Abbattimento barriere architettoniche: specifiche dimensionali e qualitative

Le specifiche dimensionali e qualitative degli interventi finalizzati all’abbattimento delle Barriere Architettoniche negli edifici residenziali

di Donatella Salamita - 20/06/2023

Le opere che, in linea generale, vengono ricondotte all’eliminazione delle barriere architettoniche non possono limitarsi genericamente alle più conosciute, ad esempio l’installazione dell’ascensore o la realizzazione di rampe, considerato siano ammesse diverse tipologie di lavori effettuabili nell’osservanza dei tre livelli di qualità, quali l’accessibilità, la visitabilità e l’adattabilità o accessibilità differita nel tempo.

Le categorie di intervento

Analizzando le prescrizioni tecniche, i criteri progettuali e gli standards residenziali, si individuano tre categorie di interventi “principali”:

  • nuova costruzione (art. 3, comma 1, lettera e) del d.P.R. n. 380/2001);
  • ristrutturazione (art. 3, comma 1, lettera s) del d.P.R. n. 380/2001);
  • adeguamenti ed innovazioni, allo scopo di rendere o trasformare lo spazio edificato o di progetto rispondente alle necessità del disabile (manutenzione straordinaria, art. 3, comma 1, lettera b) del d.P.R. n. 380/2001).

La realizzazione dei lavori è subordinata all’osservanza della legislazione vigente seppure una discriminante, per le nuove edificazioni, ne ammette una “fittizia” effettuazione per essere consentito realizzarli nel soddisfare l’adattabilità (livello di qualità più basso) con la “clausola” mediante la quale il progettista si fa garante dell’accessibilità (livello di qualità più alto) in un successivo periodo, ovvero ideando gli interventi in progetto predisponendo spazi e soluzioni successivamente concretizzabili affinché la struttura edilizia o l’area esterna risultino accessibili da parte della persona con impedite capacità motorie e/o sensoriali o su sedia a ruote.

Come accennato, parecchi sono gli aspetti che ampliano il grado progettuale ed esecutivo, mediante l’analisi riassuntiva ai paragrafi successivi li prendiamo in trattazione.

Gli interventi: caratteristiche, specifiche dimensionali e qualitative

Il principio sul quale focalizzato il contenuto del presente è il decreto Ministeriale n° 236 del 14 giugno 1989, rubricato: “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche”.

Specifiche dimensionali e qualitative

Accesso alla struttura edilizia

L’ingresso all’edificio deve essere agevolato da un passaggio privo o dotato di infisso o di elemento di chiusura complanare o raccordato rispetto al livello del percorso pedonale.

Infissi esterni e porte interne

Infissi esterni e porte interne devono essere facilmente percepibili e possedere caratteristiche tali da essere utilizzati dal disabile, ad esempio per le ante mobili la pressione di esercizio non deve risultare superiore a kg. 8, quindi, per sopperire ad una eventuale carenza è consentito installare adeguati dispositivi di apertura e chiusura.

Infissi esterni

  1. Nel rispetto delle condizioni di sicurezza, in particolare per il rischio di cadute verso l’esterno, sia le aperture, che i parapetti devono consentire la visuale verso l’esterno al disabile seduto, indi la porzione dell’elemento non trasparente non deve superare l’altezza di ml.0,60 rispetto al piano di pavimento;
  2. il parapetto non può avere altezza inferiore a ml.1,00 e deve risultare inattraversabile da una sfera di cm. 10 di diametro;
  3. le maniglie ed i dispositivi di apertura e chiusura delle ante degli infissi devono essere posti ad altezza non inferiore a ml.1,00 e non maggiore a ml. 1,15 dal piano di calpestio;
  4. gli spigoli delle traverse inferiori delle ante mobili degli infissi devono risultare sagomati e protetti.

