Superbonus 110%: una detrazione fiscale da migliorare

L'editoriale del nostro direttore responsabile evidenzia l'importanza del superbonus 110% ma anche le criticità sulle spalle del futuro del Paese

di Gianluca Oreto - 02/02/2021

Qualche giorno fa ho ricevuto pesanti critiche per un articolo da me scritto che chiudevo proponendo di ridurre la detrazione fiscale prevista dal Decreto Rilancio (superbonus) dal 110% al 90%.

Superbonus 110%: bene ma non benissimo

Partiamo subito da un chiarimento: non ho nulla contro il superbonus 110%. Anzi, lo ritengo un'ottima possibilità per riqualificare energeticamente e strutturalmente gli immobili italiani che, come è ormai risaputo, versano in situazioni di perenne criticità.

Ben venga una detrazione fiscale che possa anche dare una scossa al settore dell'edilizia, in crisi strutturale da oltre un decennio. Ma...

Tralasciamo gli errori di gioventù nell'aver definito questa importante misura mediante un decreto-legge che ha necessitato prima della conversione e poi della pubblicazione dei provvedimenti attuativi (139 giorni di blocco dei cantieri edilizi!). Non parliamo delle modifiche in corsa e delle promesse di proroga che in realtà ancora non hanno ricevuto alcuna conferma. Dimentichiamo gli spot "è tutto gratis" che stanno mortificando in particolare i professionisti che devono occuparsi della parte iniziale relativa alle valutazioni di fattibilità e alla progettazione degli interventi (attività professionali che si pagano e si recuperano solo nel caso di esecuzione degli interventi stessi). Non crucciamoci neanche dell'inconsistente normativa che non prevede una netta separazione tra i ruoli di natura progettuale e quelli esecutivi (sono tante le domande che arrivano in redazione della serie "L'impresa che sta facendo i lavori ha anche il progettista che fa l'asseverazione e la congruità dei costi, chi mi assicura che siano realmente congrui?").

Superbonus 110%: una opportunità o un business?

Non possiamo però evidenziale l'aspetto più importante che sta attirando l'attenzione di tutti: quel 10% di margine su interventi che devono concludersi entro (se confermata la proroga) il 30 giugno 2022 e che potrà essere ottenuto in un orizzonte temporale di 5 anni. General contractor, banche, assicurazioni e affaristi di ogni tipo si sono fiondati su questa possibilità e stanno ormai proponendo interventi a chiunque abbia i requisiti per accedere al superbonus...anche senza alcuna necessità.

Perché è bene ricordare che, benché tra gli obiettivi ci sia il rilancio del settore edile, le parti più importanti dell'art. 119 del Decreto Rilancio riguardano le possibilità di:

  • riqualificare energeticamente,
  • ridurre il rischio sismico,

non su tutto il costruito, ma su quegli edifici che necessiterebbero realmente di essere riqualificati.

Nelle ultime settimane ho ricevuto segnalazioni di tutti i tipi. Tra queste, ville al mare utilizzate 2 mesi l'anno che possiedono tutti i requisiti previsti dalla normativa e sulle quali si sta operando facendo di tutto e di più: dal cappotto termico, la sostituzione dell'impianto di riscaldamento, dalla sostituzione degli infissi, al fotovoltaico... Interventi realizzati davvero senza uscire 1 euro e che raddoppieranno il valore degli immobili, sulle spalle del futuro del nostro Paese e dei nostri figli.

Per cui cosa devo rispondere alla critiche? mi piace il superbonus? certamente. È migliorabile con un sistema e adempimenti diversi? senza alcun dubbio!

Da parte nostra, coscienti dell'importanza di questa detrazione fiscale, abbiamo preparato lo Speciale Superbonus 110%, a disposizione di tutti. Un approfondimento che fa un riepilogo e contiene tutte le leggi, provvedimenti, decreti, circolari, risposte, risoluzioni e chiarimenti sulla detrazione fiscale del 110% prevista dal Decreto Rilancio. Nella speranza che possa essere utilizzata nel migliore dei modi da chi ne ha davvero bisogno.

A cura di Ing. Gianluca Oreto

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