Sblocca Cantieri e interventi strutturali: segnali di semplificazione dalla Regione Siciliana

Nelle ultime settimane abbiamo ascoltato una serie di addetti ai lavori, che hanno manifestato il loro dissenso al D.L. n. 32/2019 (c.d. Sblocca Cantieri) so...

20/05/2019

Nelle ultime settimane abbiamo ascoltato una serie di addetti ai lavori, che hanno manifestato il loro dissenso al D.L. n. 32/2019 (c.d. Sblocca Cantieri) soprattutto per modifiche al Codice dei contratti e al Testo Unico Edilizia non condivise con il mondo delle professioni tecniche.

Tra le voci di dissenso, quella del Vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Architetti Rino La Mendola, che però , nel ruolo di dirigente dell’Ufficio del Genio Civile di Agrigento, sta promuovendo una notevole semplificazione, puntando proprio al Decreto Sblocca Cantieri e proprio per quanto lo abbiamo voluto sentite per capirne di più.

In occasione delle precedenti interviste, ha espresso una chiara posizione di dissenso al decreto. Alla luce della semplificazione lanciata dagli Uffici del Genio Civile, ha cambiato idea?

Assolutamente no! Confermo le mie notevoli perplessità, già manifestate in occasione delle precedenti interviste del 19 marzo e del 24 aprile, per tutte le modifiche introdotte nel codice dei contratti con una legge omnibus, che modifica provvedimenti di settore fondamentali come il codice dei contratti ed il testo unico sull’edilizia, senza una visione strategica globale, rischiando di alimentare confusione su confusione. Tuttavia, è innegabile che, seppure non sia privo di notevoli criticità, l’art. 3 del decreto legge 32/2019, se ben utilizzato dalle regioni, può promuovere un notevole snellimento delle procedure, riducendo drasticamente gli interventi da sottoporre ad autorizzazione preventiva da parte degli Uffici del Genio Civile, a beneficio di un auspicato rilancio dell’edilizia sul territorio nazionale.

Il decreto prevede che gli interventi non seguano più procedure diverse in ragione del luogo dove ricade l’opera su cui si interviene, ma in ragione della rilevanza dell’intervento. Questo non può creare confusione?

Sino a quando non saranno emanate le linee guida dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, questo rischio è concreto; tuttavia il decreto legge, nelle more delle suddette linee guida, offre alle Regioni l’opportunità di dotarsi di elencazioni e direttive transitorie. E’ quello che ha fatto la Regione Siciliana, con il DDG 189 dello scorso 23 aprile, emanato dal Dirigente Generale del DRT, Arch. Salvatore Lizzio. In virtù di suddetto DDG 189, in Sicilia, dal prossimo 31 maggio, le opere strutturali irrilevanti nei riguardi della pubblica incolumità (come muri di recinzione, pergolati, piccole tettoie ed altre opere minori) potranno essere realizzate a seguito di una semplice comunicazione. Per questi interventi non sarà necessaria dunque alcuna autorizzazione o alcun deposito di progetti al Genio Civile. Ciò costituisce sicuramente uno strumento di semplificazione notevole e di chiarezza e trasparenza, in quanto sarà uniformato, sul territorio regionale, il comportamento degli Uffici del Genio Civile, riducendo ampi margini di discrezionalità, che si traducevano spesso in una serie di contenziosi. L’autorizzazione sarà necessaria soltanto per gli interventi “rilevanti nei riguardi della pubblica incolumità”, come le opere pubbliche ed altre opere chiaramente individuate nello stesso DDG 189/2019, che gli interessati possono scaricare dal sito web del Dipartimento Tecnico e degli Uffici del Genio Civile dell’Isola. Infine, i progetti relativi ad interventi di minor rilevanza ai fini della pubblica incolumità, dovranno essere semplicemente depositati al Genio Civile. E’ comunque previsto il controllo (ed il rilascio dell’autorizzazione) per un campione, pari al 20%, dei progetti depositati, relativi ad interventi di “minor rilevanza ai fini della pubblica incolumità”, ma che riguardino opere da realizzare in zone sismiche 1 e 2.

Possiamo dunque affermare che le Regioni hanno la possibilità di tirar fuori qualcosa di positivo da un decreto che, per altri aspetti, è stato giudicato negativamente dagli addetti ai lavori?

Certamente sì. La Regione Siciliana lo ha già fatto, emanando le proprie direttive dopo appena 5 giorni dalla pubblicazione del decreto legge 32 del 18 aprile 2019. Siamo certi che anche altre Regioni faranno lo stesso, così come siamo ben consapevoli che sarebbe opportuno che il MIT, al fine di uniformare le procedure sul territorio nazionale, emanasse le proprie linee guida nel più breve tempo possibile, segnando una opportuna inversione di tendenza, rispetto alla mancata emanazione (dopo tre anni) di buona parte dei decreti attuativi del codice dei contratti.

Come avverrà il sorteggio dei progetti da controllare?

Il sorteggio avverrà automaticamente, con mezzi elettronici, utilizzando la piattaforma informatica di cui la Regione si è dotata (Portos II), sulla quale presto progetti ed autorizzazioni viaggeranno veloci, a beneficio del rilancio del settore dell’edilizia sul territorio regionale. Nelle more dell’entrata a regime della piattaforma, il sorteggio, che avrà comunque una cadenza settimanale, potrà essere eseguito con mezzi alternativi, previo avviso pubblico. Attraverso il sorteggio, saranno individuati i progetti da controllare tra quelli soggetti a semplice deposito, da realizzare però in zone sismiche di alta e medio-alta sismicità (zone 1 e 2). Il sorteggio non riguarderà infatti gli interventi ricadenti in zone a bassa o medio-bassa sismicità (zone 3 e 4), per i quali basterà il deposito o la semplice comunicazione in relazione alla rilevanza strutturale dello stesso intervento.

Facendo riferimento al faticoso percorso parlamentare per la conversione in legge del decreto, che dovrà avvenire entro il prossimo 17 giugno, quali sono le aspettative del Consiglio Nazionale degli Architetti e della Rete delle Professioni Tecniche?

In occasione dell’audizione al Senato dello scorso 6 maggio, abbiamo presentato un documento con gli emendamenti della Rete delle Professioni Tecniche, finalizzati a superare una serie di criticità, che rischiano di alimentare ulteriore confusione, provocando effetti diametralmente opposti a quelli desiderati dal legislatore.

Ringraziamo il Vicepresidente La Mendola per il prezioso contributo e lasciamo come sempre a voi ogni commento.

A cura di Ing. Gianluca Oreto

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