Porte di ingresso agli appartamenti e porte interne

  1. nel rispetto della complanarità il raccordo tra gli ambienti esterni ed interni deve essere realizzato facendo sì che gli spazi antistanti e retrostanti le porte siano dimensionati in modo tale da consentire le manovre con la sedia a ruote, pertanto eventuali dislivelli in corrispondenza della porta di ingresso all’unità immobiliare devono essere contenuti, non impedire o ostacolare il transito ed il passaggio della persona su sedia a rotelle;
  2. la luce netta della porta di accesso al fabbricato e ad ogni unità immobiliare non deve essere inferiore a ml.0,80;
  3. le porte interne di passaggio tra gli ambienti devono avere larghezza netta non minore a ml.0,75;
  4. il sistema di apertura deve, preferibilmente, essere sia verso l’esterno, che verso l’interno;
  5. per quanto attiene la tipologia sono preferibili le porte scorrevoli, con apertura a libro, nonché soluzioni con singole ante di luce non superiore a ml.1,20;
  6. le porte interne non ritenute idonee sono quelle girevoli a ritorno automatico non ritardato;
  7. le porte a vetri devono essere facilmente percettibili mediante la collocazione di idoneo segnale visivo, con vetrate inserite ad una altezza di almeno cm. 40 dal piano di pavimento;
  8. sono indicate maniglie a leva, adeguatamente curvate ed arrotondate, collocate ad altezza compresa tra cm.85 e cm. 90 dal calpestio.

Scale

Le scale devono avere andamento regolare ed omogeneo per tutto il loro sviluppo, laddove non sia possibile è necessario mediare con ripiani di adeguate dimensioni.

Rampe

  1. le rampe delle scale comuni condominiali devono avere larghezza minima di ml.1,20, pendenza limitata e costante per tutto lo sviluppo della scala;
  2. la larghezza della rampa e del pianerottolo deve consentire il passaggio contemporaneo di due persone ed il passaggio orizzontale di una barella con inclinazione massima del 15% lungo l’asse longitudinale;
  3. la lunghezza delle rampe deve essere contenuta, per sopperire a ciò si deve interporre un ripiano in grado di arrestare la caduta di un corpo umano;
  4. per ogni rampa è preferibile avere lo stesso numero di gradini.

Gradini

  1. tutti i gradini devono avere medesima alzata e medesima pedata, ciò è richiesto dalla verifica del corretto rapporto calcolato sulla somma tra il doppio della misura dell’alzata e la misura della pedata, il quale deve essere compreso tra cm. 62/64 con profondità minima della pedata pari a cm.30;
  2. le pedate devono essere facilmente percettibili, antisdrucciolevoli ed a sagoma, preferibilmente, rettangolare, avere profilo continuo a spigoli arrotondati, con sottogrado inclinato rispetto al grado formante con esso un angolo di circa 75°/80°. Nei casi di disegno discontinuo l’aggetto del grado rispetto al sottogrado deve essere minimo cm.2 e massimo cm. 2,5.

Parapetto e corrimano

  1. il parapetto delle scale deve proteggere dal vuoto, avere altezza minima di ml.1,00 dal piano di pavimento e risultare non attraversabile da una sfera del diametro di cm. 10;
  2. in corrispondenza delle interruzioni del corrimano questo va prolungato di cm.30 oltre il primo e l’ultimo gradino;
  3. il corrimano deve essere facilmente impugnato, realizzato con materiale resistente e non tagliente ed installato su entrambi i lati, ad altezza compresa tra ml. 0,90 e ml. 1,00;
  4. se previsto un secondo corrimano, sovente in presenza di bambini, deve essere collocato ad un’altezza di ml.0,75 dal piano di pavimento;
  5. la distanza tra corrimano e parapetto o parete piena deve essere di almeno cm.4,00.

Illuminazione

  1. è richiesta l’illuminazione naturale laterale oltre quella artificiale, anch’essa laterale, con comando individuabile al buio e disposto su ogni pianerottolo.

Segnalazioni

  1. mediante fascia di materiale diverso o comunque percepibile anche dal non vedente occorre indicare l’inizio e la fine della rampa collocando segnali a pavimento ad almeno cm.30 dal primo e dall’ultimo gradino.

