incontro con il Ministro della Giustizia Angelino Alfano, anche gli Ingegneri hanno espresso il loro dissenso in merito alle ultime dichiarazioni del Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia sul problema delle tariffe minime per i professionisti.

Il presidente degli Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Giovanni Rolando, ha, innanzitutto, evidenziato come finalmente i professionisti abbiano superato le difficoltà iniziali e si siano riuniti attorno ad un tavolo al fine trovare un testo condiviso da tutte le professioni tecniche, indipendentemente dall'appartenenza al Pat (Professionisti dell'area tecnica)o al Cup (Comitato unitario delle professioni). "Un percorso che ha rappresentato un segno di grande maturità da parte di tutte le professioni - ha detto Rolando - arrivando ad una posizione unitaria pur essendo 27 le professioni coinvolte e diversi i punti di vista in campo".

"Nello stesso tempo, però - ha precisato il Presidente Rolando - riteniamo sia necessario anche un incontro con altri interlocutori, quali Confindustria e il suo Presidente Emma Marcegaglia", con cui è ancora aperto un dibattito sulla riforma ed in particolare sulla questione del ritorno alle tariffe minime delle prestazioni, che ha trovato una netta contrarietà da parte dello stesso presidente confindustriale.

Ricordiamo, infatti, che il Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, sia dopo la presentazione del Ddl Siliquini, che dopo l'incontro del 22 luglio 2010 tra il Ministro Alfano e i rappresentanti del PAT e del CUP, aveva palesato la totale contrarietà di Confindustria in merito alla reintroduzione dei minimi tariffari, affermando addirittura che "Se Governo e maggioranza persistono in questa marcia indietro sulle liberalizzazioni nel commercio e nelle professioni, noi ci metteremo di traverso e sarà opposizione dura. Nessuno di noi si è mai sognato di chiedere tariffe minime per macchine utensili, abiti o elettrodomestici. Se è questo che volete, ci metteremo in fila anche noi per ottenerle".

A tal proposito, gli ingegneri, tramite il loro presidente, hanno ribadito che soprattutto il comparto tecnico ha bisogno di tariffe minime, a garanzia della collettività: "Non si può equiparare un discorso puramente commerciale come quello degli industriali, che usufruiscono peraltro di finanziamenti pubblici in tempi di crisi, con un discorso professionale, dove i soggetti sono garanti dello Stato verso la collettività - ha precisato il Presidente del CNI - Sono posizioni non paragonabili e si arriva ad assurdi come il fatto che i costi relativi alla sicurezza delle imprese non sono soggetti a ribasso, mentre i professionisti che progettano quella sicurezza sono sempre in regime di concorrenza e, in taluni casi, costretti a fornire ribassi anche del 90% e quindi a lavorare ampiamente in rimessa pur di rimanere sul mercato.
Sono comunque certo che con un confronto pacato, anche con il Presidente Marcegaglia, gli Ordini sapranno spiegare le loro motivazioni e fugare ogni dubbio. Il tutto nell'interesse del cittadino
".

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