Abbonamento ai mezzi pubblici: ok alla spesa in detrazione

Dalla prossima precompilata sarà possibile visualizzare tra le spese detraibili quelle sostenute per l'acquisto di abbonamenti a mezzi di trasporto pubblico

di Redazione tecnica - 08/10/2023

La campagna dichiarativa 2023 non si è ancora chiusa del tutto e l’Agenzia delle Entrate è già al lavoro per la realizzazione del modello per il 2024, con l’inserimento di un nuovo onere detraibile nel 730 e nel modello Redditi PF: dall’anno prossimo saranno presenti nella precompilata anche le spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi pubblici di trasporto locale, regionale e interregionale.

Abbonamento a mezzi pubblici: spesa detraibile

La conferma arriva con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 4 ottobre 2023, n. 354629, con cui il Fisco ha specificato le modalità con cui gli enti pubblici o gli affidatari dei servizi pubblici di trasporto locale, regionale e interregionale dovranno comunicare all’anagrafe tributaria le spese sostenute dagli utenti per l’acquisto degli abbonamenti e che verranno inserite nella dichiarazione dei redditi precompilata. Nello stesso documento sono state anche approvate anche le specifiche tecniche per la trasmissione dei dati.

Si recepisce così quanto stabilito dall’articolo 1 del decreto Mef del 29 marzo 2023, con il quale si è disposto che  gli enti pubblici o i soggetti privati affidatari del servizio di trasporto pubblico trasmettono telematicamente, all’Agenzia delle entrate (in via facoltativa per gli anni 2023 e 2024 e obbligatoriamente dal 2025), una comunicazione contenente le informazioni relative alle spese tracciabili sostenute dagli utenti nell’anno precedente, per l’acquisto di abbonamenti ai trasporti pubblici locali, regionali e interregionali, al netto di eventuali rimborsi erogati nell’anno.

In particolare, si richiede di indicare i dati identificativi dei soggetti abbonati e di quelli che hanno sostenuto le spese al netto di eventuali rimborsi relativi allo stesso anno di sostenimento. Mentre l’indicazione del codice fiscale del soggetto pagatore è facoltativa per le spese sostenute nel 2023 essa diventa obbligatoria a partire dall’anno d’imposta 2024. Sono esclusi, quindi, i titoli di viaggio per i quali non è prevista la registrazione di elementi identificativi dell’intestatario, come i dati anagrafici e fiscali.

Le aziende di trasporto devono comunicare i dati entro il 16 marzo di ciascun anno, utilizzando i servizi telematici dell’Agenzia e utilizzando i software di controllo forniti sempre dal Fisco. Gli invii possono essere di tre tipi:

  • Ordinari
  • sostitutivi (delle precedenti comunicazioni ordinarie o sostitutive acquisite positivamente);
  • di annullamento (delle comunicazioni ordinarie o sostitutive già acquisite positivamente).

Nel caso in cui la trasmissione vada a buon fine, il Fisco invia una ricevuta con il codice di autenticazione per il servizio Entratel o il codice di riscontro per il servizio Fisconline. Diversamente, si riceverà una comunicazione con i motivi dello scarto. I dati inviati in ogni comunicazione ordinaria successiva alla prima sono considerati in aggiunta a quelli precedentemente comunicati.

Detrazione abbonamento mezzi pubblici: opposizione e integrazioni in dichiarazione

Come nel caso di altre spese, i soggetti interessati dalle detrazioni possono decidere di non rendere disponibili i dati e di non farli inserire, quindi, nella propria dichiarazione precompilata. L’opposizione può essere esercitata dal 1° gennaio e fino al 16 marzo dell’anno successivo a quello di sostenimento della spesa, comunicandolo direttamente al Fisco utilizzando il modello disponibile sul sito di AdE e inviandolo alla mail dedicata insieme a una copia del documento di identità.

Nel caso delle spese sostenute nel 2023, l’opposizione può essere già esercitata, mentre per gli abbonamenti acquistati nel 2024, essa va dichiarata anche direttamente al gestore del servizio pubblico al momento dell’acquisto oppure entro il 31 dicembre dell’anno in cui la spesa è stata sostenuta.

In ogni caso è possibile ripensarci: gli importi esclusi possono infatti essere inseriti successivamente, al momento della modifica e integrazione della dichiarazione dei redditi precompilata.

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