Ascensore

L’ascensore è l’impianto che consente la traslazione verticale all’interno di un edificio, è obbligatoria l’installazione nei fabbricati composti da più di tre elevazioni fuori terra (unità immobiliare oltre il secondo piano) considerando nel computo dei piani anche la presenza di eventuali livelli interrati e di porticati. È consentita deroga all’installazione dell’ascensore nel solo caso in cui sia garantito l’inserimento futuro (adattabilità differita).

Ripiano di fermata ed arresto

  1. il ripiano di fermata anteriore alla porta della cabina deve avere profondità tale da permettere lo stazionamento della sedia a ruote e le manovre necessarie all’ingresso nell’ascensore;
  2. lo stazionamento al piano deve avvenire a porte chiuse;
  3. si deve garantire l’arresto ai piani nel requisito della complanarità tra il pavimento della cabina e quello del pianerottolo, con una tolleranza massima di circa cm.2,00.

Porte

  1. le porte di cabina e di piano devono essere di tipo automatico, condizione implicita se ci si riconduce agli ascensori fabbricati negli ultimi decenni, con dimensioni idonee a consentire l’ingresso e l’uscita da parte di persona su sedia a ruote;
  2. il sistema di apertura delle porte deve avere un meccanismo adeguato, ad esempio foto cellula e costole mobili per la fermata e l’inversione della chiusura in caso di ostruzione del vano porta;
  3. il tempo per l’apertura e la chiusura della porta deve assicurare l’agevole ingresso e l’uscita del disabile, è previsto la porta resti aperta per almeno otto secondi, con tempo di chiusura per almeno quattro secondi.

Cabina

  1. lo stazionamento della cabina ai piani di fermata deve avvenire con porte chiuse, al suo interno devono essere posti il citofono ad altezza compresa tra ml.1,10 e ml.1,30, il campanello d’allarme, il segnale luminoso che confermi l’avvenuta ricezione all’esterno della chiamata di allarme e luce di emergenza con autonomia minima di tre ore;
  2. dove possibile si deve prevedere l’inserimento di un sedile ribaltabile con ritorno automatico;
  3. la bottoniera di comando interna ed esterna deve avere i pulsanti collocati all’altezza massima compresa tra ml.1,10 e ml.1,40, posizionata sulla parete laterale ad almeno cm.35 dalla porta della cabina;
  4. i pulsanti di comando devono avere la numerazione in rilievo e scritte con traduzione in Braille per i non vedenti, a tal uopo in adiacenza alla bottoniera esterna si deve collocare una tabella di riconoscimento di piano nei medesimi caratteri Braille.

Segnalazione

  1. si deve prevedere installare la segnalazione sonora dell’arrivo al piano oltre un dispositivo luminoso per indicare ogni eventuale stato di allarme.

Negli edifici di nuova edificazione residenziali

  1. la cabina deve avere profondità non inferiore a ml.1,30 e larghezza non inferiore a ml.0,95;
  2. la porta, predisposta sul lato inferiore, non può avere luce netta inferiore a ml.0,80;
  3. lo spazio antistante la porta di ingresso alla cabina deve misurare almeno ml.1,50 x ml. 1,50.

Adeguamento edifici preesistenti dove non sia possibile installare ascensori di dimensioni superiori

  1. la cabina minima consentita dovrà misurare ml.120 di profondità e ml.0,80 di larghezza;
  2. la porta, collocata sul lato più corto, dovrà avere luce netta di ml.0,75, se oggetto di adeguamento potrà essere del tipo ad anta incernierata ma solo se provvista di sistema di apertura e chiusura automatizzato;
  3. lo spazio antistante la porta di ingresso all’ascensore non dovrà essere inferiore a ml.1,40x ml.1,40.

Servoscala e piattaforma elevatrice

Si ricorre all’installazione della piattaforma elevatrice o del servoscala in alternativa all’ascensore o ad una rampa inclinata in quanto si tratta di impianti adatti per il superamento di dislivelli contenuti.

