Sismabonus: Nel contenzioso tra le professioni interviene anche Inarsind

Al contenzioso tra le categorie professionali relativamente al contenuto dell’articolo 3 del decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sul S...

09/03/2017

Al contenzioso tra le categorie professionali relativamente al contenuto dell’articolo 3 del decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sul Sismabonus e sulla esclusiva competenza degli architetti e ingegneri in merito alla valutazione dell’efficacia degli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico a cui sino ad ora avevano partecipato geometri periti industriali (leggi news) e Fondazione Inarcassa (leggi news), si aggiuge oggi Inarsind (Associazione di intesa sindacale degli architetti e ingegneri liberi professionisti) che in un comunicato diffuso ieri precisa quanto segue: In questi giorni geometri e periti lamentano che il loro mancato inserimento nelle diagnosi sismiche e nelle progettazioni collegate al “sismabonus”, riservate esclusivamente agli ingegneri e architetti, sia un errore o una clamorosa svista. Al contrario Inarsind sostiene che il Ministro non ha fatto alcun errore né tanto meno si è trattato di una disattenzione anzi che si tratta di una decisione saggia e ponderata e la motivazione di tale scelta, per chi è in buona fede, si comprende già a partire dall’oggetto del   D.M “Linee Guida per la classificazione di rischio sismico delle costruzioni”. Quando mai geometri e periti hanno avuto competenze nel campo delle strutture in zona sismica?  Dobbiamo ricordare ancora una volta che ai tecnici diplomati è consentita esclusivamente “la progettazione, direzione e vigilanza di modeste costruzioni civili, con esclusione in ogni caso di opere prevedenti l’impiego di strutture in cemento armato, a meno che non si tratti di piccoli manufatti accessori, nell’ambito di fabbricati agricoli o destinati alle industrie agricole  e  comunque non richiedono particolari operazioni di calcolo, e che per la loro destinazione non comportino pericolo per l’incolumità pubblica”

Nella sostanza  Il Decreto in questione mira,  al rispetto del valore della salvaguardia della vita umana,  attraverso l’applicazione del  Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008 che prevede complesse valutazioni, modellazioni e calcoli con analisi statiche lineari e non lineari, analisi dinamiche modali,  pushover, verifiche per azioni statiche, sismiche, del primo e second’ordine, su edifici esistenti  oggetto di vulnerabilità a varia complessità e pericolosità. Tutte questioni che richiedono  un’elevata  preparazione tecnica del professionista laureato in ingegneria ed architettura come in questi anni costantemente ha ribadito la giurisprudenza a tutti i livelli dalla Corte di Cassazione fino al  Consiglio di Stato”.

Il comunicato è sottoscritto dal Presidente di Inarsind Ing. Salvo Garofalo che in merito al contenzioso in essere crede che sia opportuno che i Ministeri competenti, i  Sindacati di categoria e i Consigli Nazionali ecidano di sedersi attorno ad un tavolo per aggiornare definitivamente e in maniera chiara e puntuale le competenze professionali in campo tecnico anche per evitare sterili e inconcludenti polemiche.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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