Entrambi i meccanismi hanno in comune, non essendo vigente normativa specifica, l’osservanza delle specifiche tecniche di cui al D.M.236/1989, punto 8.1.13, ragion per con la loro installazione si devono garantire:

  • l’agevole accesso e lo stazionamento della persona in piedi, seduta o su sedia a ruote;
  • la facile manovrabilità dei comandi;
  • le condizioni di sicurezza del soggetto trasportato e dei soggetti che possono entrare in contatto con l’impianto in movimento mediante la dotazione di sistemi anticaduta, anticesoiamento, antischiacciamento, antiurto;
  • la sicurezza di movimento, meccanica, elettrica e di comando.

Servoscala

  1. nelle parti comuni di un edificio il servoscala deve consentire di superare il dislivello anche alla persona su sedia a ruote;
  2. nel caso in cui la libera visuale tra il soggetto in transito ed il soggetto che si trova lungo il percorso dell’impianto, sia minore di ml.2,00 si prevede esso marci in sede propria, dotandolo di cancelletti automatici alle estremità della corsa, in quanto lo spazio interessato dall’apparecchiatura in movimento si deve proteggere e delimitare con parapetto;
  3. nel caso in cui la marcia in sede propria non sia possibile è consentita la presenza di un accompagnatore lungo il percorso con comandi equivalenti utilizzati dallo stesso, ovvero con segnalazioni acustiche e visive che indichino l’impianto in movimento;
  4. per i servoscala non marcianti in sede propria sono previste misure di sicurezza, tra cui un sistema antincesoiamento nel moto verso l’alto da prevedere sul bordo superiore del corpo macchina, un sistema antischiacciamento nel moto verso il basso riguardante la parte al di sotto del piano, un sistema antiurto nel moto verso il basso in corrispondenza del bordo inferiore del corpo macchina;
  5. le pedane servoscala devono avere dimensioni non minori di cm.35 x 35;
  6. il sedile servoscala non deve essere di dimensioni inferiori a cm. 35 x 40, lo stesso va posizionato a cm.40/50 dal sottostante predellino per l’appoggio dei piedi, quest’ultimo non più piccolo di cm.30x 20;
  7. la portata non può risultare minore di kg 100 e maggiore di kg. 200;
  8. la velocità massima del percorso rettilineo deve essere pari a cm 10 al secondo;
  9. sia sul servoscala, che al piano devono essere collocati comandi di salita e di discesa, di chiamata e di rimando, posti ad altezza compresa tra cm.70 e cm. 110, ammessi nel solo caso in cui dalla posizione di comando sia possibile la visuale del percorso;
  10. lungo il percorso lo spazio interessato dall’impianto in marcia e quello interessato dal soggetto che lo utilizza deve essere libero da ostacoli fissi o mobili, quali porte, finestre, sportelli, intradosso solai superiori, e così via.

Piattaforma elevatrice

  1. la piattaforma elevatrice si installa per il superamento di livelli non maggiori a ml.4,00;
  2. la velocità di movimento non deve essere maggiore al rapporto di metri 0,1 per secondo;
  3. la portata non potrà essere inferiore a kg.130;
  4. le dimensioni minime del vano corsa devono risultare almeno pari a ml. 0,80 x 1,20;
  5. le piattaforme installate esternamente si devono corredare di opportuni accorgimenti per la protezione dagli agenti atmosferici;
  6. la piattaforma ed il vano corsa devono essere protetti mediante collocazione di cancelletto all’accesso;
  7. il vano corsa ed il cancelletto al livello inferiore devono avere altezza tale da non permettere di raggiungere lo spazio sottostante la piattaforma in nessuna posizione della stessa;
  8. in linea generale valgono le medesime prescrizioni disposte per il servoscala.

Servizi igienici

Il servizio igienico di un’abitazione deve essere realizzato in modo tale da garantire, mediante accorgimenti spaziali, la manovra con la sedia a ruote e l’utilizzo degli apparecchi sanitari, a tal uopo, il decreto ministeriale ne prescrive i dimensionamenti.

Accostamento laterale

  1. lo spazio per l’accostamento laterale della sedia a ruote alla tazza, al bidet, alla doccia, al lavatoio, alla lavatrice, non deve essere inferiore a ml.1,00, misurandolo dall’asse del pezzo sanitario o dalla linea esterna della lavatrice;
  2. lo spazio per l’accostamento laterale della sedia a ruote alla vasca da bagno deve essere minimo di ml.1,40 lungo la stessa, con profondità non inferiore a ml.0,80;

Accostamento frontale

  1. lo spazio per l’accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo non deve essere minore di ml.0,80 da misurarsi dal bordo anteriore del lavabo;

Porta di accesso

  1. deve essere scorrevole o con apertura verso l’esterno;

Lavabo

  1. deve avere il piano superiore a ml.0,80 dal pavimento, essere del tipo a mensola senza colonna con sifone preferibilmente accostato o incassato a parete;

Doccia

  1. deve essere a pavimento, dotata di sedile ribaltabile e doccia a telefono;

Tazza e bidet

  1. sia la tazza w.c., che il bidet devono preferibilmente essere del tipo sospeso, il loro asse posto ad una distanza non inferiore a ml.0,40 dalla parete laterale ed il loro bordo anteriore, rispetto alla parete posteriore, deve distare da ml.0,75 a ml.0,80, con piano superiore misurato in ml.0,45/0,50 dal pavimento;

Corrimano e maniglioni

  1. in relazione alle distanze si deve prevedere la collocazione di opportuni corrimano o maniglioni, ad esempio nel caso in cui l’asse della tazza o del bidet disti oltre ml.0,40 dalla parete si deve collocare un maniglione o un corrimano per permettere il trasferimento del disabile dalla sedia a ruote al pezzo sanitario;

Campanello d’allarme

  1. si deve installare in prossimità della tazza w.c., della vasca da bagno o della doccia;

Rubinetti

  1. devono possedere comando a leva, con erogazione dell’acqua calda regolabile mediante miscelatori termostatici;

Abitazioni di edilizia residenziale pubblica

  1. nel momento in cui viene assegnato l’appartamento, in relazione alle specifiche esigenze devono essere collocati maniglioni e corrimano orizzontali e/o verticali in prossimità dei pezzi sanitari, con caratteristiche conformi;
  2. nelle abitazioni ove previsto il soddisfo della visitabilità il servizio igienico è ritenuto tale se garantito il raggiungimento della tazza e del lavabo da parte della persona su sedia a ruote, anche senza l’accostamento laterale per il w.c. e frontale per il lavabo;

Interventi di adeguamento del servizio igienico

  1. sono ammesse sia l’eliminazione del bidet, che la sostituzione della vasca da bagno con la doccia a pavimento, in maniera tale da garantire gli spazi di manovra con la sedia a ruote ed i corretti dimensionamenti degli spazi laterali e frontali necessari, nel principio si possa giungere all’adeguamento pur non realizzando modifiche sostanziali.

Cucine

  1. apparecchi e punti di erogazione devono essere disposti sulla stessa parete o su pareti contigue;
  2. al di sotto dei principali apparecchi e del piano di lavoro si deve predisporre un vano vuoto per un’altezza minima di ml.0,70 dal piano di pavimento, per permette l’accostamento al disabile su sedia a ruote;
  3. per ambienti con dimensioni modeste le porte di accesso devono essere del tipo con anta a libro o scorrevoli.

Balconi e terrazze

  1. la soglia interposta tra balcone o terrazza ed ambiente interno non deve avere dislivello tale da essere ostacolo al transito ed alla manovra della sedia a ruote;
  2. non possono essere collocate porte-finestra aventi traversa orizzontale tale da essere ostacolo per la sedia a ruote (Vds “Infissi esterni”);
  3. la porzione del balcone o della terrazza ricadente in prossimità della porta-finestra deve avere profondità idonea a consentire l’inversione di marcia della sedia a ruote;
  4. devono essere preferiti parapetti che consentano la visuale al soggetto seduto (Vds “Infissi esterni”);
  5. il parapetto del balcone o del terrazzo deve avere altezza non inferiore a ml.1,00, ed essere inattraversabile da una sfera di diametro di cm.10;
  6. balconi e terrazze dovranno avere uno spazio nel quale sia inscrivibile una circonferenza del diametro di almeno ml.1,40 per permettere il cambiamento di direzione alla sedia a ruote.

Percorsi orizzontali

Corridoi

  1. devono presentare andamento quanto più possibile continuo e con variazioni di direzione ben evidenziate;
  2. le variazioni di livello devono essere superate mediante rampe;
  3. la larghezza minima deve essere di ml.1,00, con allargamenti posti nelle parti terminali del corridoio previsti almeno ogni ml.10,00 di sviluppo, idonei per permettere l’inversione di marcia della sedia a ruote;
  4. se posto in corrispondenza di un percorso verticale, scala, rampa, ascensore, deve prevedere una piattaforma di distribuzione come vano di ingresso o piano di arrivo dei collegamenti verticali, dalla quale sia possibile accedere ai vari ambienti, esclusi i locali tecnici;

Passaggi

  1. devono presentare andamento quanto più possibile continuo e con variazioni di direzione ben evidenziate;
  2. la larghezza minima deve essere di ml.1,00, con allargamenti posti nella parti terminali del passaggio previsti almeno ogni ml.10,00 di sviluppo, atti a consentire l’inversione di marcia da parte di persona su sedia a ruote;
  3. deve essere tali da garantire il facile accesso alle unità ambientali servite e in punti non eccessivamente distanti tra essi;

Rampe

Per quanto attiene la nuova realizzazione o l’adeguamento di una rampa è regola fondamentale il rispetto di una adeguata pendenza in rapporto alla sua lunghezza, entrambi predisposte in relazione alla capacità del soggetto su sedia a ruote di transitarvi senza affaticamento. In linea generale valgono accorgimenti analoghi a quelli definiti per le scale.

  1. per le rampe particolarmente lunghe si devono realizzare ripiani orizzontali di riposo interposti lungo il percorso, a livello esemplificativo è previsto ogni ml.10,00 di lunghezza ed in presenza di interruzioni mediante porte il ripiano orizzontale debba avere dimensioni minime pari a ml.1,50 x 1,50, se in senso trasversale al verso di marcia pari a ml.1,40 x 1,70, se in senso longitudinale al verso di marcia pari a ml.1,70, considerando a parte l’ingombro dovuto all’apertura di eventuali porte;
  2. la pendenza della rampa non deve essere maggiore all’8%, può essere incrementata negli interventi di ristrutturazione e di adeguamento applicando il corretto rapporto della stessa allo sviluppo lineare della rampa;
  3. la larghezza minima di una rampa deve essere pari a ml.0,90 per permettere il transito di una persona su sedia a ruote, e di ml.1,50 per consentire l’incrocio tra due persone;
  4. nel caso in cui lateralmente alla rampa sia presente un parapetto non pieno essa dovrà essere dotata di un cordolo di almeno cm.10 di altezza;
  5. al fine del raggiungimento del livello di accessibilità non rientra il dislivello maggiore a ml.3,20 se ricavato mediante rampe inclinate poste in successione.

Percorsi esterni

  1. nelle aree esterne fino all’ingresso all’edificio deve esserci un percorso, preferibilmente, in piano e con caratteristiche tali da permettere il transito dei soggetti con impedite capacità motorie e/o sensoriali, o su sedia a ruote, il medesimo spazio deve assicurare l’uso delle attrezzature dei parcheggi e dei servizi, se presenti;
  2. l’andamento deve essere quanto più possibile regolare in relazione alle principali direttrici di accesso, sono, pertanto, da evitare strozzature, arredi ed ostacoli che contribuiscano a ridurne la larghezza utile di passaggio o che possano essere causa di infortuni;
  3. la larghezza non deve essere minore a ml.0,90, in punti non eccessivamente distanti si devono predisporre allargamenti per consentire l’inversione di marcia della sedia a ruote, i medesimi da realizzare almeno in piano ed ogni ml.10,00 di sviluppo lineare del percorso;
  4. la pendenza longitudinale non deve superare il 5%;
  5. si deve prevedere un ripiano orizzontale di sosta con profondità di almeno ml.1,50 ogni 15,00 metri lineari di lunghezza del percorso;
  6. sono ammesse pendenze superiori al 5% ogni 15,00 metri lineari di sviluppo del percorso, lunghezza da ridurre proporzionalmente fino alla misura di 10,00 metri lineari se la pendenza è dell’8%;
  7. la pendenza trasversale massima ammissibile non maggiore all’1%;
  8. se presenti contropendenze al termine del percorso inclinato o del raccordo con il livello stradale, la somma delle due pendenze rispetto al piano orizzontale deve essere inferiore al 22%;
  9. il dislivello tra il piano del percorso ed il piano del terreno o dell’area carrabile ad esso adiacenti non deve essere maggiore di cm.2,5;
  10. il cambio di direzione rispetto al percorso rettilineo deve avvenire in piano, se risultano indispensabili svolte ortogonali rispetto al senso di marcia la zona interessata dalla svolta per almeno ml.1,70 su ciascun lato a partire dal vertice più esterno oltre che essere in piano non deve avere alcun tipo di interruzione;
  11. nei casi di vicinanza, adiacenza, del percorso pedonale ad un’area priva di pavimento si deve inserire un ciglio sopraelevato per almeno cm.10 dal calpestio, realizzato con materiale idoneo e differenziato cromaticamente, per essere percepito immediatamente, lo stesso deve essere privo di spigoli vivi ed interrotto almeno ogni ml.10,00 dai varchi che permettono accedere alla zone non pavimentate;
  12. le variazioni di livello devono essere raccordate con lievi pendenze e superate con rampe se sono presenti gradini, queste ultime da evidenziare con variazioni cromatiche;
  13. nei punti in cui il percorso pedonale si raccorda con il livello della strada, o si interrompe per la presenza di un passo carrabile, occorre predisporre rampe, a pendenza lieve, raccordate in modo continuo con il piano carrabile ed idonee a permettere il passaggio della sedia a ruote;
  14. sono ammesse brevi rampe con pendenza che non superi il 15% per un dislivello massimo di cm.15;
  15. in presenza di intersezioni tra il percorso pedonale e la zona carrabile devono essere inserite adeguate segnalazioni acustiche per i non vedenti;
  16. sino all’altezza minima di ml.2,10 dal piano di calpestio non possono essere interposti ostacoli di nessun genere, quali tabelle segnaletiche o elementi sporgenti dai fabbricati per evitare siano causa di infortunio ad una persona in movimento.

Autorimesse

  1. il locale destinato ad autorimessa si collega con l’esterno e con gli impianti di risalita idonei all’utilizzo da parte del disabile;
  2. l’autorimessa singola o in comune, eccetto per gli edifici residenziali nei quali non è obbligatorio l’ascensore (se composti al massimo da tre livelli), nel rispetto della normativa antincendio, deve essere dotata di ascensore o diverso impianto di sollevamento che raggiunga la quota di sosta delle auto;
  3. la quota dell’autorimessa adeguatamente si deve raccordare alla quota di arrivo del mezzo di sollevamento, anche mediante rampa con lunghezza modesta e pendenza non superiore all’8%;
  4. l’area destinata alla sosta delle autovetture e/o dei mezzi di trasporto in genere al servizio del soggetto con handicap deve avere dimensioni tali da permetterne il movimento nelle fasi di trasferimento, oltre che essere opportunamente evidenziata con segnali orizzontali e verticali;

Abitazioni di edilizia residenziale pubblica

  1. si devono rispettare le specifiche dimensionali e qualitative sopra riassunte;
  2. la quota parte degli alloggi immediatamente accessibile deve avere posti auto in numero pari agli appartamenti accessibili;

Parcheggi

  1. è considerato accessibile il parcheggio complanare alle aree pedonali di servizio o ad esse collegato tramite rampe o idonei apparecchi di sollevamento;
  2. le caratteristiche da rispettare si eguagliano a quelle viste per le autorimesse.

Componenti, accessori e materiali

Arredi fissi

  1. devono essere privi di spigoli e non taglienti;
  2. la collocazione deve avvenire in modo tale da permettere il transito della sedia a ruote ed il facile utilizzo di tutte le attrezzature;
  3. le cassette per la posta devono essere ubicate ad altezza non superiore a ml.1,40;
  4. i sistemi di apertura e chiusura automatici devono essere dotati di temporizzatore, in modo tale da consentire l’agevole passaggio anche a disabili su sedia a ruote;

Terminali degli impianti
(apparecchi elettrici, quadri generali, valvole, rubinetti di arresto delle utenze, regolatori degli impianti di riscaldamento e condizionamento, campanelli, pulsanti di comando e citofoni)

  1. devono essere posti ad un’altezza compresa tra compresa tra ml.0,40 e ml.1,40, ovvero per tipo e posizione planimetrica ed altimetrica risultare tali da consentire l’uso agevole anche da parte della persona su sedia a ruote;
  2. devono essere facilmente individuabili anche in condizioni di scarsa visibilità;
  3. devono essere protetti dal danneggiamento per urto.

Segnaletica

  1. nelle unità immobiliari e negli spazi esterni accessibili devono essere installati, in posizione tali da essere agevolmente visibili, cartelli di indicazione che facilitino l’orientamento e la fruizione degli spazi e che forniscano un’adeguata informazione sull’esistenza degli accorgimenti previsti per l’accessibilità di persone con impedite o ridotte capacità motorie e/o sensoriali;
  2. i cartelli indicatori devono riportare il simbolo internazionale di accessibilità, articolo 2 d.P.R.384/1978;
  3. numeri civici, targhe e contrassegni devono risultare facilmente leggibili;
  4. per i non vedenti è opportuno installare apparecchi fonici o tabelle integrative in Braille;
  5. per facilitare l’orientamento si possono prevedere punti di riferimento ben riconoscibili;
  6. per l’indicazione delle situazioni di pericolo si devono utilizzare accorgimenti che possano facilitare la percezione visiva e sonora.

Pavimenti

  1. di tipo non sdrucciolevole;
  2. orizzontali e complanari tra essi in modo da non costituire ostacolo al transito di una persona su sedia a ruote;
  3. se presenti dislivello non devono essere maggiori di cm.2,5;
  4. per i dislivelli ricadenti su parti comuni dell’edificio si provvede con variazioni di colore e differenziazione del materiale per una chiara individuazione dei percorsi.

Soglie

  1. devono avere spigoli arrotondati.

Grigliati e zerbini

  1. i grigliati utilizzati nei calpestii devono avere maglie con vuoti tali da non costituire ostacolo o pericolo rispetto a ruote, bastoni di sostegno;
  2. gli zerbini devono essere incassati e le guide solidamente ancorate.

Pavimentazioni esterne

  1. come visto per i percorsi ed i pavimenti interni, la pavimentazione deve essere antisdrucciolevole, in questo caso si intende debba essere realizzata con materiali il cui coefficiente di attrito, misurato secondo il metodo della British Ceramic Research Association Ltd. (B.C.R.A.) Rep. CEC. 6/81;
  2. le giunture tra gli elementi devono essere inferiori a mm 5, stilate con materiali durevoli;
  3. devono essere piane con eventuali risalti di spessore non superiore a mm 2 ed eventuali differenze di livello devono risultare modeste;
  4. I grigliati inseriti nella pavimentazione devono essere realizzati con maglie non attraversabili da una sfera di 2 cm di diametro; i grigliati ad elementi paralleli devono comunque essere posti con gli elementi ortogonali al verso di marcia.
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